I Tarbelli erano un antico popolo pre-romano dell'Aquitania sud-occidentale (la successiva provincia romana di Novempopulana) e appartenevano quindi alle tribù della Gallia. Vivevano nella regione costiera del Golfo di Biscaglia, su entrambe le sponde dell'Aturrus (oggi Adour), fino ai Pirenei.[1] Secondo Claudio Tolomeo, la loro area di insediamento era a sud di quella dei Bituriges Vibisci.Plinio il Vecchio li chiama Tarbelli Quattuorsignani, cioè "Tarbelli dei quattro vessilli", ma l'epiteto Quattuorsignani non è spiegato.[2] I Tarbelli sfruttarono i giacimenti d'oro del loro territorio e raggiunsero una certa prosperità anche grazie alle sorgenti minerali fredde e calde.Soprattutto, però, vivevano di agricoltura e pascolo.[3]
Publio Licinio Crasso, incaricato da Gaio Giulio Cesare di sottomettere l'Aquitania durante la guerra gallica del 56 a.C., portò anche i Tarbelli a riconoscere la sovranità romana. In seguito entrarono a far parte della civitas Aquensium in Gallia Aquitania insieme ad altre tribù. La loro località più importante era Aquae Tarbellicae (l'attuale Dax), attraversata dal fiume Aturrus.[4]