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Violino piccolo

Violino piccolo
Moderna ricostruzione di un violino piccolo, assieme ad una viola tenore, basata sulle tavole del Syntagma musicum
Informazioni generali
OrigineEuropa
InvenzioneXVI secolo
Classificazione321.322-71
Cordofoni composti, con corde parallele alla cassa armonica, ad arco
FamigliaViole da braccio
Uso
Musica barocca
Estensione
Violino piccolo – estensione dello strumento
Accordature dei violini piccoli terzgeige e quartgeige.

Il violino piccolo è uno strumento ad arco utilizzato nel periodo barocco. Si tratta di un violino di taglia ridotta, accordato fino ad una quinta più in alto rispetto allo strumento standard (tipicamente una terza o una quarta sopra; tali strumenti sono anche noti con i rispettivi nomi in tedesco Terzgeige e Quartgeige)[1].

Il violino piccolo è nato per consentire l'esecuzione dei passi più acuti in maniera tecnicamente comoda. Nel XVII secolo, infatti, la tecnica dei passaggi di posizione era molto difficoltosa, in quanto gli strumenti erano sostenuti solo dalla mano sinistra dell'esecutore (erano privi di mentoniera e di spalliera). In quel periodo i virtuosi si spingevano fino alla settima posizione e oltre, mentre i violinisti "di ripieno" nelle orchestre solitamente non superavano la terza o la quarta posizione. Il violino piccolo permetteva dunque di eseguire comodamente le parti più acute, mantenendosi quasi esclusivamente in prima posizione[1].

Il violino piccolo propriamente detto nasce per rispondere a tali esigenze tecniche e, nella sua funzionalità, non deve essere confuso con i violini di taglia ridotta (ma con l'accordatura ordinaria del violino standard) destinati ai bambini, che hanno dimensioni analoghe al violino piccolo, ma vengono realizzati con uno scopo ben diverso e presentano di solito alcune differenze tecniche dal punto di vista costruttivo.

Storia

I violini piccoli sono comparsi verso la fine del XVI secolo. Diversi esemplari (sotto il nome di claine discant) sono annoverati nell'inventario (1595) della collezione di strumenti musicali del Castello di Ambras. Michael Praetorius fa riferimento a tale strumento (Klein Discant Geig) nel suo celebre trattato, Syntagma musicum (1618)[2]. Quello che potrebbe essere un primo riferimento al violino piccolo in partitura risale a Monteverdi, che nel secondo atto de L'Orfeo (1607) impiega "duoi violini piccioli alla francese"[3][4], tuttavia non è chiaro se si riferisca al violino piccolo propriamente detto[5][6]. Leopold Mozart, nel suo trattato Versuch einer gründlichen Violinschule[7], descrive gli strumenti ad arco in uso all'epoca e menziona il violino piccolo. In particolare, Mozart sottolinea che all'epoca tale strumento era già in disuso, ma veniva impiegato come strumento da studio destinato ai bambini[8], e questo suggerisce che si trattava di strumenti molto più piccoli rispetto ai violini da ⅞ costruiti all'epoca[1].

In alcuni paesi, soprattutto in Francia, per l'esecuzione di passaggi acuti era preferito uno strumento a cinque corde con caratteristiche ibride tra violino (cassa) e viola da gamba (pendenza delle spalle e manico), detto quinton, diffuso nel XVIII secolo e dotato di maggiore sonorità rispetto al violino piccolo[9][10].

Il violino piccolo è caduto in disuso nel XVIII secolo, parallelamente alla transizione dal barocco allo stile galante e al classicismo, quando l'evoluzione della tecnica violinistica nei passaggi di posizione ha permesso di suonare comodamente nel registro più acuto su un normale violino 44. Nelle moderne esecuzioni di musica del periodo barocco, il violino piccolo viene talvolta sostituito con un violino di taglia ⅞ oppure con uno strumento a fiato che suona nello stesso registro, come l'oboe.

In epoca moderna sono stati progettati e costruiti analoghi violini da discanto di dimensioni ridotte e accordatura più alta rispetto al violino standard (come il violino sopranino e il violino soprano della nuova famiglia del violino) che però al momento non sono ancora entrati nell'uso comune[11].

Caratteristiche costruttive ed esemplari

La tavola XXI del Syntagma musicum, con il violino piccolo (3) in evidenza.

La cassa di un violino piccolo ha dimensioni solitamente comprese tra i 25 ed i 28 cm. Tali misure sono suggerite da Nicholas Bessaraboff[12], i cui studi si basano sul Theatrum Instrumentorum, ovvero le tavole allegate al secondo volume (De Organographia) del trattato Syntagma musicum, del già citato Michael Praetorius. Tali tavole ritraggono dettagliatamente ed in precisa scala tutti gli strumenti musicali allora in uso in Italia, Germania ed Inghilterra. Il violino piccolo del trattato di Praetorius, ritratto nella tavola XXI (n. 3, in didascalia "Discant-Geig ein Quart hoher"), aveva quattro corde ed era accordato per quinte, una quarta sopra il violino standard[13].

A proposito degli strumenti realizzati nel XVIII secolo, è difficile capire se si tratta effettivamente di veri e propri violini piccoli oppure di violini di taglia ridotta destinati ai bambini. I violini piccoli propriamente detti si contraddistinguono generalmente per il manico più spesso, la tastiera più larga ed il cavigliere di dimensioni maggiori rispetto agli strumenti da studio destinati ai bambini[1].

Un esemplare ben conservato di violino piccolo originale dell'epoca barocca è un Girolamo Amati custodito al National Music Museum a Vermillion[4]. La dimensione della cassa di questo strumento è pari a quella di un moderno violino da 14, il manico a quello di un 24 e il cavigliere a quello di un 34. La lunghezza delle corde vibranti equivale alla porzione di corda vibrante di un normale violino quando si suona una nota intonata una terza sopra la corda vuota. Anche la lunghezza della tastiera equivale a quella di un violino normale "tagliata" ad una terza dal capotasto.

Diversi altri violini piccoli originali sono sopravvissuti fino ad oggi e provengono dalle liuterie di Pier Antonio Cati (1700-1764), Giuseppe Guarneri (1698-1744), Paul Klemm e Omobono Stradivari (1679-1742). Si tratta di strumenti dalle dimensioni analoghe ad un moderno violino da 14, ma costruiti specificamente per adulti e non per bambini. Sono sopravvissuti alcuni violini piccoli di Antonio Stradivari, oltre a pochette, diversi violini 78 e a strumenti destinati all'infanzia[14].

Tra gli strumenti del XVII e XVIII secolo, oltre ai violini piccoli sopravvivono anche numerosi violini di taglia 78, la cui cassa (circa 34 cm) è poco più corta rispetto a quella di un violino standard. Sono nettamente più grandi rispetto ai violini piccoli già descritti e non è ben chiaro quale fosse la motivazione che portava alla costruzione di tali strumenti[1].

Origine/liutaio Lunghezza della cassa armonica
in cm
Diapason (misura dal bordo superiore della tavola armonica alla tacca centrale delle effe)
in cm
Lunghezza della corda vibrante
in cm
Fonte/proprietario
Paul Klemm, Randeck, 1593 24,2 24 Cattedrale di Freiberg
Girolamo Amati, Cremona, 1613[15] 26,7 15,3 26,8 Vermillion, National Music Museum
Michael Praetorius, 1620 circa 26 13,6 22,5 Ritratto in Syntagma musicum, Tav. XXI (3)
Hendrick Jacobs, Amsterdam, 1660 circa[16][17] 30,6
Rudolf Höß, Monaco di Baviera, 1690 (?) 23 12,3 25 Berlino, Museo degli strumenti musicali, Nr. 4130
Michael Platner, Roma, 1738 27,5 15,3 26,8 Proprietario privato
Omobono Stradivari, Cremona, 1740[18] 25,5
Giuseppe Guarneri, Cremona, 1735[19][20] 24,71
Giuseppe Guarneri, Cremona, 1740[21] 23,95 Osaka College of Music
Pier Antonio Cati, Firenze, 1741[22] 26,2 13,8 25,2 Lipsia, Museo degli strumenti musicali, Nr. 756
Leopold Widhalm, Norimberga, 1769[23] 28,2 15,3 28,2 Norimberga, Germanisches Nationalmuseum, MI 26
Gagliano 24,3 12,8 25,8 Proprietario privato
Georg (II) Klotz, Mittenwald, 1780 33,3 14,7 29,8 Proprietario privato

Repertorio

Porzione del manoscritto autografo del concerto brandeburghese n. 1, con le battute iniziali del primo movimento. Si nota la parte del violino piccolo (indicato come Terzgeige), scritta una terza sotto (in questa sezione iniziale il violino piccolo è all'unisono con il violino primo).

Il violino piccolo è stato impiegato da Johann Sebastian Bach in tre celebri composizioni, il concerto brandeburghese n. 1 (BWV 1046), le cantate Wachet auf, ruft uns die Stimme (BWV 140) e Herr Christ, der einge Gottessohn (BWV 96).

Altre composizioni che fanno uso del violino piccolo (sonate, cantate, concerti e suite) sono state scritte fino al 1775 circa. Tra i compositori che hanno utilizzato tale strumento, vi sono Johann Joseph Fux (rondò in do maggiore per violino piccolo, fagotto, archi e basso continuo), Sebastian Knüpfer [24], Johann Pfeiffer, Carl Heinrich Graun, Carl Ditters von Dittersdorf, Johann Georg Albrechtsberger, Johann Friedrich Doles, Philipp Heinrich Erlebach, Christoph Förster, Johann Gottlob Harrer, Johann Gottlieb Janitsch, Christian Gottfried Krause e Antonio Rosetti[1].

Note

  1. ^ a b c d e f Downie Banks
  2. ^ Praetorius
  3. ^ Sirch, pp. 50-65.
  4. ^ a b Violino Piccolo by Girolamo Amati, Cremona, 1613, su usd.edu, National Music Museum. URL consultato il 1º gennaio 2012.
  5. ^ Holman, p. 580.
  6. ^ Al tempo di Monteverdi la nomenclatura degli strumenti ad arco non era ancora chiaramente definita. In particolare, per quanto riguarda i "violini piccioli alla francese" impiegati nell'Orfeo, si riteneva comunemente che la parte fosse destinata al violino piccolo descritto in questa voce. Tuttavia alcuni studiosi, come il violinista e musicologo americano David Boyden, sostengono che Monteverdi potesse riferirsi a delle varianti di pochette (altro strumento ad arco di piccola taglia molto comune all'epoca in Francia, e questo giustificherebbe l'espressione "alla francese"), probabilmente strumenti simili a quelli ritratti nelle tavole XVI (8) e XXI (1) del Syntagma musicum. Secondo altre teorie, le parti di violino piccolo sarebbero state invece suonate da violini e le parti di violino dalle viole. Cfr. Holman, p. 580.
  7. ^ Leopold Mozart, Versuch einer gründlichen Violinschule, III ed., Augusta, Johann Jakob Lotter und Sohn, 1787.
  8. ^ Leopold Mozart, A Treatise on the Fundamental Principles of Violin Playing, 2ª ed., Oxford, Oxford University Press, 1985, p. 10, ISBN 0-19-318513-X.
  9. ^ The New Grove Dictionary of Musical Intruments, voce Quinton, vol. 3, Londra, MacMillian, 1984, p. 176, ISBN 0-333-37878-4.
  10. ^ Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti, voci Violino piccolo e Quinton, Il Lessico, vol. 4, Torino, UTET, 1984, pp. 51, 734, ISBN 88-02-03820-1.
  11. ^ Carleen Maley Hutchins, New Violin Family, in Stanley Sadie e John Tyrrell (a cura di), The New Grove Dictionary of Music and Musicians, 2ª ed., Oxford University Press, 2001, ISBN 978-0195170672.
  12. ^ Nicholas Bessaraboff, Ancient European Musical Instruments, New York, October House, 1941.
  13. ^ Ephraim Segerman, On Praetorius and the sizes of Renaissance bowed instruments (PDF), in FoMRHI Quarterly, n. 89, The Fellowship of Makers and Researchers of Historic Instruments, 1997, pp. 42, 51.
  14. ^ Violini piccoli di Antonio Stradivari su cozio.com, su cozio.com. URL consultato il 1º gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2011).
  15. ^ Cozio.com: small violin by Antonio & Girolamo Amati, 1613, su cozio.com. URL consultato il 7 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2010).
  16. ^ Cozio.com: small violin by Hendrick Jacobs, 1660c, su cozio.com. URL consultato il 7 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  17. ^
    (EN)

    «With a back length of 306mm, it is technically half-size, which Margaret Downie Banks suggests is the most likely proportion for the 'violino piccolo' called for by Monteverdi and Bach. It is, by this argument, a soloist's instrument rather than a child's, [...]»

    (IT)

    «In base alla lunghezza del fondo di 306 mm, tecnicamente si tratta di un violino 12, che Margaret Downie Banks indica come misura più probabile per il 'violino piccolo' impiegato da Bach e Monteverdi. È ritenuto, per questo motivo, uno strumento ad uso solistico piuttosto che uno strumento per bambini, [...]»

  18. ^ Cozio.com: small violin by Omobono Stradivari, 1740, su cozio.com. URL consultato il 7 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2006).
  19. ^ Cozio.com: small violin by Giuseppe Guarneri del Gesù, 1740, su cozio.com. URL consultato il 7 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2006).
  20. ^ Questo strumento è l'unico Guarneri del Gesù conosciuto che monta ancora la catena originale.
  21. ^ Cozio.com: small violin by Giuseppe Guarneri del Gesù, 1735, su cozio.com. URL consultato il 7 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2005).
  22. ^ Violino piccolo di Pietro Antonio Cati sul sito del museo degli strumenti musicali di Lipsia, su uni-leipzig.de. URL consultato il 14 gennaio 2012.
  23. ^ Violino piccolo al Germanisches Nationalmuseum, su bildindex.de. URL consultato il 14 gennaio 2012.
  24. ^ Manoscritto di Christ lag in Todesbanden conservato presso la Sächsische Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek di Dresda.

Bibliografia

  • Margaret Downie Banks, Violino piccolo, in Stanley Sadie e John Tyrrell (a cura di), The New Grove Dictionary of Music and Musicians, 2ª ed., Oxford University Press, 2001, ISBN 978-0195170672.
  • Peter Holman, 'Col nobilissimo esercitio della vivuola': Monteverdi's String Writing, in Early Music, vol. 21, n. 4, Oxford University Press, novembre 1993.
  • Andreas Moser, Der Violino Piccolo, in Zeitschift für Musikwissenschaft, vol. 1, 1918–19, pp. 377–380.
  • Michael Praetorius, Syntagma Musicum, vol. 2 De Organographia, Wolfenbüttel, Elias Holwein, 1619.
  • Licia Sirch, Violini piccoli all francese e canto alla francese nell'Orfeo (1607) e negli Scherzi musicali (1607) di Monteverdi, in Nuova Rivista Musicale Italiana, vol. 15, n. 1, 1981.

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