Óscar Esplá iniziò la sua formazione musicale quando era ancora un bambino. Sua madre, che perse all'età di otto anni, suonava il pianoforte, e suo padre, Trino Esplá, che lavorava per la compagnia telegrafica ed era anche un drammaturgo, gli insegnò le basi della teoria musicale. Óscar Esplá successivamente studiò il pianoforte con Fernando Lloret e poi con Juan Latorre, un buon pianista e compositore. Ma suo padre, nonostante la passione del figlio per la musica, preferì farlo studiare prima ingegneria industriale (1903) e poi filosofia e letteratura all'Università di Barcellona, discipline per le quali ottenne la laurea.
Contemporaneamente Óscar Esplá ha sviluppato la sua passione per la musica e nel 1909 ha vinto il primo premio nel concorso della Società Nazionale di Musicaviennese, con Richard Strauss tra i giurati, grazie a una suite orchestrale intitolata Suite levantina.[1] Subito dopo si è trasferito in Germania per studiare contrappunto e composizione sotto la guida di Max Reger e in Francia con Camille Saint-Saëns. Dopo questo successo ha optato per una carriera musicale a tempo pieno. Nel 1919 ottenne un posto di professore di composizione a Lisbona, ma preferì tornare a Madrid nel 1921, per concentrarsi sulle sue composizioni. Ha conseguito la cattedra presso il Conservatorio Reale di Madrid nel 1930.
Sposò Maria Vittoria de Irizar e Góngora, figlia di un noto notaio della città, il 18 giugno 1929 nel Monastero del Volto Santo ad Alicante. Da questa unione ebbero tre bambini, due ragazze e un ragazzo. Fu con Ernesto e Rodolfo Halffter della generazione dei compositori della repubblica. Repubblicano, Esplá si sente minacciato, così come la sua famiglia.[2] Fuggì in Belgio alla fine dell'anno, approfittando dell'invito a partecipare al Concorso Eugène Ysaÿe.[3] Temendo la repressione, non poté tornare in Spagna fino a quattordici anni dopo, nell'agosto del 1950.
La guerra si prolungò, così la situazione del compositore divenne precaria poiché non poteva più disporre della sua proprietà in Spagna, confiscata così come il suo copyright. In Belgio lavorò come giornalista e critico musicale, ma viste le difficoltà economiche preferì trasferirsi a Parigi, dove lavorò con compositori come Salabert e ricevette aiuti dall'UNESCO per superare le sue difficoltà economiche (1948).[2][4]
Rientrato in Patria nel 1950 visse alcuni anni di pace e di successo. Il 9 maggio 1956 fu eletto all'Accademia di Belle Arti di Parigi. Nel 1959 ricevette la Gran Croce dell'Ordine di Alfonso X il Saggio. Nel 1962 fu nominato delegato locale del Consiglio internazionale della musica all'UNESCO. Lavorò come insegnante al conservatorio fino alla sua morte. Tra i riconoscimenti possiamo annoverare nel 1919 la Legion d'onore francese, nel 1960 la medaglia dell'Ordine delle arti e delle lettere, infine nel 1971 la medaglia d'oro al merito nelle belle arti dal ministero spagnolo dell'Istruzione, della cultura e dello sport.
In una prima fase artistica, ha composto uno Scherzo per pianoforte, sonate per piano e per violino, un quintetto ed un quartetto, i poemi sinfonici Il sogno di Eros e 5 Contes Enfantis. In una fase artistica successiva, il musicista ha composto le opere Evocations, Danses et Confins, i balletti Ciclopes de Ifach e Contrabandista, oltre a vari poemi sinfonici.[1] Un premio internazionale di composizione Óscar Esplá, creato nel 1955, viene assegnato dalla città di Alicante. Il Conservatorio di Musica della città di Alicante porta il suo nome; così come, vicino alla stazione ferroviaria, una delle vie più importanti del centro città.
Sinfonía Aitana, A la música tonal "In memoriam" (1958).
Invocación. Lento
Allegro energico
Andante fugato
Allegro finale scherzando
Sinfonía para coro y orquesta, (1950);
Orquestaciones de piezas de Albéniz, per pianoforte;
Note
^ab Andrea Della Corte e Guido M. Gatti, Dizionario di musica, Torino, Paravia, 1956, p. 211.
^abÓscar Esplá, su diesisebemolle.wordpress.com. URL consultato il 5 maggio 2018.
^(EN) Óscar Esplá, su musicsalesclassical.com. URL consultato il 5 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2019).
^(ES) Óscar Esplá, su biografiasyvidas.com. URL consultato il 5 maggio 2018.
Bibliografia
(ES) Antonio Iglesias, Óscar Esplá, Madrid, 1973.
(ES) Jeannine Bouché, Cancionero de Joaquín Turina y Óscar Esplá, Madrid, 1998.
(ES) Emiliano García Alcázar, Óscar Esplá y Triay: (Alicante, 5-8-1886, Madrid, 6-1-1976): estudio monográfico y documental, Alicante, 1993.
(FR) Paloma Otaola, Don Quichotte dans l'œuvre d'Óscar Esplá (1886-1976) (p. 79-96), dans Don Quichotte au xxe siècle : réceptions d'une figure mythique dans la littérature et les arts, Parigi, 2003.
(ES) María Victoria García Martínez, El regreso de Óscar Esplá, análisis del proceso de inserción de la figura y obra del compositor en la vida musical y cultural tras el exilio, Alicante, 1950.