La via, la prima strada romana ad essere costruita in Gallia fu realizzata dal generale romano Gneo Domizio Enobarbo, dal quale prese il nome, nel 118 a.C., per permettere la comunicazione tra le nuove colonie romane della Gallia meridionale e l'Italia, costituendo inoltre il percorso verso la Spagna.
La via proveniva da Segusium (Susa) e passava le Alpi al colle del Monginevro per seguire quindi la valle della Durance. Si dirigeva quindi verso il Rodano attraverso Eburodunum (Embrun), Vapincum (Gap), Apta Julia (Apt), Glanum (Saint-Rémy-de-Provence), oltrepassando il fiume in corrispondenza di Ugernum (Beaucaire). Raggiungeva quindi Nemausus (Nîmes), aggirando il territorio della città indipendente di Massalia (Marsiglia. Oltre Nîmes passa per il sito della futura Montpellier e ancora per Baetiris (Béziers), la colonia romana di Narbo Martius (Narbona). Presso Ad Salsulae (Salses-le-Château) si divideva in un duplice percorso, sul quale sono state fatte diverse ipotesi, per attraversare i Pirenei
Una via venne costruita subito dopo la morte di Augusto, nel 14 d.C. per mettere in comunicazione Narbo (Narbona), capitale della provincia della Gallia Narbonense con Tolosa e con Burdigala (Bordeaux).
Via di Antonino o via degli Elvii
La via che raddoppiava la via Agrippa sull'opposta riva del Rodano, riprendendo un percorso già utilizzato da lunghissimo tempo, prende il nome dell'imperatore Antonino Pio in seguito alla sistemazione dei miliari fatta eseguire nel 145. La via metteva in comunicazione Valentia (Valence) con colonia Nemausa (Nîmes) e con Alba Helviorum (Alba-la-Romaine).
Via delle Alpi
A partire da Valentia (Valence), dove si biforcavano la via di Agrippa e la via degli Elvi, entrambe lungo il Rodano, una via permetteva di raggiungere la precedente via Domizia alla valle della Durance e al colle del Monginevro e oltrepassare quindi le Alpi verso l'Italia.