Share to: share facebook share twitter share wa share telegram print page

Area sacra di Largo Argentina

Area sacra di Largo Argentina
CiviltàRomani
Utilizzotempli e portici
Stilearchitettura romana
Epocadal IV secolo a.C.
al V secolo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
ComuneRoma
Altitudine17 m s.l.m.
Dimensioni
Superficie5 000 
Scavi
Date scavi1926
ArcheologoGiuseppe Marchetti Longhi
Amministrazione
PatrimonioCentro storico di Roma
EnteSovrintendenza capitolina ai beni culturali
Visitabilesi
Sito webwww.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/aree_archeologiche/area_sacra_di_largo_argentina
Mappa di localizzazione
Map

L'area sacra di Largo Argentina è un sito archeologico situato al centro del Largo di Torre Argentina a Roma. Nell'area sacra sono presenti i resti di quattro templi, che rappresentano il più importante complesso di edifici sacri di età repubblicana media e tarda, collocati nel Campo Marzio. La storia del complesso è molto complicata, con più strati sovrapposti, per i quali sono però state riconosciute le fasi principali, tutte databili con relativa esattezza.

Descrizione

Pianta dell'area sacra. In rosso i templi (A, B, C, D), 1 è la porticus Minucia, 2 è l'Hecatostylum, 3 è la curia di Pompeo, 4 e 5 sono le latrine di epoca imperiale, 6 sono gli uffici e depositi di epoca imperiale.
Alzato dei templi che mostra il diverso livello del calpestio: 1) III secolo a.C., 2) 111-101 a.C., 3) 80
Gli scavi dell'Area Sacra di Largo di Torre Argentina, intorno al 1930.

La zona è stata identificata grazie alla presenza della porticus Minucia vetus, edificata nel 106 a.C. da Marco Minucio Rufo per il trionfo sugli Scordisci. La porticus è riconoscibile nei colonnati sul lato nord e est della piazza, che non vennero mai rifatti in epoca imperiale. Il suo pavimento in tufo è posteriore ai templi A, C e D, ma anteriore al tempio B, per cui da questa data è stato possibile ricostruire le vicende della zona.

I resti dei quattro templi sono designati con le lettere A, B, C e D (da quello più a nord a quello più a sud) in quanto non è determinato con certezza a chi fossero dedicati, e sorgono davanti ad una strada pavimentata, ricostruita in epoca imperiale dopo l'incendio dell'80, poco dopo l'ampliamento anche della Porticus Minucia (Frumentaria), che arrivò a inglobare tutta l'area.

In ordine di antichità i templi sono:

  1. C IV-III secolo a.C.
  2. A III secolo a.C., rifatto nel I secolo a.C.
  3. D inizio del II secolo a.C., rifatto nel I secolo a.C.
  4. B fine II-inizio del I secolo a.C.

I templi A e C vennero edificati sul primitivo piano di campagna, ed erano indipendenti l'uno dall'altro, separati da uno spazio abbastanza ampio. Le stesse are dei templi erano poste nelle rispettive zone sottostanti i templi sopraelevate di alcuni gradini rispetto al terreno attorno, in piena autonomia l'uno dall'altro. In seguito sorse il tempio D.

Una totale trasformazione si ebbe quando il piano del calpestio venne sopraelevato di circa 1,40 m, probabilmente in seguito a un incendio come quello del 111 a.C. In quell'occasione venne creato un pavimento unico di tufo per i tre templi e si procedette forse alla recinzione con un portico colonnato del quale restano tracce sui lati nord e ovest. I podi vennero così tagliati a metà altezza: nel caso del tempio C non si fece alcuna aggiunta, nel caso del tempio A si rifece il rivestimento con nuovi blocchi, nel caso del tempio D si fece un notevole ampliamento (forse un po' più tardi) e si rivestì il tutto in travertino.

A quell'epoca lo spazio tra i templi A e C dovette sembrare antiestetico perché contrario alla simmetria del complesso, per cui si aggiunse sul pavimento di tufo tra i due il tempio B, quello a base circolare.

Per la datazione di questo pavimento è fondamentale l'iscrizione dell'altare posto davanti al tempio C, che venne coperto dal tufo ed è quindi anteriore: vi si dice che fu rifatto dal nipote del console del 180 a.C. Aulo Postumio Albino Lusco, tale Aulo Postumio Albino; quindi il nuovo pavimento deve risalire a dopo questa data, verosimilmente dopo la metà del II secolo a.C.

Lo studio delle architetture della zona ha fatto da metro di paragone e da paradigma cronologico principale per tutti gli edifici sacri dell'Italia centrale e di Roma stessa. Dallo studio delle varie tipologie si è appurato l'evoluzione del gusto nell'arco del periodo repubblicano, da forme più arcaiche in pianta (C, D e prima fase del tempio A), a impianti importati ellenizzati (a tholos e peripteri). Anche le sagome dei podi confermano i collegamenti con il mondo etrusco-italico nel periodo del IV-III a.C., mentre dal II secolo a.C. si manifesta la comparsa di modi importati dalla Grecia. Inoltre trova conferma la tendenza, con il passare del tempo, a ridurre l'altezza dei podi.

La zona sacra, a parte alcune manutenzioni (sostituzione di colonne, ridecorazione di pareti o pavimenti), venne interessata essenzialmente da due interventi in epoca imperiale. Il primo è datato a dopo l'incendio dell'80, e consiste in una ripavimentazione in travertino, che accorciò le scalinate d'ingresso, dotate allora di guance in travertino, e comportò la sostituzione degli altari esterni con altri entro le scalinate, secondo la moda imperiale. Il secondo intervento risale al III secolo inoltrato, quando venne eretto un muro che univa i fronti dei templi (almeno sicuramente dei templi A e B) in modo da ricavare delle stanze di servizio tra tempio e tempio. Probabilmente qui ebbero sede gli uffici dai quali dipendevano gli acquedotti e la distribuzione del grano, unificati all'epoca di Settimio Severo in un'unica amministrazione che dipendeva da un curator aquarum et Minuciae, e spostati poi in epoca costantiniana.

Il complesso archeologico venne scoperto durante dei lavori edilizi del 1926 e scavato fino al 1928, con più riprese fino almeno agli anni settanta. Nel 2019 è stata restaurata parte della pavimentazione dell'area, risalente all'epoca domizianea e in blocchi di travertino.[1] Dopo ulteriori lavori,[2] l'area archeologica ha aperto al pubblico nel giugno 2023.[3]

Edifici

Tempio A

Il tempio A

Il tempio A è il secondo più antico (dopo il tempio C), che in origine era un piccolo tempio in antis (con una coppia di colonne davanti alla cella) o forse un prostilo in stile tuscanico, con un podio alto dieci piedi e con severe cornici (alti plinti con sagome a cuscino sui bordi). La platea era in tufo e vi poggiava un altare in peperino, che si è conservato solo in parte. Su di questa venne costruita una seconda platea di tufo con altare in opus caementicium, che corrisponde al pavimento della porticus Minucia, che divenne comune a tutta l'area. Per non interrare il podio, questo venne rifatto riproducendo le stesse sagome delle cornici.

In seguito il tempio venne completamente rifatto, verosimilmente all'epoca di Silla, con una peristasi (un colonnato cioè tutto intorno) attorno all'antico edificio, che divenne così la cella di quello nuovo, alla maniera greca. Le colonne erano nove sul lato longitudinale e sei su quello posteriore (e forse frontale), con basi e capitelli in travertino e fusti in tufo ricoperti di stucco (le colonne in travertino che si vedono sono da attribuire a un restauro più tardo). Il nuovo podio presentava cornici ellenizzanti, simili a quelle dell'attiguo tempio B.

Si tratterebbe del tempio di Giuturna (ninfa delle fonti) o del tempio di Iuno Curritis. Il primo fu fatto costruire in Campo Marzio da Quinto Lutazio Catulo (antenato omonimo del Quinto Lutazio Catulo che fece poi costruire il tempio B) dopo la vittoria dei romani contro Cartagine nel 241 a.C.; il secondo da Quinto Lutazio Cercone a seguito della vittoria sui Falerii del suo parente Quinto Lutazio Cercone, sempre nel 241 a.C. L'identificazione più probabile è la prima, perché in un passo dei Fasti di Ovidio viene ricordato come il tempio di Giuturna fosse vicino allo sbocco dell'Acqua Vergine, ovvero alle Terme di Agrippa, poste immediatamente a nord dell'area sacra. Inoltre è più probabile che anche questo tempio sia stato fatto costruire da un membro della gens dei Lutatii, che vi fecero costruire accanto il tempio B.

Su questo tempio venne costruita la chiesa di San Nicola dei Cesarini, di cui sono ancora presenti alcuni resti (come le absidi ed un altare).

Tempio B

Il tempio B (in primo piano)

Il tempio B è il più recente e l'unico dei quattro costruito su pianta circolare (monoptero).

Si ipotizza che corrisponda al tempio Aedes Fortunae Huiusce Diei, cioè "La Fortuna del Giorno Presente", fatto costruire dal console Quinto Lutazio Catulo, collega di Gaio Mario, per celebrare la vittoria contro i Cimbri del 101 a.C. a Vercelli in Piemonte.[4]

Oltre al basamento ne rimangono sei colonne, che originariamente circondavano tutto il tempio (peristasi). Il podio è modanato, con le sagome rigonfie alla maniera "barocca" ellenizzante. Forse anticamente poteva possedere anche un pronao tetrastilo, ma non ne è stata ritrovata traccia. La cella è circolare e costruita con opera incerta. Le colonne erano in tufo coperte di stucco con le basi e i capitelli in travertino.

In un secondo periodo imprecisato (forse l'epoca di Domiziano, dopo l'80) si abbatterono le pareti della cella e se ne costruirono altre (quali esili tramezzi in tufo) tra colonna e colonna, secondo la tipologia dei templi pseudoperipteri. In quell'occasione si allargò anche il podio; poco dopo si chiuse anche la facciata esterna.

Viene identificato con il tempio di Fortuna, che doveva essere rappresentata dalla gigantesca statua i cui resti marmorei, oggi conservati presso la Centrale Montemartini, sono stati ritrovati accanto al tempio stesso. Di questa statua "acrolito" sono state ritrovate la testa (alta da sola 1,46 m), le braccia e le gambe, perché di marmo, mentre le altre parti del corpo, coperte da una veste di bronzo, sono andate perdute.

Tempio C

Il tempio C

Il tempio C, il più antico dei quattro, risale al IV o III secolo a.C., e probabilmente era dedicato a Feronia, l'antica dea italica della fertilità protettrice dei boschi e delle messi (quindi correlata al grano che veniva distribuito nelle vicinanze). La datazione è stata formulata guardando all'aspetto dell'edificio, piuttosto arcaico, ai frammenti della decorazione architettonica in terracotta e ad alcune iscrizioni. Inoltre, se l'individuazione fosse corretta, le fonti confermerebbero la presenza di un tempio a Feronia nel Campo Marzio almeno dal 217 a.C.

Poggia su un altissimo podio in tufo (alto circa 3,8 metri), concluso in alto da una modanatura semplice di gusto arcaico. La pianta è a tempio periptero (cioè circondato da colonne) sine postico (cioè senza colonne sul retro). Le pareti della cella sono in mattoni. Non si conosce esattamente quante colonne avesse sulla fronte (probabilmente quattro o sei), mentre restano alcune basi del colonnato sui lati, che in fondo era chiuso da pareti continue.

Questo tempio, dall'aspetto piuttosto arcaico, aveva una propria platea pavimentale, che venne poi sostituita da una nuova, forse da mettere in connessione con la costruzione del tempio D. Su questo livello si collocano i resti dell'altare in peperino, che, secondo un'iscrizione ritrovata in loco, fu messo nel 174 a.C. dal nipote del duoviro Aulo Postumio Albino, in occasione di una oscura Lex Plaetoria[5].

Il secondo pavimento venne a sua volta coperto da una terza pavimentazione notevolmente più alta, che coprì l'altare di Albino, sostituito da un altro in opus caementicium, e necessitò di sei gradini sul fronte: si tratta del pavimento della porticus Minucia dell'80, comune a tutta l'area in seguito a un incendio. In quell'occasione venne anche aggiunto il mosaico a tessere bianche e nere all'interno della cella del tempio.

Ovviamente via via che gli strati pavimentali si alzavano, il podio sembrava più basso, e ciò si confaceva alla predilezione in epoca repubblicana per podi meno sopraelevati.

L'identificazione col tempio di Feronia non è sicura e si basa sulla notazione dei calendari dell'antico culto in Campo. I resti dell'acrolito di dea femminile, scoperti in frammenti tra questo tempio e il tempio B, sono in genere riferiti al secondo tempio, ma non è impossibile che facessero parte di questo.

Tempio D

Il tempio D

Il tempio D è il più grande dei quattro e il terzo in ordine cronologico. Si fa risalire al II secolo a.C. e si presume fosse dedicato ai Lares Permarini, votato nel 190 a.C. da Lucio Emilio Regillo e dedicato nel 179 a.C. dal censore Marco Emilio Lepido.[6] Secondo i Fasti Prenestini il tempio dei Lari Permarini si trovava infatti presso la Porticus Minucia.

Solo una parte di questo tempio è stata scoperta, restando la maggior parte di questo sotto il piano stradale di via Florida.

La parte più antica del tempio è in opera cementizia e venne rifatta nel I secolo a.C. in travertino. La pianta è piuttosto arcaica, con una grande cella rettangolare preceduta da un pronao esastilo (a sei colonne), che è profondo quanto tre moduli intercolumni. Oggi si vede solo il podio di travertino del I secolo, con le sagome taglienti e non molto sporgenti, per un'altezza di circa tre metri.

Altri edifici

I resti dell'Hecatostylum

La zona a est è quindi occupata dai resti della Porticus Minucia. La zona nord presenta alcune tracce del grande portico Hecatostylum, cioè delle cento colonne.

A ovest, dietro i templi B e C, è visibile un grosso basamento di tufo, che appartiene, ormai con certezza,[7] alla base della Curia di Pompeo, cioè il luogo dove, a volte, si riunivano i senatori di Roma, reso celebre per l'uccisione di Giulio Cesare. I rinvenimenti effettuati nel 2012 da un gruppo di archeologi spagnoli e dalla Soprintendenza di Roma confermebbero che Cesare fu ucciso nella parte inferiore della Curia Pompeiana mentre stava presiedendo una riunione del Senato.[8][9][10] Sarebbe di conferma la nota di Cassio Dione Cocceiano, che riporta come la curia fosse tra due latrine di epoca imperiale, in effetti presenti sullo stesso lato.

Sempre nel 2012, l'archeologo Andrea Carandini ha avanzato l'ipotesi secondo la quale Giulio Cesare sarebbe morto cadendo inavvertitamente sul pulpito che si trovava al di sotto della nicchia nella quale giaceva la statua di Pompeo, accanto ai seggi dei senatori romani.[11] Tale versione conferebbe il capitolo dedicato da Plutarco alla Vita di Cesare:

«Cesare si accasciò contro il piedistallo su cui era la statua di Pompeo. Fu inondato di sangue, sicché parve che Pompeo stesso guidasse la punizione del rivale disteso ai suoi piedi.»

Note

  1. ^ Largo Argentina, l'area archeologica torna all'antico splendore: al via l'ultima fase del restauro, in Roma Today, 22 ottobre 2019. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  2. ^ Sovrintendenza capitolina ai beni culturali, Al via i lavori per l’apertura al pubblico dell’Area Sacra di Largo Argentina, su sovraintendenzaroma.it, 15 aprile 2021. URL consultato il 14 luglio 2022.
  3. ^ Dal 20 giugno riapre al pubblico l’Area Sacra di Largo Argentina, su www.sovraintendenzaroma.it. URL consultato il 20 giugno 2023.
  4. ^ Marco Terenzio Varrone, De re rustica, iii.5.12.
  5. ^ ILLRP 121
  6. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita libri, xl.52.4.
  7. ^ Coarelli, p. 253.
  8. ^ Filmato audio TG Roma Uno, Scavi largo Argentina Roma Giulio Cesare - Intervista a Marina Mattei, su Youtube, x8199, 12 ottobre 2012. URL consultato il 16 dicembre 2019 (archiviato il 16 dicembre 2019)., al minuto 1:42.
  9. ^ Filmato audio Ben Wedeman, Where was Julius Caesar's last stand?, su CNN.com, 26 ottobre 2012. URL consultato il 16 dicembre 2019 (archiviato il 16 dicembre 2019).
  10. ^ Marina Mattei, Incontro sul tema Notizie dagli Scavi. L’Area Sacra di Largo Argentina: dai primi templi repubblicani a scenario dell'uccisione di Giulio Cesare nella Curia di Pompeo, su sovraintendenzaroma.it, 23 marzo 2016. URL consultato il 16 dicembre 2019 (archiviato il 16 dicembre 2019).
  11. ^ a b Paolo Brogi, Carandini: «Il luogo dove morì Cesare? Per trovarlo occorre scavare verso i palazzi», in Corriere della Sera, Roma, 12 ottobre 2012. URL consultato il 16 dicembre 2019 (archiviato il 19 dicembre 2015).

Bibliografia

  • Ranuccio Bianchi Bandinelli e Mario Torelli, L'arte dell'antichità classica, Etruria-Roma, Utet, Torino 1976.
  • Francesca Caprioli, Problematiche del tempio B di Largo Argentina attraverso la sua decorazione architettonica, in Roma 2008- International Congress of Classical Archaeology. Meetings between Cultures in the Ancient Mediterranean Bollettino di archeologia on line, volume speciale 2010, pp. 48–58 (testo on line[collegamento interrotto] in formato .pdf)
  • Filippo Coarelli, Guida archeologica di Roma, Arnoldo Mondadori Editore, Verona 1984.
  • Danila Mancioli, L'Area Sacra Argentina, in L. Cardilli (a cura di), Gli anni del governatorato (1926-1944). Interventi urbanistici, scoperte archeologiche, arredo urbano, restauri, Roma, Kappa Edizioni, 1995, pp. 85-88, ISBN 978-88-7890-181-0.
  • Luigi Messa, La demolizione dell'isolato di S. Nicola ai Cesarini e la scoperta dell'Area Sacra Argentina, in L. Cardilli (a cura di), Gli anni del governatorato (1926-1944). Interventi urbanistici, scoperte archeologiche, arredo urbano, restauri, Roma, Kappa Edizioni, 1995, pp. 77-84, ISBN 978-88-7890-181-0.
  • G. Marchetti-Longhi, L'Area Sacra ed i tempii repubblicani del Largo Argentina, in Capitolium. Rassegna mensile del Governatorato, anno V, n. 4, Milano - Roma, Casa Editrice d'Arte Bestetti e Tumminelli, 1929 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2015).
  • G. Marchetti-Longhi, La 'Turris Papiti' e la casa dei Boccamazzi, in Capitolium. Rassegna mensile del Governatorato, anno VIII, n. 5, Milano - Roma, Edizioni Bestetti e Tumminelli, 1932 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2015).
  • Fulvio Orsini, La sistemazione della zona di Torre Argentina, in Capitolium. Rassegna di attività municipale, anno I, n. 4, Milano - Roma, Casa Editrice d'Arte Bestetti e Tumminelli, 1925 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2015).

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Read other articles:

Rasos de Peguera es un pliegue anticlinal de las sierras prepirenáicas exteriores, situado al nordeste de Berga (España), a unos 9 km de la localidad.[1]​ Desde Berga y después de salvar un nivel considerable, se llega al pico del Cabrero o del Santo Cristo, debido a la cruz con un Santo Cristo que existe en el lugar. Fue uno de los primeros lugares de Cataluña donde se esquió, concretamente en 1908.[2]​ La estación de esquí alpino, que se inauguró en 1975, tomó el nombre...

 

 

22nd asian championship of basketball 2003 ABC ChampionshipTournament detailsHost countryChinaCityHarbinDatesSeptember 23 – October 1Teams16Venue(s)2 (in 1 host city)Final positionsChampions China (13th title)Runners-up South KoreaThird place QatarFourth place LebanonTournament statisticsMVP Yao MingTop scorer Yao Ming (22.9 points per game)[1]← 2001 2005 → The 2003 Asian Basketball Confederation Championship for Men was the qualifying tournament...

 

 

Office skyscraper building located in downtown Sioux Falls, South Dakota This article is about the building in Sioux Falls. For the building in Minneapolis, see CenturyLink Building. CenturyLink TowerRecord heightTallest in South Dakota since 2005[I]Preceded byZip Feed TowerGeneral informationTypeCorporate officesLocationSioux Falls, South DakotaCoordinates43°32′48″N 96°43′49″W / 43.54667°N 96.73028°W / 43.54667; -96.73028Completed1971[1]HeightRoof1...

OmastarNomor PokédexNasional #139 Sebelumnya Selanjutnya Omanyte (#138) Kabuto (#140) RegionalKanto#139Johto#226Hoenn#294Penampilan perdanaPermainanPokémon Red dan BlueInfo produksiGenerasiI (Pertama) - 1996PerancangKen Sugimori Info Pokémon Tipebatu, airSpesiesPokémon spiralKemampuanSwift Swim (Meluncur) Shell Armor (Kerang Pelindung) Weak Armor (Pelindung Rapuh) – tersembunyiTinggi1 m (39 in)Berat35 kg (77 pon)Rasio gender 87,5% ...

 

 

مارتن هايدغر (بالألمانية: Martin Heidegger)‏  معلومات شخصية الميلاد 26 سبتمبر 1889[1][2][3][4][5][6][7]  مسكيرش الوفاة 26 مايو 1976 (86 سنة) [8][2][4][5][6][7][9]  فرايبورغ سبب الوفاة مرض معد  مكان الدفن مسكيرش  مواطنة جمهورية فايمار أل

 

 

Grazia Deledda (1926) Grazia Deledda, penulis Italia, lahir di Nuoro, Sardinia pada 1871, meninggal di Roma pada 1936. Grazia Deledda dianugerahi Hadiah Nobel Sastra 1926.[1] Ia pertama kali menerbitkan beberapa novel di majalah L'ultima moda saat majalah itu masih menerbitkan karya dalam bentuk prosa dan puisi. Nell'azzurro, diterbitkan oleh Trevisani pada 1890 bisa dianggap sebagai karya pertamanya. Di Nuoro, Sardinia di sebuah rumah di mana Grazia Deledda lahir.[1] Menikah ...

2020 video game 2020 video gameZombie Army 4: Dead WarDeveloper(s)Rebellion DevelopmentsPublisher(s)Rebellion DevelopmentsSeriesSniper ElitePlatform(s)PlayStation 4WindowsXbox OneStadiaNintendo SwitchReleasePlayStation 4, Windows, Xbox One4 February 2020Google Stadia1 May 2020Nintendo Switch26 April 2022Genre(s)Third-person shooter, survival horrorMode(s)Single-player, multiplayer Zombie Army 4: Dead War is a third-person shooter video game developed and published by Rebellion Developments.&#...

 

 

Олійник Оксана ГригорівнаНародилася 27 липня 1975(1975-07-27)Львів, УРСРПомерла 30 жовтня 2016(2016-10-30) (41 рік)Львів, УкраїнаГромадянство  УкраїнаДіяльність фольклористкаAlma mater філологічний факультет Львівського національного університету імені Івана ФранкаНауковий ступінь ка�...

 

 

2013 video gamePacific RimXbox Live Arcade cover artDeveloper(s)Yuke'sPublisher(s)Yuke'sPlatform(s)Xbox 360, PlayStation 3, PCReleaseXbox 360WW: 12 July 2013PlayStation 3NA: 15 October 2013EU: 6 November 2013Genre(s)FightingMode(s)Single-player, multiplayer Pacific Rim is a 2013 video game published and developed by Yuke's for Xbox 360 via Xbox Live Arcade and PlayStation 3 via PlayStation Network based on the film Pacific Rim. It is a fighting game where players choose between the film's Jae...

Standard of judicial review in US constitutional law This article is about the principle in United States constitutional law. For the podcast, see Strict Scrutiny. Constitutional lawof the United States Overview Articles Amendments History Judicial review Principles Separation of powers Individual rights Rule of law Federalism Republicanism Equal footing Strict scrutiny Government structure Legislative branch Executive branch Judicial branch State government Local government Individual rights...

 

 

Die Villa während oder kurz nach der Ausgrabung 1899–1900. Blick auf Raum 24, D und C (v.l.) Die Villa des Publius Fannius Synistor im heutigen Boscoreale bei Neapel am Fuße des Vesuvs ist eine römische villa rustica, die um 50–40 v. Chr. errichtet wurde. Sie wurde durch den Ausbruch des Vesuvs 79. n. Chr. zerstört und partiell konserviert. Die Villa ist trotz ihrer verhältnismäßig geringen Größe vor allem wegen ihrer qualitativ exzellenten Fresken des späten zweiten Stils bekan...

 

 

American journalist (1882-1964) John T. FlynnJohn T. FlynnBornJohn Thomas Flynn(1882-10-25)October 25, 1882Bladensburg, Maryland, U.S.DiedApril 13, 1964(1964-04-13) (aged 81)Amityville, New York, U.S. John Thomas Flynn (October 25, 1882 – April 13, 1964)[1] was an American journalist best known for his opposition to President Franklin D. Roosevelt and to American entry into World War II. In September 1940, Flynn helped establish the America First Committee (AFC), which he aband...

Henry Steel OlcottKolonel Henry Steel OlcottLahir02 Agustus 1832Orange, New JerseyMeninggal17 Februari 1907 (usia 74)Adyar, ChennaiKebangsaanAmerikaPendidikanCity College of New York Universitas ColumbiaPekerjaanPerwira militer Jurnalis PengacaraDikenal atasPembangkit Buddhisme Perhimpunan Teosofi Perang Saudara AmerikaSuami/istriMary Epplee Morgan Kolonel Henry Steel Olcott (bahasa Sinhala: කර්නල් ශ්‍රිමත් හෙන්රි ස්ටීල් ඔල්කට�...

 

 

Indian cinematographer Sejal ShahBornMumbai, Maharashtra, IndiaOccupationCinematographer Sejal Shah is an Indian cinematographer. He has worked on a number of Bollywood films and advertisements.[1] Career This section of a biography of a living person needs additional citations for verification. Please help by adding reliable sources. Contentious material about living persons that is unsourced or poorly sourced must be removed immediately from the article and its talk page, especially...

 

 

Song by Erwin and Gita Gutawa Kidung AbadiSong by ChrisyeLanguageIndonesianReleased2018RecordedEarly 2012Length4:35LabelMusica StudiosSongwriter(s)Gita Gutawa (lyrics), Erwin Gutawa (music) Kidung Abadi (Indonesian for Eternal Ballad) is a song written by father and daughter team Erwin and Gita Gutawa for the Kidung Abadi Chrisye concert; the concert was held on 5 April 2012 to commemorate the fifth anniversary of Chrisye's death. The song was created over a period of three months by splicing...

This article has multiple issues. Please help improve it or discuss these issues on the talk page. (Learn how and when to remove these template messages) This article's lead section may be too short to adequately summarize the key points. Please consider expanding the lead to provide an accessible overview of all important aspects of the article. (December 2015) This article's plot summary may be too long or excessively detailed. Please help improve it by removing unnecessary details and maki...

 

 

  第1回衆議院議員総選挙 内閣 第1次山縣内閣投票日 1890年(明治23年)7月1日選挙制度 小選挙区制[注釈 1]改選数 300議席内訳 選挙後の党派別議席数有権者 直接国税15円以上納税の満25歳以上の男性日本国民有権者数 45万872人投票率 93.91%各党別勢力党順 第1党 第2党 第3党画像 党色      党名 立憲自由党 大成会 立憲改進党党首 板垣退助 増田繁幸 大隈重�...

 

 

British illustrator, artist Mr Bingo by Dan Rubin Mr Bingo is an illustrator, artist and speaker, living and working in London, UK. Biography Mr Bingo grew up in Leigh, Kent and attended The Judd School in Tonbridge. In 1998 he studied a foundation course at the Kent Institute of Art & Design in Maidstone and it was during this year that he played Bingo at Gala Bingo in Maidstone earning him the nickname ‘Bingo’.[1] He went on to study graphic design at Bath Spa University Col...

Questa voce sull'argomento calciatori francesi è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Francis Isnard Nazionalità  Francia Altezza 174 cm Peso 74 kg Calcio Ruolo Difensore Termine carriera 1983 Carriera Squadre di club1 1963-1975 Nizza383 (4)1975-1977 Cannes56 (2)1977-1983 Rapid Menton? (?) 1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campion...

 

 

Artikel ini bukan mengenai Jeish Muhammad. Jaish-e-Mohammedجيش محمدBendera Jaish-e-MohammedPemimpinMasood AzharWaktu operasi2000–sekarangMarkasBahawalpur, Punjab, PakistanIdeologiFundamentalisme IslamLawan IndiaDicap sebagai organisasi teror olehAustralia, Kanada, India, Rusia, UEA, Britania Raya, AS, PBB, dan BRICS Jaish-e-Mohammed (bahasa Urdu: جيش محمد, secara harfiah Tentara Muhammad, disingkat menjadi JeM) adalah sebuah kelompok teroris jihadis[1] ...

 

 

Kembali kehalaman sebelumnya