La carriera di Teresa Bertinotti - prima donna ammessa nei teatri di Roma (ove vigeva ancora l'antico divieto per le donne di calcare il palcoscenico) - in ambito musicale si avviò già a partire dall'età di dodici anni quando, a seguito degli studi svolti a Napoli, si esibì per la prima volta al Teatro San Carlo. Studiò canto con Baldassare La Barbiera e già all'età di venti anni ebbe modo di cantare in teatri come La Scala e La Fenice. Iniziò dunque a cantare in tutta Italia: nel 1798 poté cantare a Roma dopo che per lei fu rimosso il divieto per le donne di cantare sulla scena. Cantò anche in Germania, Austria, Portogallo, Russia, Olanda, Irlanda e Regno Unito. Ebbe molto successo ne Il flauto magico e Così fan tutte al King's Theatre di Londra, dove si esibì negli anni 1811-1812.
Sposò il violinista e compositore Felice Radicati nel 1801, con lui fece numerosi viaggi in Europa[1], e nel 1815 si stabilì a Bologna, quando il marito ottenne il posto di insegnante al Liceo Musicale e di primo violino nell'orchestra del Comunale. Radicati compose diverse opere per la moglie, tra cui Fedra, che Bertinotti cantò nella sua prima stagione al King's Theatre; si dice anche che abbia composto diverse arie per lei da interpolare nella Zaira di Vincenzo Federici per la sua prima rappresentazione londinese nel 1811[2].
«È una incomparabile attrice, la quale nell'età non più freschissima supera qualunque altra e potrebbesi dire sé stessa ancora, giacché dopo dieci anni dacché l'abbiamo sentita ci è sembrata più meravigliosa e perfetta cantante. Una robusta voce, una frase di canto squisita, un trillo mordente ch'empie il teatro, un'economia di abbellimenti invidiabile, ed infine un'azione dignitosa, sono le precipue doti che si ammirano e si applaudono in questa egregia donna che è stata la delizia de' Teatri di Amsterdam, Lisbona, Londra, Monaco, Vienna, ecc.[4][5]»
Teresa Bertinotti morì a Bologna all'età di 78 anni. È sepolta nella tomba di famiglia, nel portico sud del Chiostro V, lato di ponente, arco 6 del cimitero monumentale della Certosa di Bologna.[3]
Repertorio
Ipermestra in Le Danaidi di Angelo Tarchi (Milano, 1794)
^ Bozoli, Giuseppe,, voce: "Radicati, Felice Maurizio", in Biografia degli Italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti del secolo XVIII, e de' contemporanei, vol. 4, Alvisopoli, 1837, pp. 400–402.
^Grove Dictionary of Music and Musicians, vol. 1, 1900ª ed., Macmillan & Co, p. 248.
^(FR) Nouvelles diverses, in Le Ménestrel : journal de musique, n. 50, Parigi, Heugel, 9 novembre 1856, p. 4. URL consultato il 19 Giugno 2022.
Bibliografia
Un mondo di musica: concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento, a cura di Maria Chiara Mazzi, Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna, 2014.
De Bekker, Stokes Encyclopedia of Music and Musicians, Volume 1, p. 67, originariamente pubblicato nel 1908, ora in facsimile su Read Books, 2007, ISBN 1-4067-7180-5
Green, Janet M. and Hubbard, William Lines, Musical Biographies, originariamente pubblicato nel 1908, ora in facsimile su Read Books, 2008, p. 71. ISBN 1-4097-7867-3