Sultan Jahan (in questo caso Sultan è inteso come nome, non come titolo) nacque a Bhopal, primogenita ed unica figlia sopravvissuta della begumShah Jahan e di suo marito, il generale Muhammad Khan Bahadur (1823–1867). Nel 1868, venne proclamata principessa ereditaria di Bhopal a seguito della morte di sua nonna, Sikander Begum e l'ascesa di sua madre al trono. Nel 1901, Sultan Jahan succedette a sua madre alla morte di quest'ultima, divenendo behum-nawab di Bhopal.
Il governo
Seguendo gli ideali che erano stati di sua madre e di sua nonna prima di lei, Sultan fu una grande innovatrice della sua epoca, dando vita ad un importante progetto educativo per il suo popolo a Bhopal, stabilendo per prima l'istruzione obbligatoria nella scuola primaria dal 1918. Nel corso del suo regno, si focalizzò largamente anche nell'educazione femminile. Costruì diversi istituti tecnici e scuole ed incrementò anche il numero di insegnanti qualificati nelle scuole. Dal 1920 sino alla sua morte, fu cancelliere e fondatrice dell'Aligarh Muslim University. Sino ad oggi è l'unica donna ad aver ricoperto il ruolo di cancelliere della Aligarh Muslim University.[1]
Tra le altre riforme che Sultan portò avanti spiccarono anche quelle sulla tassazione, sull'esercito, sulla polizia, sulla giustizia e sul mondo delle carceri, espanse l'agricoltura e costruì estesi sistemi d'irrigazione e opere pubbliche a favore dello stato. Stabilì inoltre la fondazione di un consiglio legislativo di stato nel 1922 e diede il via alle prime elezioni aperte per le città del regno.
Nel 1914, divenne presidente della All-India Muslim Ladies' Association. Sultan Jahan fu anche attiva nel campo della sanità pubblica, promuovendo la diffusione dei vaccini e migliorando i rifornimenti d'acqua per migliorare l'igiene ed evitare lo scoppio di pestilenze. Autrice prolifica, scrisse diverse opere sul valore dell'educazione, sulla salute e su altri argomenti, tra cui Hidayat uz-Zaujan, Sabil ul-Jinan, Tandurusti (salute), Bachchon-ki-Parwarish,
Hidayat Timardari, Maishat-o-Moashirat.
Nel 1926, dopo 25 anni di regno, Sultan Jahan abdicò in favore del suo secondogenito e unico sopravvissuto, Hamidullah Khan. Morì quattro anni più tardi all'età di 71 anni.[2]
Matrimonio e figli
Il 1 febbraio 1874, Sultan Jahan sposò Ali Jah, Ihtisham ul-Mulk, Nasir ud-Daula, Nawab Ahmad Ali Khan Bahadur, Sultan Dulha Sahib (1854–1902), suo cugino di nono grado, membro della medesima dinastia. La coppia ebbe tre figli due figlie:
1. Sahibzadi Bilqis Jahan Muzaffar Begum Sahiba (25 ottobre 1875 – 23 dicembre 1887)
2. colonnello Ali Jah, nawabHafiz Sir Muhammad Nasru'llah Khan Sahib Bahadur, Wali Ahad Bahadur, KCSI (3 dicembre 1876 – 3 settembre 1924). Principe ereditario di Bhopal, maggiore d'esercito dal 1912, promosso colonnello nel 1918. Nominato Capo Conservatore delle Foreste nel 1924, si sposò due volte ed ebbe due figli e una figlia
3. maggiore generale Al-Haj Mohsin ul-Mulk, nawabHafiz Muhammad Ubaidu'llah Khan Sahib Bahadur, CSI (30 novembre 1878 – 24 marzo 1924). Generale di Brigata dell'esercito di Bhopal nel 1905; promosso maggiore generale nel 1918. Capitano dell'esercito nazionale indiano 1909; promosso maggiore nel 1911 e tenente colonnello nel 1921; si sposò ed ebbe quattro figlie una figlia
4. Sahibzadi Asif Jahan Begum Sahiba (5 agosto 1880 – 22 luglio 1894)
5. Sikander Saulat, Iftikhar ul-Mulk, Al-Haj Nawab Hafiz Muhammad Hamidullah Khan Bahadur (9 settembre 1894 – 4 febbraio 1960). Successore al trono