Ain-Ervin Mere (Vändra, 22 febbraio 1903 – Leicester, 5 aprile 1969) è stato un militare estone ufficiale nella seconda guerra mondiale.
Durante l'occupazione tedesca dell'Estonia, prestò servizio nella polizia di sicurezza estone controllata dai tedeschi.
Biografia
Nacque a Vändra e combatté volontariamente nella guerra d'indipendenza estone. Secondo gli archivi del KGB, fu arruolato come agente dell'NKVD negli anni 1940-1941. I rapporti di Mere sul reinsediamento dei tedeschi del Baltico e sulle organizzazioni clandestine estoni furono indirizzati a Lavrenti Beria.[1] Come riconoscimento per il suo servizio,[1] fu nominato direttore di un dipartimento speciale del Corpo dei fucilieri estoni.[2] Fu conosciuto con il nome in codice "Müller".[3][4] Nel luglio 1941 si arrese all'esercito tedesco.[1]
Fu un membro della polizia di sicurezza estone (Gruppo B della Sicherheitspolizei) negli anni dell'Auto-amministrazione estone e partecipò attivamente all'Olocausto.[5]
Il 5 febbraio 1945, a Berlino, fondò l'Eesti Vabadusliit, un gruppo anticomunista, insieme al comandante delle Waffen-SS Harald Riipalu.[6]
Processo in contumacia
Nel marzo 1961, durante i processi per crimini di guerra nell'Estonia sovietica, il tribunale sovietico accusò la polizia di sicurezza tedesca in Estonia, sotto la guida di Mere (e successivamente di Julius Ennok), di essere stata attivamente coinvolta nell'arresto e nell'uccisione degli ebrei estoni insieme con Ralf Gerrets e Jaan Viik. La polizia fu anche attivamente impegnata nelle operazioni contro gli estoni considerati oppositori della Germania nazista.[7][8]
Sebbene all'epoca risiedesse in Gran Bretagna, Mere fu condannato a morte per il ruolo avuto durante la guerra. Il governo britannico rifiutò di estradarlo, adducendo la mancanza di prove da parte delle autorità sovietiche,[9] e morì all'età di 66 anni a Leicester, in Inghilterra.
Onorificenze e riconoscimenti
Note
- ^ a b c Anton Weiss-Wendt, Murder Without Hatred: Estonians and the Holocaust, Syracuse University Press, 2009, p. 116, ISBN 9780815632283.
- ^ Timothy Snyder, Black Earth: The Holocaust as History and Warning, Random House, 2016, p. 214, ISBN 9781784701482.
- ^ (ET) Koputajad raiuti raamatusse, su ekspress.ee, 27 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
- ^ (ET, SV) swedenabroad.com, 19 marzo 2009, https://web.archive.org/web/20090319152308/http://www.swedenabroad.com/SelectImage/2466831784/Estland.pdf (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2009).
- ^ Patricia Heberer, Children during the Holocaust, AltaMira Press, 2011.
- ^ (ET) Veebruari sündmused, su hot.ee, 19 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2008).
- ^ Conclusions of the Estonian International Commission for the Investigation of Crimes Against Humanity, su historycommission.ee, 29 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2008).
- ^ Phase II: The German occupation of Estonia in 1941–1944 (PDF), su web-static.vm.ee, 29 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2007).
- ^ Reuter, 11 March 1961
Collegamenti esterni