Tora e Piccilli sorge lungo le pendici del complesso vulcanico di Roccamonfina, antichissima area eruttiva estintasi all'incirca ventitré secoli fa, al 269 a.C. Secondo Catone si deve ai Sanniti la fondazione del primo nucleo di costruzioni fortificate nella zona di Tora e Presenzano, identificate in seguito con la città di Rufrae. Le truppe romane ebbero il definitivo sopravvento su questi popoli nel III secolo a.C. ed iniziarono la colonizzazione di tutto il territorio campano.[4] Subì tale sorte anche la città di Rufrae, di cui si trovano alcuni ruderi lungo la via Casilina fra Tora e Piccilli e Presenzano. Altri ritrovamenti nell'area del comune di Tora e Piccilli testimoniano l'esistenza di insediamenti agricoli chiamati "ville rustiche".
«D'azzurro, alla rocca a guisa di piramide tronca, con base trapezoidale isoscele, d'oro, murata di nero, chiusa di rosso, munita di torre quadrata, merlata di quattro alla guelfa d'oro, murata di nero, finestrata di due in fascia sotto la merlatura, di rosso, chiusa dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di rosso.
«Piccolo centro di circa duemila abitanti, durante l'ultimo conflitto mondiale, con encomiabile virtù civile diede rifugio ad alcune famiglie ebree. A seguito di feroci razzie delle truppe tedesche cinquanta concittadini vennero deportati in Germania e numerosi altri furono destinati a completare i lavori di fortificazione della linea Gustav. Mirabile esempio di spirito di abnegazione e di umana solidarietà. Tora e Piccilli (Caserta), settembre 1942 - novembre 1943» — 12 ottobre 2004[6]