La storia militare di Porto Rico documentata abbraccia il periodo dal XVI secolo, quando i conquistadores spagnoli affrontarono i nativi taino nella rivolta del 1511, al recente impiego di portoricani nelle United States Armed Forces durante le campagne militari in Afghanistan e Iraq.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i portoricani parteciparono ai teatri del Pacifico e dell'Atlantico, non solo come combattenti ma anche come comandanti. Fu durante questo conflitto che le infermiere portoricane poterono partecipare come membri del WAAC. Quattro portoricani sono stati insigniti della Medal of Honor, la più alta onorificenza militare degli Stati Uniti, per le loro azioni durante la guerra di Corea. I membri del 65° Reggimento di Fanteria di Porto Rico si sono distinti in combattimento nella Guerra di Corea e sono stati onorati con la Medaglia d'oro del Congresso.[3] Durante la Guerra del Vietnam cinque portoricani sono stati insigniti della Medaglia d'Onore. Attualmente, i portoricani continuano a prestare servizio nelle forze armate degli Stati Uniti.
Rivolta Taino del 1511
Cristoforo Colombo arrivò nell'isola di Porto Rico il 19 novembre 1493, durante il suo secondo viaggio nel cosiddetto "Nuovo Mondo". Il territorio era abitato da indigeni aruachi detti taino, che chiamavano l'isola "Borikén" o "Borinquen".[4] Colombo chiamò l'isola San Juan Bautista in onore di san Giovanni Battista. Il porto principale fu chiamato Puerto Rico ("porto ricco") (in seguito tutta l'isola fu rinominata Puerto Rico e il porto, destinato a diventarne la capitale, prese il nome di San Juan). Il conquistadorJuan Ponce de León lo accompagnava in questa spedizione.[5]
Quando Ponce de León arrivò a Porto Rico, fu ben accolto dal caciccoAgüeybaná I, capo delle tribù taino dell'isola. Alcuni dei conquistadores erano agricoltori e minatori in cerca di oro. Nel 1508 Ponce de León divenne il primo governatore designato di Porto Rico, e fondò l'insediamento di Caparra situato tra le odierne Bayamón e San Juan. Dopo essere stato nominato governatore, de León, assieme ai conquistadores, obbligò gli inca a lavorare nelle miniere e a costruire fortificazioni; molti taino morirono in conseguenza di maltrattamenti legati al lavoro forzato. Nel 1510, alla morte di Agüeybaná, suo fratello Güeybaná, meglio noto come Agüeybaná II (L'Audace), con un gruppo di taino, spinse Diego Salcedo in un fiume e lo fece annegare, dimostrando al suo popolo che gli uomini bianchi erano solo uomini e non dei. Agüeybaná II guidò il suo popolo nella rivolta taino del 1511, la prima rivolta nell'isola contro le meglio armate forze spagnole. Guarionex, cacicco di Utuado, attaccò il villaggio di Sotomayor (l'odierna Aguada) e ne uccise 80 abitanti.[6] Il cacicco Guarionex morì nell'attacco, che fu considerato una vittoria taino.[7]
Dopo essere stati battuti dai taino, i coloni istituirono una milizia con scopi difensivi. Juan Ponce de León e uno dei suoi più abili comandanti, Diego de Salazar, guidarono gli spagnoli in una serie di offensive con cui massacrarono le forze taino alle dipendenze di Agüeybaná II. L'offensiva spagnola culminò nella battaglia di Yagüecas contro il cacicco Mabodomoca.[8] Agüeybaná II morì per ferite d'arma da fuoco, segnando la fine della prima azione militare documentata a Porto Rico.[9] Dopo la fallita rivolta, un decreto reale di Ferdinando II dispose che i taino abbandonassero i loro usi e costumi, conformandosi alla cultura e alla religione dei loro conquistatori.[7]
Scontro di potenze europee per il dominio su Porto Rico
XVI secolo
Porto Rico era considerata la "Chiave dei Caraibi" dagli spagnoli per la sua posizione che ne faceva una tappa naturale e un porto per i vascelli ispanici.[10] Nel 1540, con i proventi delle miniere messicane, i coloni spagnoli iniziarono la costruzione del forte San Felipe del Morro ("il promontorio") a San Juan. Porto Rico, nel suo complesso, dal 1580 faceva parte della capitaneria omonima.[11]
I principali nemici della Spagna in quel periodo erano gli inglesi e gli olandesi. Tuttavia, non furono gli unici nemici che la Spagna affrontò nei Caraibi durante questo periodo. L'11 ottobre 1528, i francesi saccheggiarono e bruciarono l'insediamento di San Germán durante un tentativo di cattura dell'isola, distruggendo molti dei primi insediamenti dell'isola, tra cui Guánica, Sotomayor, Daguao e Loiza, prima che la milizia locale li costringesse a ritirarsi. L'unico insediamento preservato fu quello di San Juan.[12]
Nel 1585 scoppiò la guerra tra Inghilterra e Spagna, che si estese ai rispettivi possedimenti nelle Americhe. Dieci anni più tardi Francis Drake e John Hawkins tentarono vanamente di invadere San Juan. Il 15 giugno 1598 la flotta inglese, guidata da George Clifford,[13] sbarcò a Santurce e s'impossessò dell'isola per 157 giorni. Fu costretto ad abbandonare l'isola da un'ondata di dissenteria bacillare tra le sue truppe, che causò 700 perdite.[14] Il 26 dicembre 1598 Alonso de Mercado, un uomo d'arme, fu preposto dalla Spagna alla Capitaneria generale di Porto Rico, e chiese la punizione di chiunque avesse favorito il colpo di mano, per negligenza, dolo o viltà.[15]
XVII secolo
La Repubblica delle Sette Province Unite nel 1625 era una potenza militare e commerciale, in competizione con gli inglesi nei Caraibi. Gli olandesi volevano creare una roccaforte nella zona, e mandarono il capitano Boudewijn Hendricksz (conosciuto anche come Boudoyno Henrico o Balduino Enrico) a conquistare Porto Rico. Il 24 settembre 1625 Enrico arrivò sulla costa di San Juan con 17 navi e duemila uomini. Enrico inviò un messaggio al governatore di Porto Rico, Juan de Haro, intimandogli di consegnare l'isola. De Haro rifiutò; era un militare esperto e si aspettava un attacco nella località chiamata Boqueron. Di conseguenza la fece fortificare. Però gli olandesi presero un'altra direzione e sbarcarono a La Puntilla.[12]
De Haro si rendeva conto che l'invasione era inevitabile e ordinò che il capitano Juan de Amézqueta con 300 uomini difendesse l'isola dal castello El Morro e poi fece evacuare la città di San Juan. Dispose inoltre che l'ex governatore Juan de Vargas organizzasse la resistenza armata nell'entroterra dell'isola. Il 25 settembre Hendricksz attaccò San Juan, cingendo d'assedio il castello El Morro e La Fortaleza (palazzo del governatore). Invase la capitale e pose il suo quartier generale dentro La Fortaleza. Gli olandesi furono contrattaccati sul terreno dalla milizia civile, e dai cannoni dell'esercito regolare spagnolo che tiravano dal castello El Morro. La battaglia terminò con 60 olandesi morti ed Hendricksz ferito al collo da un colpo di spada dello stesso Amézqueta.[16] Le navi olandesi in mare furono abbordate dai portoricani, che ebbero la meglio. Dopo una lunga battaglia, i soldati spagnoli e i volontari della milizia cittadina riuscirono a difendere la città dall'attacco e a sventare l'invasione dell'isola. Il 21 ottobre Hendricksz diede alle fiamme La Fortaleza e la città. I capitani Amézqueta e Andrés Botello decisero di porre termine alla distruzione e con 200 uomini attaccarono il fronte e la retroguardia nemici. Costrinsero Hendricksz e i suoi uomini a lasciare le trincee precipitandosi nell'oceano per rifugiarsi sulle loro navi.[17][18] Hendricksz nella sua ritirata perse una delle sue navi più grandi, arenata, e più di 400 caduti.[17] Provò poi ad invadere l'isola attaccando la città di Aguada. Fu nuovamente battuto dalla milizia locale e abbandonò le velleità di invadere Porto Rico.[12][18]
Nel 1693 furono costituite in quasi tutte le città le Milicias Urbanas de Puerto Rico. Tutti i maschi locali, tra i 16 e i 60 anni, erano obbligati a prestare servizio in queste compagnie, salvo che avessero un'esenzione ufficiale per disabilità fisica o gravi problemi di famiglia.[19]
Mentre Spagna ed Inghilterra combattevano per il dominio sul Nuovo Mondo, la Corona spagnola incoraggiava i portoricani alla guerra di corsa contro le navi inglesi. I capitani Miguel Enríquez e Roberto Cofresí (quest'ultimo, nel XIX secolo) furono due tra i più famosi corsari portoricani. Nella prima metà del XVIII secolo il calzolaio Enríquez decise di cercar fortuna come corsaro. Si rivelò molto abile nell'intercettare mercantili inglesi ed altre imbarcazioni impegnate in commerci illegali che infestavano le acque di Porto Rico e dell'Oceano Atlantico in generale. Enríquez organizzò un corpo di spedizione che combatté e sconfisse gli inglesi nell'isola di Vieques. Fu accolto come un eroe nazionale quando restituì l'isola di Vieques all'Impero spagnolo e al governatorato di Porto Rico. Per ricompensarlo dei servigi resi, la Corona spagnola gli conferì la Medalla de Oro de la Real Efigie ("Medaglia d'oro dell'effige reale"), lo nominò "capitano dei mari e di guerra", e gli rilasciò una lettera di corsa, pertanto riconoscendogli le prerogative spettanti al corsaro.[20]
XVIII secolo
Conflitti armati con i britannici
Gli inglesi continuarono i loro attacchi contro le colonie spagnole nei Caraibi, conquistando isole minori tra cui la già nominata Vieques, ad est di Porto Rico. Il 5 agosto 1702 la città di Arecibo, sulla costa settentrionale di Porto Rico, fu invasa dai britannici. Armati solo di picche e machete, guidati dal capitano Antonio de los Reyes Correa, 30 miliziani difesero la città dagli inglesi, armati di moschetti e spade. I britannici furono respinti, con 22 perdite sulla terra e 8 sul mare. Reyes Correa fu dichiarato eroe nazionale e insignito di Medalla de Oro de la Real Efigie e del titolo di "capitano di fanteria" da re Filippo V.[21]
I nativi portoricani (criollos) avevano chiesto alla Corona spagnola di poter essere arruolati nell'esercito regolare spagnolo, e ciò diede occasione alla formazione del Regimiento Fijo de Puerto Rico nel 1741. Il Fijo si occupò della difesa di Porto Rico ed altri possedimenti spagnoli di oltremare, combattendo battaglie a Santo Domingo, in altre isole caraibiche, ed in Sudamerica, specie in Venezuela. Tuttavia, le lamentele dei portoricani contro l'utilizzo del Fijo per reprimere la rivoluzione in Venezuela indussero la Corona a riportare il Fijo in patria, e nel 1815 fu messo fuori servizio.[22]
Nel 1765 la Corona spagnola mandò a Porto Rico il feldmarescialloAlejandro O'Reilly per formare una milizia organizzata. O'Reilly, passato alla storia come "Padre della milizia portoricana", coordinò l'addestramento finalizzato a portare fama e gloria alla milizia nei futuri conflitti, il che avrebbe valso alla milizia civile il soprannome "Milizia disciplinata". In seguito O'Reilly fu nominato governatore della Louisiana coloniale (1769) e divenne noto come " O'Reilly il sanguinario".[23][24]
Guerra d'indipendenza americana
Durante la Guerra d'indipendenza americana la Spagna concesse ai coloni americani ribelli l'uso dei suoi approdi in Porto Rico, attraverso i quali arrivavano sostegno finanziario ed armi per la causa rivoluzionaria. Nel 1777 sulla costa di Mayagüez si verificò un incidente che contrappose due unità della Continental Navy, la Eudawook e la Henry, e una della Royal Navy, la HMS Glasgow. Le navi americane erano inseguite dalla più grande e potente Glasgow. Le navi "coloniali" (americane) erano vicine alla costa di Mayagüez; i membri della milizia portoricana di quella città, comprendendo che qualcosa non andava, segnalarono alle navi di attraccare nel golfo cittadino. Compiuta la manovra, gli equipaggi delle due navi sbarcarono e vennero rimpiazzati da alcuni mayagüeziani, che issarono il vessillo spagnolo su tutte le imbarcazioni. Il comandante della Glasgow capì cosa stava succedendo, e chiese a Jose Dufresne, governatore della città, di consegnare le navi. Dufresne rifiutò, e ordinò alla nave inglese di lasciare il molo portoricano.[25]
Il governatore della Louisiana, Bernardo de Gálvez, fu nominato feldmaresciallo dell'esercito coloniale spagnolo del Nordamerica. Nel 1799 Gálvez con le sue truppe, composte di portoricani ed altri delle colonie spagnole, distolse i britannici dal contrasto alla rivoluzione conquistando Pensacola, capitale della colonia britannica Florida occidentale e le città di Baton Rouge, Saint Louis e Mobile. Le truppe portoricane comandate dal brigadier generale Ramón de Castro,[26] contribuirono a sconfiggere l'esercito britannico e indiano di 2500 soldati appoggiato dalle navi da guerra britanniche a Pensacola.[27] Gálvez e il suo esercito multinazionale fornì anche il Continental Army di armi, vestiario, polvere da sparo e medicinali spediti da Cuba attraverso il fiume Mississippi. Il generale Ramón de Castro, che era stato l'aiutante di campo di Gálvez nelle campagne di Mobile e Pensacola, divenne il governatore designato di Porto Rico nel 1795.[28][29]
Nel febbraio 1797 il governatore di Porto Rico, brigadier generale Ramón de Castro, apprese che la Gran Bretagna aveva invaso l'isola di Trinidad. Ritenendo che Porto Rico sarebbe stato il successivo bersaglio dei britannici, decise di mettere in allerta la milizia locale e di preparare i forti dell'isola contro qualsiasi azione militare. Il 17 aprile 1797 navi britanniche agli ordini di Sir Ralph Abercromby si avvicinarono alla città costiera di Loíza, ad est di San Juan. Il 18 aprile truppe britanniche e assiane sbarcarono sulla spiaggia di Loíza.[30] De Castro ordinò che le artiglierie delle fortezze El Morro e San Gerónimo sparassero contro le navi britanniche, ma erano fuori della gittata dei pezzi. Una volta sbarcati gli invasori, praticamente tutti gli scontri avvennero su terra, con molte scaramucce, scambi di artiglieria campale-mortai tra San Gerónimo e la fortezza del ponte San Antonio e postazioni britanniche a Condado ad est e la collina El Olimpo a Miramar a sud. I britannici cercarono di prendere San Antonio, un passaggio chiave per l'isolotto di San Juan, e bombardarono reiteratamente il vicino San Gerónimo quasi demolendolo. Al ponte Martín Peña furono affrontati da persone come i sergenti José e Francisco Díaz e il colonnello Rafael Conti che assieme al tenente Lucas de Fuentes attaccarono il nemico con due cannoni. Dopo aspri combattimenti con le forze spagnole e la milizia locale, i tentativi di avanzare su San Juan furono respinti.
Folklore "La Rogativa"
La difesa di San Juan costituisce lo sfondo storico su cui si innesta la leggenda de "La Rogativa". Secondo il racconto popolare portoricano, la notte del 30 aprile 1797 le popolane, guidate da un vescovo, formarono una "rogativa" (processione di preghiera) e marciarono per le vie della città cantando inni e portando torce mentre pregavano per la salvezza della città. Fuori delle mura, gli invasori scambiarono i bagliori delle torce per l'arrivo di rinforzi spagnoli. Venuto il mattino, il nemico aveva lasciato l'isola e la città fu al sicuro da una possibile invasione. Quattro statue, scolpite da Lindsay Daen nella Plazuela de la Rogativa della Vecchia San Juan, rendono omaggio al vescovo e alle popolane che parteciparono a "La Rogativa".[31]
Attacco di Aguadilla
I britannici attaccarono anche Aguadilla e Punta Salinas. Furono sconfitti dal colonnello Conti e dai membri della milizia di Aguadilla, e i soldati britannici sbarcati sull'isola furono catturati. I britannici ritornarono alle loro navi il 30 aprile, e il 2 maggio fecero vela a nord. Per questo successo sui britannici, il governatore Ramón de Castro chiese a re Carlo IV di elargire ricompense; egli fu promosso feldmaresciallo e parecchi altri ottennero aumenti retributivi.[12][32] Dopo la sconfitta di Abercromby, i britannici insistettero a invadere Porto Rico, con scaramucce inconcludenti sulle città costiere di Aguadilla (dicembre 1797), Ponce, Cabo Rojo, e Mayagüez. Questa situazione continuò fino al 1822, quando il Trattato di Amiens pose fine alla Guerra della Seconda coalizione tra le potenze europee e la Francia rivoluzionaria.[33]
XIX secolo
La Francia aveva minacciato di invadere la colonia spagnola di Santo Domingo. Nel 1808 la Corona spagnola inviò la sua marina militare al comando del capitano portoricano Ramón Power y Giralt, per scongiurare mediante una blocco navale l'invasione francese di Santo Domingo. Il colonnello Rafael Conti organizzò una spedizione militare con l'intenzione di difendere la Repubblica Dominicana. Riuscirono nel loro intento e furono proclamati eroi dal governo spagnolo.[34]
Demetrio O'Daly, nato a Porto Rico, era un sergente maggiore dell'esercito spagnolo quando partecipò nel 1809 alla Guerra Peninsulare, conosciuta anche come Guerra d'indipendenza spagnola, dopo l'invasione napoleonica del 1808 ed il sequestro congiunto del re Carlo IV e del principe Ferdinando (che in seguito sarebbe divenuto re Ferdinando VII). Quando re Ferdinando rientrò dall'esilio e rapimento, revocò la Costituzione del 1812, che — come il resto dei monarchi europei — percepiva come una manovra napoleonica per indebolire gli altri Paesi. Ma O'Daly era un difensore della Costituzione spagnola del 1812 e il re Ferdinando VII lo considerava un ribelle e nel 1814 lo esiliò dalla Spagna. Nel 1820 il liberal-costituzionalista O'Daly, assieme con il sodale colonnello Rafael Riego organizzò e guidò la Rivolta dei Colonnelli. Non era una rivolta principalmente ostile al re, ma un sollevamento per costringerlo a ripristinare la costituzione, e raggiunse il suo scopo. Ne derivò quello che sarebbe stato ricordato come Trienio Liberal (1820–23). Durante questa fase O'Daly fu promosso feldmaresciallo e insignito dell'Ordine di San Ferdinando, la massima onorificenza riconosciuta dal governo spagnolo.[35][36]
Guerra civile americana
Nel XIX secolo fiorivano attività commerciali tra i porti della East Coast e Porto Rico. I registri navali testimoniano che molti portoricani viaggiavano tra USA e Porto Rico. Parecchi di loro si stabilivano in luoghi quali New York, Connecticut e Massachusetts. Allo scoppio della Guerra civile americana, molti portoricani entrarono nei ranghi delle forze armate statunitensi, benché — dato che i portoricani erano sudditi della Spagna — venissero registrati quali spagnoli. Il censimento 1860 di New Haven (Connecticut) dichiara che vi abitassero dieci portoricani. Era tra loro Augusto Rodríguez, che si arruolò nel 15th Connecticut Regiment (detto pure Lyon Regiment) nel 1862. Nella Guerra civile americana Rodríguez raggiunse il grado di tenente e partecipò alla difesa di Washington (D.C.). Comandò reparti nelle battaglie di Fredericksburg e Wyse Fork. Il reggimento fu sciolto il 27 giugno 1865, e Rodríguez fu congedato a New Haven il 12 giugno dello stesso anno.[1]
Rivolte di schiavi
La schiavitù fu abolita in Porto Rico nel 1873, ma la ricchezza accumulata da molti proprietari terrieri portoricani attraverso un'economia imperniata su piantagioni era stata generata dallo sfruttamento di schiavi. Secondo una fonte, questo affidarsi allo schiavismo "generò la sua antitesi — disobbedienza, sollevazioni e fughe."[37]
In Porto Rico, ci furono molte piccole rivolte in cui gli schiavi combattevano contro l'apparato militare. Nel luglio 1821, Marcos Xiorro, uno schiavo bozal, progettò e organizzò un complotto contro i proprietari di schiavi e il governo di Porto Rico. Tale complotto, che fu attuato il 27 luglio, prevedeva che durante le celebrazioni della festività di Santiago (San Giacomo), alcuni schiavi sarebbero fuggiti da varie piantagioni di Bayamón, tra cui le fattorie di Angus McBean, C. Kortnight, Miguel Andino and Fernando Fernández. Poi dovevano procedere verso i campi di canna da zucchero di Miguel Figueres, e recuperare sciabole d'abbordaggio e spade che erano state nascoste in quei campi.[38] Xiorro, ed un altro schiavo della piantagione McBean di nome Mario ed un altro schiavo chiamato Narciso, avrebbero guidato gli schiavi di Bayamón e Toa Baja a conquistare la città di Bayamón. Avrebbero bruciato la città e ucciso tutti quelli che non erano neri. In seguito si sarebbero uniti agli schiavi delle vicine città di Río Piedras, Guaynabo e Palo Seco. Con questa massa critica di schiavi, tutti armati e rinfrancati da una serie di rapide vittorie, avrebbero invaso la capitale San Juan, e proclamato re Xiorro.[38]
Il tentativo di sollevazione non ebbe successo. Il sindaco di Bayamón reagì mobilitando 500 soldati. Capi e gregari del complotto furono prontamente catturati. In totale furono imprigionati 61 schiavi a Bayamón e San Juan.[38] I capi furono giustiziati ma il destino di Xiorro rimane un mistero.[38] Vi furono rivolte meno importanti sino a che fu ufficializzata l'abolizione della schiavitù sull'isola.[37]
Quest'invasione fu diversa da tutte le precedenti dato che nessuno in precedenza aveva inteso fare di Porto Rico una nazione indipendente, e usare il nome taino Boricua come nome ufficiale della repubblica, era tra l'altro intesa più come un'impresa mercantile che come un'azione patriottica. Era pure la prima volta che un'invasione intendeva fare della città di Mayagüez la capitale dell'isola.[39]
Province unite di Nuova Granada
Nei primi anni del XIX secolo le colonie spagnole, nell'alveo di quelle che oggi consideriamo le guerre d'indipendenza ispanoamericane, iniziarono a sollevarsi contro il dominio iberico. Antonio Valero de Bernabé fu un alto comandante militare portoricano, noto in America Latina come "Liberatore da Porto Rico". Valero si era appena diplomato all'accademia militare spagnola quando Napoleone Bonaparte convinse re Carlo IV di Spagna a permettergli di attraversare il territorio spagnolo al solo fine di attaccare il Portogallo. Quando Napoleone rifiutò di andarsene, il governo spagnolo dichiarò guerra. Valero si unì all'esercito spagnolo e contribuì a sconfiggere Napoleone nel corso dell'assedio di Saragozza (1808). Valero divenne un eroe; fu promosso al grado di colonnello ed insignito di varie decorazioni.[40]
Quando Ferdinando VII ascese al trono di Spagna nel 1813, Valero divenne oppositore della politica regia verso le colonie spagnole in America Latina. Sviluppò un acuto odio contro la monarchia, si congedò dall'esercito e si diresse in Messico. Laggiù entrò nell'esercito ribelle guidato da Agustín de Iturbide, e ne divenne capo di stato maggiore. Contribuì combattendo al conseguimento dell'indipendenza dalla Spagna da parte del Messico. Dopo la vittoria messicana, Iturbide si proclamò imperatore del Messico. Poiché Valero era diventato antimonarchico per le sue esperienze con la Spagna, si ribellò ad Iturbide. La sua rivolta fallì e Valero tentò di lasciare il Messico via mare.[40]
Valero fu catturato da un pirata spagnolo, che lo consegnò alle autorità spagnole di Cuba. Valero fu imprigionato ma riuscì ad evadere con la complicità di alcuni sostenitori degli ideali bolivariani. Avendo saputo che Bolivar vagheggiava un'America Latina unificata e libera, comprendente Porto Rico e Cuba, Valero decise di schierarsi con lui. Valero si fermò a Saint Thomas.
Poi si recò in Venezuela, dove incontrò il generale Francisco de Paula Santander.[40] In seguito raggiunse Bolivar e combatté contro la Spagna a fianco del Liberator, conquistandone fiducia e ammirazione. Valero fu nominato Capo militare del Dipartimento di Panama, Governatore di Puerto Cabello, Capo di stato maggiore della Colombia, Ministro della guerra e della marina del Venezuela, e nel 1849 fu promosso al grado di brigadier generale.[41]
Gli incontri del movimento per l'indipendenza di Porto Rico che avvenivano a Saint Thomas furono scoperti dalle autorità spagnole e i membri del movimento furono incarcerati o esiliati. In una lettera datata 1 ottobre 1824, che il capo ribelle venezuelano José María Rojas inviò a María de las Mercedes Barbudo, Rojas affermò che i ribelli venezuelani avevano perso il loro principale contatto con il movimento di indipendenza portoricano nell'isola danese di Saint Thomas e di conseguenza la comunicazione segreta che esisteva tra i ribelli venezuelani e i capi dei movimenti di indipendenza portoricani rischiava di essere scoperta.[42]
Mercedes Barbudo, famosa come la "prima portoricana combattente per la libertà", era una donna d'affari divenuta seguace dell'ideale indipendentista per Porto Rico, dopo aver appreso che Bolivar sognava di creare una federazione in stile Rivoluzione Americana, che sarebbe stata conosciuta come Province Unite di Nuova Granada, tra tutte le nuove repubbliche indipendenti, con un governo idealmente impostato solo per riconoscere e sostenere i diritti individuali. Era vicina al movimento indipendentista portoricano collegato ai ribelli venezuelani capitanati da Simón Bolívar e ostili al dominio coloniale spagnolo a Porto Rico.[43]
All'insaputa di Mercedes Barbudo, le autorità spagnole di Porto Rico, dirette dal governatore Miguel de la Torre, sospettavano della corrispondenza fra lei e le fazioni ribelli venezuelane. Agenti segreti del governo spagnolo avevano trattenuto alcune sue lettere e le consegnarono al governatore de la Torre. Egli ordinò un'inchiesta e confiscò la sua posta. Il governo riteneva che la corrispondenza servisse a propagandare gli ideali boliviani e a motivare i portoricani a cercare di ottenere l'indipendenza.[44] Il governatore Miguel de la Torre ordinò che fosse arrestata accusandola di pianificare la sovversione del governo spagnolo in Porto Rico. Dato che Porto Rico non aveva un carcere femminile fu rinchiusa senza cauzione nel Castillo San Cristóbal. Tra le prove addotte a suo carico dalle autorità spagnole era la lettera di Rojas. Fu esiliata a Cuba, ma riuscì ad evadere e a rifugiarsi in Venezuela, dove trascorse i suoi ultimi giorni.[44]
Porto Rico
Il governo spagnolo aveva ricevuto molte lagnanze dagli Stati le cui navi venivano attaccate dal capitano pirata portoricano Roberto Cofresí. Cofresi e i suoi uomini avevano attaccato otto navi, tra cui una americana. Il governo spagnolo, che per prassi incoraggiava la pirateria contro altre nazioni, fu messo alle strette e si sentì obbligato a ricercare e catturare il famoso pirata. Nel 1824 il capitano John Slout delle forze navali statunitensi con il suo schoonerUSS Grampus iniziò un aspro combattimento con Cofresi. Il pirata fu catturato assieme ad undici membri del suo equipaggio, e consegnato alle autorità spagnole. Fu imprigionato ad El Castillo del Morro in San Juan. Cofresi fu processato da un consiglio di guerra spagnolo, riconosciuto colpevole, e giustiziato mediante fucilazione il 29 marzo 1825.[45]
Intorno alla metà degli anni 1850 molte colonie spagnole avevano ottenuto l'indipendenza. A Porto Rico c'erano due gruppi: i lealisti, che rimanevano fedeli alla Spagna, e gli independentistas, che anelavano all'indipendenza. Nel 1866 i dottori Ramón Emeterio Betances e Segundo Ruiz Belvis, assieme ad altri paladini dell'indipendenza si riunirono a New York e istituirono il Comité Revolucionario de Puerto Rico. Da questa iniziativa tra l'altro scaturì un piano per inviare una spedizione armata dalla Repubblica Dominicana ad invadere l'isola. Furono formate parecchie cellule rivoluzionarie nelle città occidentali medio-grandi di Porto Rico. Due delle cellule più importanti erano quella di Mayagüez (nome in codice "Capa Prieto") guidata Mathias Brugman, e quella di Lares (nome in codice "Centro Bravo") guidata da Manuel Rojas. "Centro Bravo" era la principale sede delle operazioni e si trovava nella piantagione di Rojas chiamata El Triunfo. Manuel Rojas fu nominato "Comandante dell'esercito di liberazione" da Betances. Mariana Bracetti (cognata di Manuel) fu nominata "Leader del consiglio rivoluzionario di Lares". Su richiesta di Betances, Bracetti confezionò la prima bandiera di Porto Rico detta anche la bandiera rivoluzionaria di Lares (Bandera de Lares).[46]
Le autorità spagnole scoprirono il complotto e riuscirono a catturare la nave armata di Betance prima che fosse arrivata a Porto Rico. Il sindaco di Camuy, Manuel González (capo della cellula rivoluzionaria in quella città), fu arrestato e accusato di tradimento. Apprese che l'esercito spagnolo sapeva del complotto per l'indipendenza, ed evase per avvisare Manuel Rojas. Avvisati, i congiurati decisero di avviare la rivoluzione quanto prima, fissando la data del 28 settembre 1868. Mathias Brugman e i suoi uomini si unirono agli uomini di Manuel Rojas e con 800 persone tra cui anche donne si mossero e conquistarono la città di Lares. Questo evento sarebbe passato alla storia come "Grito de Lares" (Il grido di Lares). I rivoluzionari entrarono nella chiesa della città e posero la bandiera di Mariana Bracetti sull'altare maggiore per indicare che la rivoluzione era iniziata. Dichiararono che Porto Rico era la "Repubblica di Porto Rico" e ne nominarono presidente Francisco Ramírez. Manuel e i suoi malearmati seguaci continuarono a puntare sulla città di San Sebastián, muniti solo di mazze e machete. L'esercito spagnolo era già allertato, e si preparò a ricevere l'attacco con forze superiori. I rivoluzionari si esposero ad un fuoco micidiale. La rivolta fallì, molti insorti furono uccisi, ed almeno 475, tra cui Manuel Rojas e Mariana Bracetti, furono rinchiusi nella prigione di Arecibo e condannati a morte.[47][48]
Altri fuggirono e si diedero alla macchia. Mathias Brugman si era nascosto in una fattoria del posto ma fu tradito da un agricoltore di nome Francisco Quiñones; fu catturato e giustiziato immediatamente. Nel 1869, paventando un'altra rivolta, il governo spagnolo disciolse la milizia portoricana, che era stata costituita quasi solo di elementi nativi portoricani, e lo stesso fece con la Compañia de Artilleros Morenos de Cangrejos, una compagnia indipendente di portoricani neri. In seguito organizzarono l'Istituto Volontario, composto interamente di spagnoli e figli di spagnoli.[49]
Intentona de Yauco
I capi del Grito de Lares che si trovavano in esilio a New York aderirono al Comitato rivoluzionario di Porto Rico, fondato il giorno 8 dicembre 1895, per continuare il cammino verso l'indipendenza. Nel 1897, aiutati da Antonio Mattei Lluberas e Fidel Velez, capi locali del movimento indipendentista nella città di Yauco, organizzarono un'altra sollevazione, che sarebbe stata ricordata come la Intentona de Yauco. Il 26 marzo 1897 vi fu un secondo ed importante tentativo di rovesciare il governo spagnolo. Le locali fazioni conservatrici, che ritenevano che una tale iniziativa avrebbe costituito una minaccia per la loro lotta verso l'autonomia, si opponevano all'azione. Giunsero indiscrezioni circa l'evento progettato alle autorità spagnole, che agirono rapidamente e posero fine a quello che sarebbe stata l'ultima sollevazione di rilievo nell'isola contro il dominio coloniale spagnolo.[36]
Cuba
Nel 1869 il governatore entrante di Porto Rico, Jose Laureano Sanz, nel tentativo di alleviare le tensioni nell'isola, ordinò un'amnistia generale e liberò tutti gli implicati nella rivolta Grito de Lares. Sia Mariana Bracetti sia Manuel Rojas furono rilasciati. Bracetti trascorse i suoi ultimi anni nella città di Añasco, mentre Rojas fu espulso in Venezuela.[50] Molti fra gli ex carcerati entrarono nell'esercito di liberazione cubana e combatterono contro la Spagna.
Juan Ríus Rivera conobbe da giovane Betances e ne diventò amico. Finì per aderire al movimento per l'indipendenza dell'isola. Divenne membro della cellula rivoluzionaria "Capá Prieto" di Mayagüez, comandata da Brugman. Ríus non partecipò direttamente alla rivolta poiché in quel momento stava studiando in Spagna, però si informava il più possibile sulle Antille e venne a sapere della fallita rivolta. Interruppe gli studi e si recò negli Stati Uniti dove si presentò alla "Junta" rivoluzionaria cubana, e le offrì i suoi servigi. Si unì all'esercito di liberazione cubano e ottenne il grado di generale, con cui combatté al fianco del generale Máximo Gómez nella Guerra dei dieci anni cubana. Dopo che Cuba ebbe conseguito l'indipendenza, il generale Juan Ríus Rivera divenne un esponente politico di rilievo nella nuova nazione.[51]
Francisco Gonzalo Marín era un poeta e giornalista in Porto Rico che entrò nell'esercito di liberazione cubano dopo aver appreso della morte di suo fratello Wecenlao nei campi di battaglia di Cuba. Marin, che ottenne il grado di tenente, fece amicizia con il suo commilitone José Martí. Nel novembre 1897 il tenente Marin perse la vita in seguito alle ferite subite in una scaramuccia con l'esercito spagnolo.[52]
José Semidei Rodríguez, di Yauco (Porto Rico), combatté in varie battaglie della Guerra d'indipendenza cubana (1895–1898). Dopo che Cuba ebbe raggiunta l'indipendenza, entrò nell'esercito nazionale cubano con il grado di brigadier generale. Semidei Rodríguez, dopo il congedo militare, continuò a lavorare a Cuba come diplomatico.[53]
Nel 1890 il capitano (statunitense) Alfred Thayer Mahan, membro del Navy War Board ed eminente pensatore nell'ambito della dottrina strategica USA, scrisse The Influence of Sea Power upon History, in cui propugnava la creazione di una grande e potente marina militare sul modello di quella britannica. Era parte integrante del suo progetto l'acquisizione di colonie nel Mar dei Caraibi, che avrebbero sia funto da stazioni di rifornimento di carbone (il carburante nautico del tempo), sia da basi navali volte, tra l'altro, a difendere un costruendo canale sull'Istmo di Panama.[54]
Non era un'idea nuova: William H. Seward, che era stato Segretario di Stato con vari presidenti, tra cui Abraham Lincoln e Ulysses Grant, aveva rimarcato che si poteva costruire un canale in Honduras, Nicaragua o a Panama, e che gli Stati Uniti dovevano annettersi la Repubblica Dominicana e comprare Porto Rico e Cuba. L'idea di annettere la Repubblica Dominicana non riuscì ad ottenere l'approvazione del Senato USA e la Spagna non accettò i 160 milioni di dollari che gli USA offrivano per Porto Rico e Cuba.[54]
Dal 1894 il Naval War College andava formulando piani per la guerra con possibili avversari. Uno di questi piani prevedeva operazioni militari nelle acque di Porto Rico. Non soltanto Porto Rico era considerato un'importante sito per la marina militare; Porto Rico e Cuba erano tra i principali produttori di zucchero, un bene commerciale che mancava agli Stati Uniti.[55]
Gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Spagna nel 1898 in seguito alla perdita della corazzata USS Maine nel porto de L'Avana (Cuba). Uno dei principali obiettivi degli Stati Uniti nella Guerra ispano-americana era assumere il controllo dei possedimenti spagnoli nell'Atlantico, Porto Rico e Cuba, e di quelli nel Pacifico, ovvero Filippine e Guam.[56]
Gli spagnoli mandarono il 1°, il 2° e il 3° battaglioni portoricani provvisori a difendere Cuba dagli invasori americani. Il 1° battaglione portoricano provvisorio, composto dalla cavalleria Talavera e dall'artiglieria Krupp, fu inviato a Santiago di Cuba dove affrontò le forze americane nella battaglia delle colline di San Juan. Il battaglione portoricano subì perdite complessive del 70%, includendo morti, feriti, dispersi in azione e prigionieri.[57]
L'invasione di Porto Rico compiuta dalle forze armate americane passò alla storia come la Campagna di Porto Rico. Il 10 maggio 1898 le forze spagnole guidate dal capitano Ángel Rivero Méndez nella fortezza di San Cristóbal a San Juan ebbero uno scontro a fuoco con la nave USS Yale, e il 12 maggio una flotta di 12 navi americane bombardò San Juan.[58] Il 25 giugno la nave USS Yosemite arrivò a San Juan e mise in atto un blocco navale del porto. I capitani Ramón Acha Caamaño e José Antonio Iriarte, entrambi nati a Porto Rico, furono tra i difensori della città dal forte San Felipe del Morro. Disponevano di tre batterie, armate con almeno 15 cannoni Ordóñez. La battaglia durò tre ore e causò la morte di Justo Esquivies, il primo soldato portoricano a perdere la vita nella Campagna di Porto Rico.[58]
Il 25 luglio il generale Nelson Miles sbarcò nella città meridionale di Guánica e iniziò ad avanzare verso Ponce e poi San Juan.[59]
Una delle più importanti battaglie della Campagna di Porto Rico si svolse tra le forze unite spagnole e dei volontari portoricani, guidate dal capitano Salvador Meca e dal tenente colonnello Francisco Puig — da un lato —, e le forze americane guidate dal brigadier generale George A. Garretson il 26 luglio 1898. Le forze spagnole affrontarono il 6th Massachusetts nella battaglia di Yauco. Puig e le sue forze ebbero due ufficiali e tre soldati feriti, due soldati morti. Le forze spagnole ricevettero l'ordine di ritirarsi.[60]
La Campagna portoricana fu breve al confronto delle altre campagne poiché i portoricani che risiedevano in città e villaggi meridionali e occidentali erano ostili al dominio spagnolo e tendevano a vedere negli americani i loro liberatori, in tal modo favorendo l'invasione. Il 1°, il 2° e il 3° battaglioni portoricani stavano a Cuba per difendere quell'isola, il che potrebbe anche aver contribuito all'esito del conflitto. Tuttavia gli americani incontrarono resistenza da parte di forze spagnole e volontari portoricani e furono impegnati nelle seguente battaglie: Fajardo, Guayama, del ponte sul fiume Guamani, Coamo, delle colline Silva e Asomante.[60] Il 13 agosto 1898 la Guerra ispano-americana terminò e gli spagnoli si arresero senza altri fatti importanti. Alcuni leader portoricani come José de Diego e Eugenio María de Hostos si aspettavano che gli Stati Uniti avrebbero concesso all'isola l'indipendenza.[61][62] Credendo che Porto Rico avrebbe ottenuto l'indipendenza, un gruppo di uomini diede vita ad una sollevazione a Ciales che sarebbe diventata famosa come "El Levantamiento de Ciales" o la "rivolta di Ciales del 1898" e proclamò la repubblica a Porto Rico. Le autorità spagnole, ignare dell'avvenuta firma del cessate il fuoco, repressero brutalmente l'insurrezione.[63] Le perdite totali della Campagna di Porto Rico furono 450 morti o feriti spagnoli e portoricani, e 4 morti e 39 feriti americani.[64]
Con la firma del Trattato di Parigi il 10 dicembre 1898, Porto Rico divenne un territorio degli Stati Uniti d'America. Le truppe spagnole se n'erano andate già dal 18 ottobre, e gli Stati Uniti nominarono governatore militare dell'isola il generale Nelson A. Miles. Il 1 luglio 1899 fu creato The Porto Rico Regiment of Infantry, United States Army, con l'approvazione del Congresso del 27 maggio 1908. Il reggimento era per statuto composto solo di volontari portoricani, con un organico di 1969 uomini.[64]
Comandante portoricano nelle Filippine
Nel 1897, prima dell'inizio dei combattimenti a Porto Rico, Juan Alonso Zayas, nato a San Juan, era un secondo tenente dell'esercito spagnolo che ricevette l'ordine di raggiungere le Filippine per assumere il comando del 2° battaglione di spedizione di stanza a Baler. Arrivò a Manila, la capitale, nel maggio 1897. Laggiù salì su un'imbarcazione diretta a Baler, sull'isola di Luzon. Manila e Baler distano 100 km; se avesse viaggiato per le giungle e su strade approssimative, la distanza sarebbe giunta a 230 km. All'epoca il sistema di comunicazione tra Manila e Baler era pressoché inesistente. Baler riceveva notizie da Manila solo grazie ad imbarcazioni. Il governo coloniale spagnolo era continuamente esposto agli attacchi di gruppi locali di filippini che volevano l'indipendenza. La missione di Zayas era fortificare Baler contro ogni possibile attacco. Tra i suoi progetti per difendere Baler c'era la trasformazione in forte della locale chiesa di San Luis de Tolosa.[65][66]
I sostenitori dell'indipendenza, guidati dal colonnello Calixto Vilacorte, venivano chiamati rivoltosi (tagalos) dagli spagnoli. Il 28 giugno 1898 essi reclamarono la resa dell'esercito spagnolo. Il governatore spagnolo della regione, Enrique de las Morena y Fossi, respinse la richiesta. I filippini iniziarono immediatamente una battaglia contro Baler destinata a protrarsi per sette mesi. Benché in inferiorità numerica e attanagliato da fame e malattie, il battaglione non capitolò. In quei frangenti, Zayas e il resto del battaglione erano del tutto ignari della Guerra ispano-americana. Nell'agosto 1898 cessarono le ostilità tra Stati Uniti e Spagna. Le Filippine divennero un possedimento USA in forza del Trattato di Parigi. Nel maggio 1899 il battaglione che presidiava Baler apprese della Guerra ispano-americana, e di come si fosse conclusa. Il 2 giugno 1899, il comandante del battaglione, tenente Martín Cerezo, si arrese ai tagalos. La resa era soggetta ad alcune condizioni, tra cui che gli spagnoli non fossero trattati da prigionieri e fossero autorizzati a prendere una nave che li avrebbe riportati in Spagna. I 32 sopravvissuti del battaglione Zayas furono inviati a Manila, dove si imbarcarono per la Spagna. Laggiù furono acclamati come eroi e divennero noti come los Ultimos de Baler.[66]
Guarda nazionale di Porto Rico
Nel 1906 un gruppo di portoricani incontrò il governatore incaricato Winthrop, e propose la costituzione di una guardia nazionale di Porto Rico. La petizione non ebbe successo poiché la Costituzione degli Stati Uniti d'America vieta la formazione di qualsiasi forza armata negli Stati Uniti e nei suoi territori senza autorizzazione del Congresso.
Il 15 giugno 1915 il maggior generale dello U.S. ArmyLuis R. Esteves divenne il primo portoricano e il primo ispanico a diplomarsi presso la United States Military Academy di West Point (New York). Mentre frequentava West Point, insegnò lo spagnolo al compagno di corso Dwight D. Eisenhower; la conoscenza di una seconda lingua era infatti un requisito per diplomarsi. Quando era secondo tenente nella 8th Infantry Brigade comandata da John J. Pershing, fu inviato ad El Paso (Texas) nell'ambito della Spedizione contro Pancho Villa. Da El Paso, fu inviato nella cittadina di Polvo, dai cui cittadini fu nominato sindaco e giudice. Esteves contribuì ad organizzare il 23rd Battalion, che sarebbe stato composto da portoricani e dislocato a Panama durante la Prima guerra mondiale. Svolse altresì un ruolo chiave nella formazione della Guardia nazionale di Porto Rico.[67]
Prima guerra mondiale
Nei primi anni del 1900 fu creato Camp Las Casas a Santurce (Porto Rico), sotto il comando del tenente colonnello Orval P. Townshend.
Il Porto Rico Regiment ebbe sede in quel campo. Il reggimento consisteva di due battaglioni che provenivano dal precedente Porto Rico Provisional Regiment of Infantry.[68]
Il tenente Teófilo Marxuach era ufficiale di giornata al castello El Morro il 21 marzo 2015. L'Odenwald, costruita nel 1903 (da non confondersi con la omonima nave da guerra tedesca della Seconda guerra mondiale), era una nave rifornitrice tedesca armata che tentò di aprirsi la via con la forza a largo del Golfo di San Juan e di consegnare rifornimenti ai sottomarini tedeschi in attesa nell'Oceano Atlantico. Il tenente Marxuach diede ordine di aprire il fuoco sulla nave dalle mura del forte. Il sergente Encarnacion Correa manovrava una mitragliatrice e sparò colpi di avvertimento con scarsi effetti.[36] Marxuach sparò un colpo da un cannone sito nella batteria Santa Rosa del forte "El Morro", in quel che è considerato il primo colpo della Prima guerra tirato dalle forze regolari statunitensi contro una nave battente una bandiera delle Potenze Centrali,[69] costringendo la Odenwald a fermarsi e ritornare in porto, dove i suoi rifornimenti furono requisiti. La Odenwald stessa fu requisita dagli Stati Uniti e ribattezzata SS Newport. Fu assegnata allo U.S. Shipping Board (una sorta di organo governativo preposto alla logistica di supporto allo sforzo bellico[70]), presso il quale prestò servizio fino al 1924, poi venne ritirata.[71]
Nel momento in cui sempre più Paesi venivano risucchiati nella Prima guerra mondiale, il Congresso USA approvò il Jones–Shafroth Act, che imponeva la cittadinanza statunitense ai portoricani.[72] I maschi abili alle armi avrebbero prestato servizio nelle forze armate. Circa ventimila portoricani furono coscritti durante la Grande Guerra.[73] Il 3 maggio 1917 il reggimento reclutò 1 969 uomini. Furono creati a Porto Rico il 295° e il 296° reggimento di fanteria.[74] Nel novembre 2017 si tenne a San Juan, capitale dell'isola, il primo sorteggio di leva. Eustaquio Correa fu il primo portoricano ad essere arruolato d'ufficio nelle forze armate degli Stati Uniti.[75]
Il 17 maggio 1917 il Porto Rico Regiment of Infantry fu schierato a protezione del Canale di Panama.[76] Uno dei portoricani che si distinsero nella Prima guerra mondiale fu il tenente US Navy Frederick Lois Riefkohl, che il 2 agosto 1917 divenne il primo portoricano a ricevere la Navy Cross. La Navy Cross fu riconosciuta al tenente Riefkohl per le sue gesta in un combattimento contro un sottomarino nemico. Il tenente Riefkohl, che era stato anche il primo portoricano diplomato alla United States Naval Academy, nella Seconda guerra mondiale prestò servizio con il grado di contrammiraglio.[77]
Nel 1918 l'esercito statunitense comprese che c'erano pochi medici che si specializzavano in anestesiologia, una specialità scarsamente retribuita, ma tali professionisti erano indispensabili nelle sale operatorie militari. Per soddisfare l'esigenza, l'esercito iniziò ad assumere dottoresse come dipendenti civili a contratto. La prima dottoressa portoricana a prestare servizio a contratto nell'esercito fu Dolores Piñero di San Juan. Fu assegnata all'ospedale della base di San Juan dove lavorava come anestesista di mattina presso il laboratorio di pomeriggio.[79]
Nello Stato di New York alcuni portoricani entrarono nel 369th Infantry Regiment,[80] che era composto perlopiù di afroamericani. Non potevano combattere a fianco dei commilitoni bianchi, ma divennero parte integrante di una divisione francese. Si batterono sul Fronte occidentale in Francia, e il loro valore li fece soprannominare "i combattenti diabolici di Harlem" dai tedeschi.[81] Tra questi prodi era Rafael Hernández Marín, che molti considerano il più grande compositore di Porto Rico.[82] Il 369th fu insignito dal governo francese della Croix de guerre per il valore dimostrato sul campo di battaglia.[81]
Il 6 gennaio 1914 il primo tenente Bernard L. Smith costituì la Marine Section della Scuola volo della Marina militare nell'isola municipale di Culebra.[83] Poiché il numero di Marine Aviator diventava sempre più grande, si avvertiva l'esigenza di tenerli distinti dall'Aviazione di Marina.[84] La Marine Corps Aviation Company a Porto Rico consisteva di 10 ufficiali e 40 uomini di truppa.[85]
Il Porto Rico Regiment ritornò a Porto Rico nel marzo 1919 e fu rinominato 65th Infantry Regiment in virtù del Reorganization Act del 4 giugno 1920.[68] Si calcola che 18 000 portoricani del Porto Rico Regiment abbiano prestato servizio nella guerra e 335 di loro riportarono lesioni negli esperimenti con il gas chimico che gli Stati Uniti svolsero in uno specifico programma a Panama.[86]
Note
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