La parte montana del bacino del Torrente Casternone è interamente compresa nel comune di Val della Torre e scende verso la pianura in direzione NordOvest - SudEst;
il torrente devia poi verso Est per ricevere da sinistra il Rio di Givoletto e confluire nel torrente Ceronda al Parco della Mandria.
La Val Casternone confina a SudOvest con la Val Susa, a Nord con la Valle di Viù e a NordEst con la Val Ceronda e con la conca di Givoletto.
Le montagne della zona sono caratterizzate da rocce ultrabasiche dalle quali traggono origine suoli poco adatti all'agricoltura; i monti che circondano la valle sono cosparsi di estese pietraie e sono stati interessati nel corso del Novecento da estesi lavori di rimboschimento.
La zona attorno al Monte Arpone ricade nel Parco Naturale di interesse provinciale del Col del Lys. Il punto più alto della valle è l'anticima sud del Monte Colombano a quota 1.620.
Monti principali
La valle è contornata dalle seguenti cime (in senso orario):
L'insediamento umano in Val Casternone risale almeno all'epoca romana, anche sono stati rinvenuti resti di un villaggio dell'età del bronzo nei pressi dei laghi di Caselette, allo sbocco della valle sulla pianura. Durante l'alto medioevo nei pressi di Brione (oggi frazione del comune di Val della Torre) fu attivo un monastero benedettino intitolato a San Martiniano. Dopo la decadenza di quest'ultimo sempre a Brione venne fondato, nel XIII secolo, il monastero di Santa Maria della Spina. Si trattava di un monastero femminile cistercense rivolto in particolare all'aristocrazia torinese dell'epoca; la chiesa monastica è tuttora presente, mentre il monastero fu soppresso all'inizio del Seicento.
La vallata, assieme alla Val Ceronda e ad alcune aree contigue dalle basse Val Susa e Valli di Lanzo, appartiene geologicamente al Complesso Ultrabasico di Lanzo, ed è caratterizzata da suoli ricchi di magnesio derivanti dalla degradazione delle rocce ultrabasiche tipiche del complesso. Un'altra caratteristica legata a questo tipo di rocce è la presenza di imponenti block stream, ossia estese coperture detritiche formate da blocchi rocciosi di dimensioni che variano da qualche decimetro ad alcuni metri. Tali formazioni partono spesso dalla cresta spartiacque tra le vallate confinanti e possono a volte scendere fino a lambire i corsi d'acqua che scorrono al fondo di tali vallate.[6]
Note
^CAI Lanzo - Sentiero dei Partigiani, su web.archive.org, 29 settembre 2020. URL consultato il 14 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2020).
^Cai Lanzo - Baita Lunella, su web.archive.org, 14 ottobre 2020. URL consultato il 14 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2020).
^ Luca Paro (Arpa Piemonte, Geologia e dissesto), Introduzione, in Il ruolo dei processi criotici nell’evoluzione del paesaggio alpino: il caso di studio dei block stream del Complesso Ultrabasico di Lanzo (Alpi occidentali italiane), Arpa Piemonte, 2011, ISBN9788874791002. URL consultato il 12 maggio 2024.
Bibliografia
Prato P., Alcune notizie storiche riguardanti Val della Torre – Conte, Savigliano, 1913