Lui stesso voleva liberare la sua isola - la Martinica - dal giogo del colonialismo francese; l'isola diventò, nel 1946, un Dipartimento d'oltremare della Francia. Deputato della Martinica all'Assemblea generale francese, membro (fino al 1956) del Partito comunista francese, fu sindaco di Fort-de-France (capitale della Martinica)
Come poeta, è uno dei rappresentanti più celebri del surrealismo, come scrittore, è autore di drammi illustranti la sorte e le lotte degli schiavi dei territori colonizzati dalla Francia (come Haiti), ma ha attualizzato anche un dramma di Shakespeare, Une tempête (Tempesta, 1968). Il suo poema più conosciuto e popolare è il Cahier d'un retour au pays natal (Diario del ritorno al Paese natale, 1939), che può essere considerato l'enciclopedia della sorte degli schiavi neri e l'espressione della speranza della liberazione dei neri.
Ha vissuto gli ultimi anni in Martinica, ma senza rinunciare completamente alla politica: si veda a questo proposito la sua dura presa di posizione contro il Ministero dell'interno francese, a proposito dei movimenti di protesta degli immigranti in Francia nel 2005-2006.