Ha fondato l'azienda Nasty Gal, che commercializzava capi di abbigliamento per giovani donne[1] e, in seguito, la società #Girlboss.[2] La sua vicenda ha ispirato la serie televisiva Girlboss.
Biografia
Dopo il divorzio dei genitori, si è trasferita a Sacramento, quindi a Portland, spostandosi in autostop e vivendo di espedienti.[3] Trasferitasi a San Francisco, ha iniziato a frequentare un college comunitario[4] dove ha studiato fotografia[5] e, dopo avere scoperto di doversi operare di ernia inguinale, ha cominciato a lavorare come guardia di sicurezza in un istituto d'arte[5] per poter godere dell'assicurazione sanitaria.[6]
Nel 2006, Amoruso ha aperto un negozio online su eBay chiamato Nasty Gal Vintage, dove vendeva sia abiti vintage che capi disegnati da sé sistemando vecchi modelli,[7] e, visto il successo, ha deciso nel 2008 di lanciare il sito Nasty Gal.[5] Nel 2012 Nasty Gal è stata nominata una delle "aziende in più rapida crescita" dalla rivista Inc.[8]
Nel 2014, dopo il fallimento di Nasty Gal[9], Amoruso ha creato Girlboss Media.[10] Nello stesso anno ha pubblicato il libro #GIRLBOSS[11], rimasto 18 settimane nella lista dei best seller del New York Times[12]. Il libro è stato tradotto in oltre dieci lingue tra cui tedesco, olandese, francese, italiano, portoghese, danese, polacco, russo e cinese[13] e nel 2017 è stato adattato nell'omonima serie televisiva per Netflix.[14]
Nel 2016 la rivista Forbes ha inserito Amoruso al posto numero 53 della sua annuale classifica America self-made women con 280 milioni di dollari di ricavi.[15]