È stato anche membro del Collège de 'Pataphysique, nonché dirigente del reparto discografico jazzistico della casa discografica Philips.
Biografia
Boris Vian compose le prime canzoni da bambino. A undici anni suonava la tromba e organizzò un piccolo complesso con fratelli e amici. Diciannovenne, sbarcò a Parigi negli anni Quaranta. Animato da un vitalismo forsennato, fece di tutto: fondò un locale notturno che accolse le celebrità del mondo dell'arte, delle lettere e dell'esistenzialismo, tradusse Raymond Chandler, August Strindberg, A. E. van Vogt e Nelson Algren, scrisse di jazz, teatro e varietà, si laureò in ingegneria cartaria, si sposò, si risposò e riuscì perfino a pubblicare dei libri presso Gallimard, grazie a Raymond Queneau. Ma i suoi romanzi, seri, surreali e struggenti, furono un fiasco: Lo strappacuore, La schiuma dei giorni, L'autunno a Pechino, vendettero poche centinaia di copie. Celebrità e grande scandalo gli verranno invece da un breve, crudelissimo pulp a sfondo erotico, scritto per scommessa e sotto pseudonimo: Sputerò sulle vostre tombe (J'irai cracher sur vos tombes).
Appassionato di jazz, fu il "contatto" (tra gli altri) di Duke Ellington e Miles Davis a Parigi. Scrisse articoli su diverse riviste francesi di jazz (Le Jazz Hot, Paris Jazz) e pubblicò numerosi articoli sull'argomento anche negli Stati Uniti, nonostante non vi avesse mai messo piede. Tuttavia i temi di questo paese, il jazz in particolare, si ritrovano spesso nell'arte di Vian. Le sue opere letterarie sono infatti intimamente intrecciate al suo amore per il jazz. Nella prefazione a L'Écume des Jours, scrisse: «Sono solo due le cose che contano: l'amore, in tutte le sue forme, con belle ragazze, e la musica di New Orleans e di Duke Ellington. Tutto il resto è da buttar via, perché è brutto...».
La sua esperienza nel campo della musica lo indusse a scrivere il pamphlet En avant le zizique (Musika & Dollaroni). Il libro è un feroce e ironico attacco all'industria discografica e i suoi meccanismi, di cui Vian profetizza che, nel futuro, i musicisti non dovranno più servirsi per pubblicare i propri lavori.
Letteratura
Vian scrisse 10 romanzi, tra cui 4 thriller del genere hard boiled piuttosto famosi, pubblicati sotto il nome di Vernon Sullivan. La scelta di questo pseudonimo fu dettata dal tentativo di aggirare la censura francese, visto il carattere "forte" di questi scritti; ciò nonostante, più d'un suo libro venne censurato.
Con il suo vero nome, Vian pubblicò L'Arrache Cœur, L'Herbe Rouge, L'Automne a Pékin e L'Écume des Jours, quello che la critica ha individuato come il suo capolavoro[senza fonte]. La difficoltà che si incontra nel tradurre Vian risiede nell'originalità del suo linguaggio, fatto di neologismi onomatopeici e stravaganti, spesso ottenuti dalla fusione di più parole (celebre l'esempio del "pianocktail" de La schiuma dei giorni), che quasi sempre non ci si aspetterebbe di trovare abbinate. Raymond Queneau definì La schiuma dei giorni «la più struggente storia d'amore moderna mai scritta». Tuttavia il romanzo non racconta semplicemente una storia d'amore, ma tutta la vita e le passioni di Vian, dal jazz alla buona cucina, che entrano a far parte dell'opera nei modi più inaspettati. Daniel Pennac definì la Schiuma dei giorni un romanzo da leggere più volte nel corso degli anni: a diciotto anni prevale la griglia interpretativa della passione amorosa, a quaranta quella della critica sociale, a sessanta quella del pessimismo e della tragedia che tutto annulla.
Vian fu il traduttore francese di Raymond Chandler; profondamente avvinto dalla pop-culture americana, egli ha svolto un ruolo di prim'ordine nel recepimento in Francia dello scrittore statunitense.
Morte
Boris Vian morì non ancora quarantenne, dopo aver scritto 500 canzoni, una decina di romanzi e piéces teatrali, tra cui spicca Generali a merenda. La mattina del 23 giugno 1959 si trovava al Cinema Marbeuf in occasione della proiezione della versione cinematografica del suo controverso romanzo J'irai cracher sur vos tombes. Aveva già combattuto con i produttori circa la loro interpretazione del suo lavoro, denunciando pubblicamente di aver chiesto invano la rimozione del suo nome dalla pellicola. Cinque minuti dopo l'inizio del film, pare che avesse esclamato: «Questi tizi dovrebbero essere americani?». Un attimo dopo venne colto da una crisi cardiaca e morì durante il trasporto all'ospedale. L'infarto non giunse del tutto inaspettato, dato che Vian soffriva da molti anni di cardiopatia.
J'irai cracher sur vos tombes (1946) (Sputerò sulle vostre tombe, tr. di Stefano Del Re, Savelli 1979; Interno Giallo 1992; Marcos y Marcos 1998; Mondadori 2006)
Le dernier jour de Boris Vian (1990) - documentario
Boris Vian, la vie jazz, regia di Philippe Kohly (2009) - docufilm tv
Note
^Vian, Boris Paul, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Bibliografia
Boris Vian, Poesie, Newton Compton editori, 1976.
Philippe Boggio, Boris Vian, Le Livre de Poche-Hachette, Paris, 1995. ISBN 978-2-253-13871-6
Martin Weiss, Boris Vian - La langue qui trébuche. Jeux de mots dans l'oeuvre d'un génie. Grazer Linguistische Studien 20, Université de Graz, 1983, réédition (eBook) 2014
Frédéric Richaud, Boris Vian, c'est joli de vivre, éditions du Chêne, Paris, 1999. ISBN 978-2-84277-177-5
Nicole Bertolt, Boris Vian, Jacques Prévert, Post-Scriptum Boris Vian, Dessins, manuscrits, inédits, Le Cherche midi éditeur, Paris, 2011. ISBN 2-8627-6043-9
Marc Lapprand, V comme Vian, Presses de l'Université Laval, Paris, 2007. ISBN 2-7491-2254-6
Gérard Orthlieb, Boris Vian, du lycée à Saint-Germain des prés, AKR, La Courneuve, 2007. ISBN 978-2-913451-28-5
Boris Vian, Noël Arnaud, Manuel de Saint Germain des Prés, éditions du Chêne, Paris, 1974
Philip Freriks, Agnès Lechat, Kim Andringa, Le méridien de Paris, une randonnée à travers l'histoire, Edp sciences, Les Ulis, 2009. ISBN 978-2-7598-0078-0
Boris Vian, Claude Rameil, Écrits sur le Jazz, Christian Bourgois-Le Livre de Poche Hachette, Paris, 2006. ISBN 978-2-253-14583-7
Valère-Marie Marchand, Boris Vian - La biografia, Giulio Perrone Editore, Italia, 2006. ISBN 978-88-6004-532-4