Il tempio di Evora è un tempio romanoperiptero esastilo (con sei colonne sulla fronte), costruito in epoca augustea nella città di Évora (Ebora Cerealis e con CesareLiberalitas Julia), nell'attuale Portogallo e anticamente nella provincia romana di Lusitania.
Il tempio si trovava all'interno di un recinto con portici costruiti al di sopra di un criptoportico, con due grandi vasche ai fianchi dell'edificio sacro (in modo simile al tempio detto "di Diana" nella capitale provinciale, Augusta Emerita, oggi Mérida). Le vasche sono considerate elementi legati al culto imperiale e il recinto porticato potrebbe essere identificato con il foro cittadino[1].
Il tempio sorge su un alto podio (altezza 3,45 m; 15,20 x 25,50 m) e presenta fusti delle colonne in granito locale, composte da più rocchi e con 15 scanalature (ovvero con scanalature più larghe rispetto alla consuetudine, secondo un uso locale). I capitellicorinzi intagliati in due blocchi e le basi attiche con plinto sono in marmo bianco locale (marmo di Estremoz)[2].
Distrutto nel V secolo, i resti vennero inseriti in una torre del castello di Évora nel XIV secolo e vennero liberati e restaurati nel XIX secolo. Secondo eruditi locali settecenteschi sarebbe stato dedicato a Diana[3].
Note
^Patrizio Pensabene, "Roma e le capitali provinciali. Contributi per lo studio dell'architettura e della decorazione architettonica in marmo nella Hispania romana", in Joaquín Ruiz de Arbulo (a cura di), Simulacra Romae. Roma y las capitales provinciales del Occidente Europeo. Estudios Arqueológicos (convegno, Tarragona, dicembre 2002), Tarragona 2004, p.186 ISBN 84-96294-11-0 (testo on-line in (PDF)).
^T. Hauschild, "El templo romano de Évora", in Templos romanos de Hispania, Murcia 1992.
^Francisco da Fonseca, Evora gloriosa. Epilogo dos quatro tomos da "Évora illustrada" que compoz o r.p. Manuel Fialho, da Companhia de Jesus, Roma 1728.