Il paese è posto nell'angolo nord-ovest della provincia di Mantova formato dai due fiumiOglio e Chiese, alla distanza di circa due chilometri dalla loro confluenza.
Il borgo da solo forma una popolazione di circa 2 000 abitanti. Anche la parrocchia di Mosio fa parte del comune, che in tutto perciò conta più di 2 900 abitanti. Il territorio comunale ha un'estensione di 28 km².
Un tempo sul territorio esistevano alcuni boschi; ora, eccettuate alcune aree lungo i fiumi e dentro gli argini dei fiumi, i terreni che erano boschivi non conservano che in parte la denominazione di boschi.
Tutto il territorio è pianeggiante, anche se vi sono delle zone più o meno elevate o basse delle altre.
La più sensibile differenza di altitudine è verso i fiumi, lungo i quali, oltre le cosiddette restare, fondi giacenti dentro gli argini dei fiumi stessi, vi sono le regone[6].
La più importante di queste è la regona detta Valli di Mosio, che dal confine tra Mosio ed Acquanegra si stende fino al confine di Marcaria nel luogo detto le Motte, sempre aderente all'argine dell'Oglio[7].
Origini del nome
Acquanegra deriva dal latino Aqua nigra, allusiva al fiume Chiese, scuro per la tinta delle sue acque.[4]
Storia
Di origini romane, Acquanegra nel 1175 fu libero comune.[8] Nel 1190 il paese dipendeva dalla commenda di Asola, quindi sotto la giurisdizione di Brescia sino al 1451, per passare successivamente sotto i Gonzaga.[8] Alla nascita del Regno d'Italia fu incorporata alla provincia di Brescia fino al 1868.[9] Nella seconda metà del XIX secolo venne assegnata alla provincia di Mantova.
Simboli
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 28 aprile 1937.[10]
«D'azzurro, ad un fondo d'acqua oscurato dalla notte con riflessi d'oro e sormontato da tre stelle pure d'oro, disposte 1 e 2, circondato da due rami di quercia e d'alloro annodati da un nastro dai colori nazionali.»
Lo stemma riprende quello dell'antica abbazia benedettina di San Tommaso,
che bonificò e rese coltivabili queste terre contribuendo allo sviluppo socio economico del territorio. La "notte oscura" è simboleggiata dall'azzurro intenso del campo. I riflessi d'oro simboleggiano la fertilità del terreno ricco d'acqua, posto sotto la protezione della Santissima Trinità. Lo stemma è accompagnato dal motto latino: Mementote Clusiae Volsi.[11]
Essendo il paese mantovano, ma un tempo bresciano, tuttora vicino al Bresciano ed al Cremonese, vi si parla un dialetto che sa di tutti tre i dialetti; il prevalente però è il misto mantovano-cremonese.
Cultura
Il patrono è san Fortunato e si festeggia con la sagra del paese la terza domenica di ottobre.
A Mosio è nato, e li vi ha risieduto fino alla sua scomparsa, Giulio Salvadori, importante esponente della pittura mantovana del secondo Novecento.
^Le regone sono quei tratti di terreno, che per ingorgo di acque pluviali e per sorgiva o infiltrazione, sia dai fiumi, sia dai fondi superiori, in tempo di escrescenza, chiudendosi le chiaviche di scolo, vanno soggetti ad alluvione.
U. Bazzotti, Il Medioevo. Da Matilde di Canossa ai Gonzaga, in AA. VV., Pittura a Mantova dal Romanico al Settecento, a cura di M. Gregori, Milano, Cariplo, 1989, pp. 3–9.
A. Bertolotti, I comuni e le parrocchie della provincia di Mantova, Mantova, 1893, Ristampa Sala Bolognese, Forni, 1984.
A. Bonaglia, Bozzolo ed il suo territorio nel medioevo (secoli V-XII), Montichiari, Zanetti editore.
Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005. ISBN 88-7495-163-9.
Gianni Bosio, Il trattore ad Acquanegra. Piccola e grande storia in una comunità contadina, a cura di Cesare Bermani. Bari, De Donato, 1981, pp. LIII-284
G. B. Casnighi, Raccolta di memorie e documenti risguardanti Acquanegra, Brescia, 1860.
V. Colorni, Il territorio mantovano nel Sacro Romano Impero, vol. I, Periodo comitale e periodo comunale, Milano, Giuffrè, 1959.
A. Conti, Gli ascendenti dei Casaloldo. I conti di Sabbioneta e gli ultimi conti di Parma tra il Garda e il Po (secoli XI-XII), in Casaloldo e la battaglia del 10 maggio 1509, a cura di M. Vignoli, Mantova, Comune di Casaloldo-Publi Paolini, 2009.
F. L. Fè d'Ostiani, I conti rurali bresciani nel Medioevo, in Archivio storico lombardo, serie III, vol. XII, fasc. XXIII, Milano, 1899.
P. Guerrini, Atti della visita del vescovo Domenico Bollani alla diocesi di Brescia, vol. III, Brescia, Ancora Edizioni, 1940.
P. F. Kehr, Regesta pontificum romanorum. Italia Pontificia, VI, Berolini 1913.
Liber Potheris communis civitatis Brixie, a cura di F. Bettoni Cazzago, F. L. Fè d'Ostiani, in Historiae Patriae Monumenta, vol. XIX, Torino, Bocca, 1899.
L. A. Muratori, Antiquitates Italicae Medii Aevi.
Franco Negri, "Oculis, Mente, Corde". Leggere gli affreschi romanici di San Tommaso ad Acquanegra, Rezzato (Bs), Magalini Editrice, 2002.
F. Odorici, Storie bresciane dai primi tempi fino all'età nostra, Brescia, Gilberti 1853-65, Ristampa Brescia, Edizioni del Moretto, volumi IV-VII.
G. Paccagnini, Mantova. Le arti, vol. I, Istituto Carlo d'Arco per la Storia di Mantova, Mantova, 1960, pp. 199 segg., 261-262.
G. Panazza, Il Romanico, in Storia di Brescia, vol. I, Brescia, Fondazione Treccani degli Alfieri, 1963, p. 796 segg.
Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996. ISBN non esistente.
G. Picasso, Presenza benedettina in Lombardia, in Monasteri benedettini in Lombardia, a cura di G. Picasso, Milano, 1980, pp. 9–23.
Roberto Sarzi, Le acque nelle terre del Consorzio di Bonifica Alta e Media Pianura mantovana, Mantova, Editoriale Sometti, 1998.
Fabio Scirea (a cura di) San Tommaso ad Acquanegra sul Chiese - Storia architettura e contesto figurativo di una chiesa abbaziale romanica SAP -Società Archeologica s.r.l. Mantova 2015 ISBN 978-88-99547-00-4
Ilaria Toesca - Enrico Parlato, L'Idra di Acquanegra, in Rivista dell'istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte n. 60 (III serie XXVII 2005) pp. 133–142.
Ilaria Toesca, Notizie sugli affreschi medioevali della chiesa di san Tommaso ad Acquanegra sul Chiese, in Civiltà mantovana, Rivista trimestrale, Nuova serie, n. 27, 1990, Mantova, Publi Paolini, pp. 1–38.
G. Zanichelli, La produzione libraria e la sua illustrazione (961-1125), in Storia di San Benedetto Polirone. Le origini (961-1125), a cura di P. Golinelli, Bologna, 1998.
C. Violante, La chiesa bresciana nel Medioevo, in Storia di Brescia, vol. I, Brescia, 1963, p. 1037.
Leandro Zoppè, Itinerari gonzagheschi, Milano, 1988. ISBN 88-85462-10-3.