Si dimise dalla carica di Cancelliere dopo la scoperta del coinvolgimento di un suo consigliere, Günter Guillaume, in una rete di spionaggio a favore della Stasi, i servizi segreti della Germania Est.
Biografia
Willy Brandt era figlio di Martha Frahm, cassiera e ragazza madre, e dell'insegnante amburghese John Heinrich Möller, morto nel 1958.[3] Fu allevato dalla madre e dal nonno; non conobbe il padre e, una volta cresciuto, non volle mai incontrarlo, pur sapendo dove abitava.[4] Nel 1929 entrò nella gioventù socialista e un anno dopo nella SPD. L'anno successivo, 1931, passò al Partito Socialista dei Lavoratori della Germania.
Nel 1932 si diplomò al ginnasio Johanneum di Lubecca. Dopo il 1933 e la presa del potere da parte di Adolf Hitler, il partito fu dichiarato illegale. I suoi membri decisero di opporsi clandestinamente al nazionalsocialismo e Brandt fu incaricato di costituire una cellula di opposizione a Oslo; emigrò quindi in Norvegia, assumendo nel 1934 il nome di copertura di Willy Brandt, che nel 1949 divenne il suo nome ufficiale.
Con il nome di copertura di Gunnar Gaasland tornò in Germania da settembre a dicembre del 1936; in seguito si recò in Spagna come reporter di guerra nella guerra civile spagnola.
Nel 1938 il regime nazista lo espulse e lo privò della cittadinanza; Brandt fece quindi richiesta della cittadinanza norvegese. Durante l'occupazione tedesca della Norvegia nella seconda guerra mondiale fu per un breve periodo prigioniero dei tedeschi (al momento della cattura indossava una divisa norvegese e non venne riconosciuto); dopo il rilascio fuggì in Svezia. Nell'agosto 1940 l'ambasciata norvegese di Stoccolma gli concesse la cittadinanza norvegese. Rimase a Stoccolma fino alla fine della guerra.
Nel 1945 tornò in Germania come corrispondente per alcuni giornali scandinavi e nel 1948 riacquisì la cittadinanza tedesca; l'anno successivo il nome Willy Brandt divenne il suo nome ufficiale.
Carriera politica
Berlino
La sua carriera politica cominciò nel 1949 come deputato della SPD per la città di Berlino presso il primo Bundestag tedesco. Nel complesso fece parte del Bundestag dal 1949 al 1957, dal 1961 fino al 27 dicembre 1961 e dal 1969 fino alla sua morte, in tutto per quasi 31 anni. Nel 1950 divenne membro del consiglio comunale (Abgeordnetenhaus) di Berlino, mandato dal quale si dimise solo nel 1971, due anni dopo la sua elezione a cancelliere. Nel 1955 divenne presidente del consiglio comunale di Berlino e dal 1957 al 1966 fu sindaco della città. Questa carica gli valse enorme popolarità per merito del suo atteggiamento deciso nei confronti dell'ultimatum di Chruščёv nel 1958 e durante la costruzione del muro nel 1961. Dal 1º novembre 1957 al 31 ottobre 1958 fu Presidente del Bundesrat.
Dopo le elezioni del 1969 Willy Brandt formò una coalizione con la FDP, formando il primo governo Brandt. La coalizione disponeva di una maggioranza risicata (sei voti) e Brandt divenne il quarto cancelliere della storia della Repubblica Federale. Il periodo di Brandt fu caratterizzato dalla cosiddetta Ostpolitik, finalizzata a ridurre la tensione della guerra fredda, che portò alla stipulazione di diversi trattati con l'Unione Sovietica e la Polonia e in seguito ad un trattato con la DDR. Furono il motivo principale per cui gli venne conferito il premio Nobel per la pace nel 1971.
Il 7 dicembre 1970, mentre si trovava a Varsavia per la firma del trattato, in occasione della visita al monumento in memoria della distruzione del ghetto di Varsavia, Brandt si inginocchiò. Il gesto, che suscitò scalpore nel mondo, fu valutato in modo controverso in patria. Per sua dichiarazione successiva, fu una silenziosa e dovuta ammissione di colpa da parte di una persona che, pur esterna ed estranea all'accaduto, se ne prendeva carico in quanto appartenente al popolo tedesco. Poche ore dopo quest'episodio, firmò il trattato di Varsavia con il quale la Repubblica Federale di Germania riconobbe la Linea Oder-Neisse, rinunciando a qualsiasi rivendicazione territoriale.
Benché gli storici attuali affermino che i trattati contribuirono al futuro crollo dei governi comunisti e che posero le basi per la riunificazione tedesca, ai tempi Brandt incontrò una forte opposizione da parte dei partiti conservatori, che lo accusarono di aver conferito maggiore potere al governo della DDR tramite l'accordo di reciproco riconoscimento concluso nel 1972.
Dall'inizio della legislatura e fino al 1972 molti deputati della SPD e della FDP cambiarono schieramento, passando all'Unione CSU/CDU, cosicché quest'ultima si ritrovò con un numero tale di parlamentari che, per una manciata di voti, la coalizione perse la maggioranza. Il capogruppo della CDU/CSU, Rainer Barzel, ritenne quindi di poter sostituire Brandt utilizzando l'istituto della sfiducia costruttiva. Gli mancarono due voti per divenire cancelliere (in seguito venne appurato che almeno un deputato della CDU era stato corrotto dalla DDR). Anche la coalizione guidata da Brandt non aveva una maggioranza che le permettesse di operare, per cui nel settembre del 1972 Brandt pose la mozione di fiducia: come consuetudine i ministri si astennero, la mozione fu respinta e il presidente Gustav Heinemann sciolse quindi il Bundestag.
La campagna elettorale per le elezioni del '72 si trasformò in un vero e proprio referendum su Willy Brandt e la sua Ostpolitik, tanto che lo slogan elettorale dei socialdemocratici fu "Willy Brandt muss Kanzler bleiben!" (Willy Brandt deve rimanere Cancelliere!). Brandt vinse le elezioni con largo margine, facendo guadagnare alla SPD tre milioni di voti.
Confermato cancelliere, Brandt ebbe a disposizione una larga maggioranza nel Bundestag e formò, sempre con i liberali, il secondo governo Brandt. Per la prima volta la SPD era il gruppo parlamentare più numeroso e quindi la ratifica dei trattati con i paesi dell'Est era assicurata.
Il 6 maggio 1974 Brandt si dimise a causa del coinvolgimento di un suo collaboratore, Günter Guillaume, in uno scandalo spionistico. Il successore fu Helmut Schmidt, ma Brandt rimase presidente della SPD.
Nel 1977 assunse la guida della Independent Commission for International Developmental Issues, nota anche come Commissione Nord-Sud (North-South Commission), che il 12 febbraio 1980 presentò il proprio rapporto conclusivo (il cosiddetto Brandt-Report) al Segretario generale delle Nazioni Unite a New York.
Nel 1987 si dimise dalla guida della SPD in seguito alle pesanti critiche ricevute per aver proposto Margarita Mathiopoulos come portavoce del partito e fu nominato presidente onorario a vita del partito, alla cui guida gli successe Hans-Jochen Vogel.
Brandt continuava a far parte del Bundestag e, come membro anziano, presiedette, dopo le elezioni del 1987, la prima seduta della nuova legislatura. Nel 1990 Brandt aprì il primo Bundestag congiunto dopo la riunificazione, realizzando il suo sogno di una vita.
Il nuovo aeroporto di Berlino-Brandeburgo gli è stato intitolato, con il nome di Flughafen Brandenburg Willy Brandt (l'apertura, inizialmente prevista a giugno 2012, è avvenuta il 31 ottobre 2020).
Opere
1960 Mein Weg nach Berlin
1968 Politica di pace in Europa (Friedenspolitik in Europa) - Milano, Sugar, 1971
1976 La politica di un socialista, (1960-1975) (Begegnungen und Einsichten 1960-1975) - Milano, Garzanti, 1979
1986 La corsa agli armamenti e la fame nel mondo (Der organisierte Wahnsinn) - Milano, Sperling & Kupfer, 1987
^A causa della divisione della Germania, Willy Brandt era il cancelliere federale della sola Germania Ovest. Il termine Germania Ovest è il nome comune per la Repubblica Federale di Germania nel periodo compreso tra la sua formazione il 23 maggio 1949 e la riunificazione tedesca il 3 ottobre 1990, quando la Germania Est venne unita alla sua controparte occidentale.
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