Un treno ospedale è un trenoferroviario con carrozze speciali equipaggiate per l'assistenza sanitaria ed il trasporto di malati e feriti specialmente durante le guerre, i disastri naturali e le grandi epidemie. Oltre ad essere dotato di assistenza infermieristica e di primo soccorso, può essere attrezzato come un centro medico completo, con macchinari diagnostici, gabinetti specialistici e sale chirurgiche.
Storia
Il primo uso del treno per il trasporto di feriti di cui si ha notizia risale alla prima guerra dello Schleswig da parte dei prussiani[1]. Un treno ospedale operò durante la guerra di Crimea sulla Grande ferrovia centrale crimeana, costruita dagli inglesi nel 1855[2]. Inizialmente avevano poche o nessuna infrastruttura medica, ma con i feriti viaggiavano le infermiere e sulle carrozze, spesso verniciate di bianco, erano dipinte grandi croci rosse, adottate come emblema di neutralità dalla Convenzione di Ginevra e che avrebbero dovuto proteggere il treno da attacchi nemici.
L'Esercito dell'Unione, durante la guerra di secessione americana, realizzò nel 1862 le prime carrozze appositamente studiate per il trasporto e l'assistenza ai feriti, con sospensioni potenziate, supporti elastici per le barelle, riscaldamento a vapore, cucine e personale medico ed infermieristico qualificato[1].
In molti paesi del mondo, il crescente sviluppo del trasporto ferroviaria avvenuto dalla seconda metà del XIX secolo determinò la diffusione dei treni ospedale in molti conflitti armati, raggiungendo il massimo spiegamento durante le due guerre mondiali. Nel secondo dopoguerra, il trasporto aereo ha progressivamente rimpiazzato i treni ospedale militari.
Nel campo civile i treni ospedale rimangono una risorsa preziosa soprattutto nei paesi con una grande estensione territoriale, sia come mezzo di evacuazione in caso di emergenza, sia come mezzo per le campagne di medicina preventiva ed ambulatoriale in zone svantaggiate o sottosviluppate non servite da una rete di presidi sanitari stabili. Per esempio in India opera dal 1991 il Lifeline Express che di stazione in stazione porta nelle zone rurali specialistici altrimenti inaccessibili. Le China Railways sono dotate di quattro treni ospedale specializzati nella chirurgia oftalmologica. In Sudafrica opera dal 1994 il Phelophepa[3]. In Russia il Terapevt Matvey Mudrov assicura assistenza sanitaria al personale delle Strade ferrate di Russia.
Nel 2022 Medici Senza Frontiere ha realizzato un treno ospedale in Ucraina durante la guerra per trasferire feriti di guerra dall'est verso l'ovest. Il treno, composto da 8 carrozze di cui una con un reparto di terapia intensiva, è stato realizzato in collaborazione con le ferrovie ucraine.
Treni ospedale italiani
In Italia i treni furono impiegati dall'Armata Sarda per lo sgombero dei feriti già all'indomani della battaglia di Montebello, il 20 maggio 1859; essi venivano trasferiti su ambulanze trainate da muli fino alla stazione di Voghera, dove venivano caricati su semplici vagoni con il pianale ricoperto di paglia[1].
Durante la prima guerra mondiale furono attrezzati circa 60 treni: una ventina erano gestiti dalla sanità militare, 24 dalla Croce Rossa Italiana e 4 dal Corpo militare dell'ACISMOM. Gli allestimenti interni erano a carico dei tre enti e quindi potevano differire, invece il materiale rotabile era fornito da Ferrovie dello Stato, Rete Mediterranea e Rete Adriatica ed era quindi standardizzato, così come la composizione[4]. Il cosiddetto "tipo Unico" poteva trasportare dai 206 ai 220 infermi ed era così composto[5]:
sala operatoria, farmacia, infermeria da 12 barelle
carro tipo F1 1910
1
alloggio personale di assistenza da 36 letti e 6 brandine
carro tipo Ct
1
alloggio malati infettivi da 14 barelle
Nella seconda guerra mondiale i treni ospedale italiani operarono su tutti i fronti, ma l'impiego più massiccio si ebbe nella campagna di Russia: a seguito dello CSIR e poi dell'ARMIR la Sanità militare mobilitò 12 treni ospedale, il Corpo militare della CRI 6 treni ed il Corpo militare dell'ACISMOM 3 treni[6]. La composizione dei treni ospedale rimase la stessa del primo conflitto, mentre differivano l'arredo, le attrezzature ed il materiale rotabile, ovviamente più moderni:
sala operatoria, farmacia, infermeria da 12 barelle
carro tipo FFI 1928
1
alloggio personale di assistenza da 36 letti e 6 brandine
carro tipo FFI 1928
1
alloggio malati infettivi da 14 barelle
Le carrozze trasporto malati, tipo 1928 RT, sono rimaste in servizio con le Ferrovie dello Stato fino agli anni settanta per i viaggiatori allettati. Furono progressivamente sostituite con 10 carrozze barellate tipo Bm, tuttora in servizio ed impiegate nella composizione dei treni dei pellegrini diretti a Lourdes e ad altri santuari europei[7].
Il Treno Sanitario
Nel 2020, a causa dell'emergenza coronavirus, nasce il Treno Sanitario, composto da alcune carrozze UIC-X dismesse dai servizi viaggiatori a lunga percorrenza, esse sono state modificate e convertite in carrozze ospedale ex "barellate" per espletare attività legate al trasporto di degenti e materiale sanitario. Molte di queste sono state dotate di letti e su tutte sono stati oscurati i finestrini con
pannelli bianchi. Per distinguerle da quelle adibite ai servizi viaggiatori rivestono un'inedita livrea bianca, simile a quella nuova degli Intercity Giorno, ma con l'aggiunta di strisce
rosse e verdi sulle fiancate per simboleggiare i colori della bandiera italiana, con il simbolo internazionale di soccorso su entrambe le fiancate a lato delle porte. Questa piccola
flotta, allestita nelle officine Trenitalia di Voghera, grazie al contributo di Ferrovie dello Stato, Protezione civile e Azienda regionale
emergenza urgenza (Areu) rimarrà a disposizione anche superata la pandemia, per scopi emergenziali ed umanitari, essendo equipaggiate di strumentazioni mediche di pronto soccorso.
[8]
I primi quattro treni ospedale dell'Ordine, composti ognuno da 23 carri, furono allestiti nel 1886[7]. Il primo intervento di questi mezzi si ebbe in occasione del terremoto di Messina, quando il corpo inviò sullo stretto, oltre alla "baracca ospedale" (ospedale da campo), due treni ospedale.
Nel 1997 un nuovo treno ospedale, donato dalle Ferrovie dello Stato e dalla UIL Pensionati, è stato assegnato dal Ministero della Difesa al Corpo militare[9]. Costituito da 28 carrozze, esso dispone di tutte le apparecchiature diagnostiche di un moderno ospedale, con una carrozza chirurgica, comprensiva di reparto anestesia e rianimazione, una carrozza day-hospital, una carrozza polivalente (conferenze, refettorio e cappella), una carrozza cucina e magazzino, una carrozza con generatore di corrente che rende il convoglio completamente autonomo. Le carrozze per il trasporto degli infermi offrono 192 posti letto, ma aggiungendo altre carrozze cuccette i posti possono salire a 400. L'assistenza sanitaria è fornita da 38 militari tra ufficiali e personale d'assistenza del Corpo[10].
Nell'aprile del 2000 il treno ha visitato le città di Messina[10] e Palermo[11], in ricordo del soccorso portato dall'Ordine di Malta alle popolazioni siciliane colpite dal sisma del 1908.