Grazie alla maggioranza ottenuta in entrambi i rami del Congresso, il Partito Democratico-Repubblicano del presidente Jefferson riuscì a concludere un trattato con la Francia, interrompendo un periodo di gravi tensioni con il paese europeo che durava dalla conclusione del trattato di Jay con l'Impero britannico. In conseguenza di ciò, il Congresso abrogò i durissimi Alien and Sediction Acts che erano stati promossi e approvati dalla maggioranza federalista dei precedenti Congressi. Tuttavia le tensioni con la Francia non si interruppero definitivamente. La Francia, infatti, non aveva smesso di avere interesse per le nuove terre americane, avendo acquistato il territorio della Louisiana. A questa mossa rispose immediatamente il Congresso, il quale accantonò la somma di ben 2 milioni di dollari da consegnare direttamente al presidente Jefferson per poter acquistare i diritti di possesso sulla città di New Orleans[1].
29 aprile 1802: 2 Stat. 156, ch. 31 (An Act to amend the Judicial System of the United States) - La legge riforma il sistema delle corti giudiziarie federali.
30 aprile 1802: 2 Stat. 173, ch. 40 (An Act to enable the people of the Eastern division of the territory northwest of the river Ohio to form a constitution and state government, and for the admission of such state into the Union, on an equal footing with the original States, and for other purposes) - La legge permise ai residenti della parte orientale del Territorio del nord-ovest di formare lo stato dell'Ohio e di unirsi agli Stati Uniti come 17º stato dell'Unione. La legge propose anche di creare altri stati dallo smembramento di questo Territorio.
Stati ammessi all'Unione
1 marzo 1803 - L'Ohio diventa ufficialmente uno stato appartenente agli Stati Uniti.
Partiti
Senato
Il Partito federalista aveva ufficialmente la maggioranza del Senato all'inizio dei lavori del 7º Congresso. Maggioranza che però mantenne soltanto per la durata della brevissima Special session del marzo 1801. Con l'inizio della prima sessione di lavori, il Senato passò sotto il controllo deciso del Partito Democratico-Repubblicano.
I senatori sono stati eletti ogni due anni, dove ad ogni Congresso soltanto un terzo di esso viene rinnovato. Prima del nome di ogni senatore viene indicata la "classe", ovvero il ciclo di elezioni in cui è stato eletto. In questo 6º Congresso i senatori di classe 1 erano in scadenza.
Nell'elenco, prima del nome del membro, viene indicato il distretto elettorale di provenienza o se quel membro è stato eletto in un collegio unico (at large).