L'abbazia fu fondata nel 1039 da Erluino (Herluin o Hellouin), cavaliere Normanno che nel 1031 lasciò la corte di Gilberto di Brionne per dedicarsi alla vita monastica.
Il comune di Le Bec-Hellouin conserva il suo nome.
Secondo la tradizione, la leggenda eponima dell'Abbazia narra della reliquia del guanto di Nicodemo, intriso del sangue di Cristo e chiuso nel becco di un uccello[1].
Nel 1042, con l'arrivo di Lanfranco di Canterbury, il monastero divenne il principale centro di vita intellettuale dell'XI secolo.
Lanfranco, già famoso per la scuola di lettere ad Avranches, dopo la decisione di farsi monaco, scelse di insegnare come abate presso l'abbazia.
La fama dei suoi insegnamenti attirò numerosi allievi tra i quali nel 1059 anche Anselmo d'Aosta.
Nel 1062 Lanfranco lasciò il monastero per diventare abate a Caen e successivamente arcivescovo di Canterbury.
Gli succedette come priore e maestro di scuola Anselmo, che diventerà anch'egli arcivescovo di Canterbury.
Il quinto abate Teobaldo di Bec seguì i predecessori a Canterbury.
Molti vescovi, oltre al futuro papa Alessandro II si formarono alla scuola del Bec.
I successori di Guglielmo il Conquistatore arricchirono l'abbazia con estesi possedimenti e altri beni in Inghilterra.
Il villaggio - oggi un sobborgo di Londra - Tooting Bec fu così chiamato perché l'abbazia ne possedeva il terreno.
Nel 1948 il sito fu restaurato e riaperto con il nome di Abbazia di Nostra Signora del Bec da alcuni monaci benedettini olivetani guidati da Dom Paul Grammont, del monastero di Mesnil-Saint-Loup. L'abbazia è nota per i suoi legami con l'Anglicanesimo ed è stata visitata da diversi arcivescovi di Canterbury. La biblioteca abbaziale è arricchita dal lascito del vescovo John Graham che ammonta ad oltre 5.000 opere concernenti l'Anglicanesimo.