Nell'edizione 1997 arrivano in finale 2 tennisti che non erano mai arrivati all'atto conclusivo di un torneo del Grande Slam. L'australiano Patrick Rafter riesce a vincere il primo US Open grazie alla vittoria sul britannico Greg Rusedski per 6-3 6-2 4-6 7-5. La finale del torneo e tutti gli incontri più importanti si sono giocati dentro la nuova cornice dell'Arthur Ashe Stadium, il nuovo centrale dello USTA National Tennis Center che con i suoi 24,000 posti a sedere era ed è ancora il più grande stadio del mondo esclusivamente dedicato ad un torneo di tennis. Rafter è diventato la prima testa di serie numero 13 a vincere il torneo e il primo australiano a trionfare dai tempi di John Newcombe che riuscì nell'impresa nel 1973. Egli ha vinto una borsa di 700 000$, 350 000$ sono andati a Rusedski. Greg nel corso nel torneo ha fatto registrare il più veloce servizio fino a quel momento della storia. Nel quarto set della finale ha servito a 143 mph, circa 230 km/h battendo il record appartenente a Mark Philippoussis. Rafter con questo successo diventa il numero 3 del mondo e primo australiano nella top 10 dai tempi di Pat Cash nel 1988.[1][2]