Amedeo VII, detto il Conte Rosso, morì il 1º novembre 1391, a Ripaglia, lasciando il proprio erede minorenne, Amedeo, sotto la reggenza della madre Bona di Borbone, con Louis III de Cossonay, (?-1394) signore di Cossonay[5]; nel testamento di Amedeo viene ricordata anche la moglie Bona [5]. Dopo la morte di Amedeo VII la corte dei feudatari si divise in due partiti, uno che appoggiava Bona di Borbone, con corte a Chambéry, un altro che si era invece schierato in favore di Bona di Berry, con corte a Montmélian; la guerra civile fu evitata anche per l'intervento del re di Francia Carlo VI, e si concluse con la conferma della reggenza a Bona di Borbone[6]; il conflitto tra le due si risolse con un trattato siglato l'8 maggio 1393, dopo che 4 giorni prima Bona di Borbone aveva ceduto la signoria di Faucigny a Bona di Berry[7].
Bona di Berry, dopo essere stata esclusa dalla tutela e reggenza, aveva lasciato la Savoia[8] ed era ritornata in Francia; il 2 dicembre 1393, nel castello di Mehun-sur-Yèvre, venne redatto il contratto matrimoniale che la doveva legare a Bernardo VII d'Armagnac[2]. Il matrimonio avvenne l'anno successivo[1].
Nel 1401, per l'ostilità che nutriva verso il cugino Gerardo, visconte di Fésenzaguet, del ramo cadetto degli Armagnac, Bernardo occupò la contea di Pardiac, portatagli in dote dalla moglie, e l'anno seguente fece uccidere sia Gerardo che il figlio, entrando in possesso del titolo[9].
Nel 1410 Bernardo e Bona diedero in moglie al nuovo duca d'Orléans, Carlo, la loro figlia Bona, rafforzando l'alleanza tra i partigiani del duca d'Orléans e i conti d'Armagnac[10]. Durante la celebrazione del matrimonio tra Carlo e Bona, avvenuta a Gien il 15 aprile 1410[2], si formò una lega contro il duca di Borgogna, formata dal duca d'Orléans e dal suocero Bernardo d'Armagnac, con i duchi di Berry (il padre ed il fratello di Bona), i duchi di Borbone e di Bretagna, i conti d'Alençon e di Clermont, sotto la guida del conte d'Armagnac, e dato che la lega aveva nelle sue file molti cavalieri guasconi (nel trattato Bernardo si impegnava di fornire 1000 uomini d'armi e 300 arcieri[2]), il partito fu detto degli Armagnacchi, mentre la fazione opposta che si strinse intorno al duca di Borgogna, Giovanni senza Paura, fu detta dei Borgognoni[10]. Probabilmente in quella occasione Bona ricevette in dono dal padre Giovanni la viscontea di Carlat[7].
Nel 1418 Bona rimase vedova per la seconda volta: il 12 giugno[2], in assenza del duca di Borgogna che era andato a caccia nelle sue terre, a Parigi esplose una sollevazione, capeggiata dal boia Capeluche, che andò a prelevare gli Armagnacchi prigionieri e ne uccise circa 1600, tra cui parecchie donne[11]; tra coloro che furono trucidati vi era anche il connestabile Bernardo VII d'Armagnac, il cui corpo fu trascinato per le vie di Parigi[12] (solo dopo il ritorno di Carlo VII a Parigi, nel 1437, i suoi figli poterono celebrare il rito funebre di Bernardo, i cui resti furono sepolti nella Cattedrale di Auch, accanto ai suoi predecessori[12]). A Bernardo VII succedette, in tutti i suoi titoli e possedimenti, il figlio maschio primogenito, Giovanni[12].
Bona rinunciò alla signoria di Faucigny a favore del suo primogenito, Amedeo, nel 1427[7].
Il 18 settembre 1430 Bona fece testamento, lasciando come erede della viscontea di Carlat il figlio, Bernardo, stabilendo dei lasciti per gli altri figli ancora in vita[14].
Bona morì a Carlat il 30 dicembre 1435 e fu sepolta nel convento dei cappuccini di Rodez[7].