Una stella di tipo S (classe spettrale S) è una stella gigante affine alle stelle di classe K5-M ma che si differenzia da esse per la presenza, oltre che delle linee del biossido di titanio comuni anche alle giganti rosse, delle bande dell'ossido di zirconio.[1] Il nome deriva dal fatto che nell'atmosfera stellare risultano rintracciabili gli elementi prodotti tramite il processo S (cattura neutronica lenta), come l'ittrio e il tecnezio; sono presenti, seppure più raramente, anche tracce di cianogeno e litio. La gran parte di queste stelle è variabile a lungo periodo.[2]
È stato proposto che le stelle di classe S costituiscano uno stadio intermedio in cui le stelle giganti del ramo asintotico (stelle AGB) si trasformino da normali stelle di classe M a stelle al carbonio di classe C-N. Le stelle AGB normalmente si trovano in una fase in cui fondono l'idrogeno in un guscio sovrastante il nucleo, ma a causa di fenomeni noti come dredge-up possono temporaneamente fondere una parte dell'elio prodotto nel guscio.[3]
Le stelle di tipo S sono in genere "più rosse" delle loro controparti di classe K o M con la stessa temperatura fotosferica. La variabile mireide χ Cygni è la stella di tipo S più brillante del cielo, e varia di spettro dalla sottoclasse S7 alla S10, talvolta alla classe intermedia MS; presenta linee degli ossidi di zirconio, vanadio e titanio. Un altro esempio di questo tipo di stelle è S Ursae Majoris.
Note
- ^ (EN) Gerry A. Good, Observing Variable Stars, Springer, 2003, p. 77, ISBN 1-85233-498-3.
- ^ David Darling, S star, su daviddarling.info, The Internet Encyclopedia of Science. URL consultato il 9 settembre 2008.
- ^ R. D. McClure, The carbon and related stars, in Journal of the Royal Astronomical Society of Canada, vol. 79, dicembre 1985, p. 284, ISSN 0035-872X.
Voci correlate
Collegamenti esterni
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