Nel 1960 inizia a lavorare come fotografa di scena, poi si dedica al reportage e al ritratto. Nel 1962 pubblica il suo primo servizio come fotografa professionista, un reportage sulle scuole milanesi, nelle pagine del settimanale L'illustrazione italiana diretto da Gaetano Tumiati[2]. Nei primi anni Sessanta, inoltre, frequenta gli ambienti del "Circolo Fotografico Milanese"[3], punto di riferimento importante dell'associazionismo fotografico italiano (fondato nel 1930), e negli anni seguenti pubblica alcune delle sue fotografie in periodici italiani come Vie nuove e L'Espresso.
Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, Cerati ritrae moltissimi personaggi del mondo della cultura italiana e internazionale e fotografa alcuni tra i più importanti eventi politici e sociali milanesi, come il processo in corso tra il commissario Luigi Calabresi e Lotta Continua, le lotte femministe e i funerali di Giangiacomo Feltrinelli.
Nel 1974 pubblica, con l'editore Pizzi, il piccolo fotolibro Mondo Cocktail, con una nota introduttiva di Maria Livia Serini: un catalogo di 61 fotografie che mostrano la realtà borghese dei cocktail party milanesi. Nel 1978, invece, esce per Mazzotta il fotolibro Forma di donna, con 34 fotografie di nudo femminile frutto di una lunga ricerca avviata negli anni precedenti.
Come scrittrice, esordisce nel 1973 con il romanzo Un amore fraterno. Nel 1975 pubblica il romanzo Un matrimonio perfetto, finalista al Premio Campiello. Nel 1977 scrive La condizione sentimentale con cui vince il "Premio Radio Montecarlo". Nel 1990 pubblica La cattiva figlia e ottiene il Premio Comisso.[6] Nel 1992 con La perdita di Diego giunge finalista al Premio Strega, mentre nel 1996 con L'amica della modellista vince il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo nella sezione narrativa. Nel 2004 pubblica il romanzo d'ispirazione autobiografica L'intruso.[7]
Alla sua morte, nel 2016, il Comune di Milano ha deciso che il suo nome venga iscritto nel Pantheon di Milano, all'interno del Cimitero Monumentale[8].
Critica
Secondo Primo Levi, "Morire di classe" rappresenta[9] "Un documento ormai storico nel reportage sugli ospedali psichiatrici. "Morire di classe" documentava la situazione manicomiale degli internati di alcuni ospedali psichiatrici dove due grandi fotografi, Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, coinvolti nell'impresa avevano avuto il permesso di entrare e fotografare. Prima di allora non era possibile farlo, per non ledere - si diceva - la dignità dei malati. Sono immagini dure di donne e di uomini prigionieri, incarcerati, legati, puniti, umiliati «ridotti a sofferenza e bisogno» (Primo Levi).
Sul Corriere della Sera del 27 settembre 2005, Arturo Carlo Quintavalle[10] scriverà a commento del libro: "E si vedano le foto di Carla Cerati che riprende un'immagine divenuta emblematica: l'uomo, mani sulla testa rasata, accovacciato contro un muro (1968); sono queste foto, e quelle di Luciano d'Alessandro (1965-68), insieme all'impegno di Basaglia, della moglie Ungaro e di molti altri con loro, che faranno chiudere i manicomi, luoghi di terribile segregazione fino ad allora ignorati".
Opere
Fotografia
Giuseppe Bufalari, La barca gialla, Libro per ragazzi. Fotografie di Carla Cerati, Torino, Einaudi, 1966.
3. Weltausstellung der Photographie. Unterwegs zum Paradies, Completamente illustrato anche a colori. Fotografie di Robert Capa, Fulvio Roiter, Gian Butturini, Ferdinando Scianna, Thomas Hopker, Massimo Vitali, Leonard Freed, Max Jacoby, Dieter Blum, Mario Cattaneo, Carla Cerati, ecc., Amburgo, 1973.[11]
Carla Cerati, Mondo cocktail, 61 fotografie a Milano, Nota di Maria Livia Serini (61 illustrazioni in bianco e nero), Milano, Pizzi, 1974.
Giuseppe Bufalari, Scellamozza, Libro per ragazzi. Fotografie di Carla Cerati, Torino, Einaudi, 1975.
Luciana Martini, Cara Assuntina, Libro per ragazzi. Fotografie di Carla Cerati, Torino, Einaudi, 1976.
Carla Cerati, Forma di donna, 34 fotografie in bianco e nero di Carla Cerati, Milano, Mazzotta, 1978.
Carla Cerati, Scena e fuori scena, a cura di Franco Gallo, 80 illustrazioni in bianco e nero, Milano, Electa, 1991.
Carla Cerati, Milano (1960-1970), Collana: Memoriafotografica, Taranto, Barbieri, 1997, ISBN88-86187-41-6.
Franca Ongaro (a cura di), Per non dimenticare: 1968. La realtà manicomiale di «Morire di classe», Collana: Immagini. Fotografie di Gianni Berengo Gardin e Carla Cerati, Torino, EGA - Edizioni Gruppo Abele, 1998, ISBN88-7670-309-8.
Carla Cerati, Nudi, Testi di Carla Cerati e Paolo Morello (48 illustrazioni), Palermo, Istituto Superiore per la Storia della Fotografia, 2007, ISBN88-87928-11-8.
Mostre fotografiche
Galleria "Il Diaframma", Milano: 1968 "Culturalmente Impegnati" (Catalogo con note introduttive di Umberto Simonetta); 1972; 1979; 1988[12]
"L'Immagine delle Donne", mostra collettiva, Palazzo San Galgano, Siena, 1988. Catalogo a cura di Marinella Giannini e Mauro Tozzi;
"Ad occhi aperti 2: l'immaginario femminile e la fotografia", Mostra collettiva, Comune di Pietrasanta, 1996, Catalogo a cura di Antonella Serafini edito da "Nuova Grafica fiorentina" (Firenze)
Uliano Lucas, Fabrizio Dentice, Carla Cerati. Punto di vista, Catalogo della mostra (BelVedere Fotografia Milano, 8 marzo - 8 aprile 2007), Mondadori Electa-inglese, 2007, ISBN978-88-370-5201-0.[14][15]
Carla Cerati. Uno sguardo di donna su volti, corpi, paesaggi, a cura di Sandro Parmiggiani, Reggia di Colorno, 16 ottobre - 31 dicembre 2021.[16]
Carla Cerati. Forma e Movimento, a cura di Elena Ceratti, Fabio Achilli e Denis Curti, Leica Galerie, Milano, 25 gennaio - 8 aprile 2023.[17]
Narrativa
Carla Cerati, Un amore fraterno, Collana: I coralli, Torino, Einaudi, 1973.[18]
Carla Cerati, Un amore fraterno, Milano, Frassinelli, 1993, ISBN88-7684-237-3.
Carla Cerati, Un matrimonio perfetto, Nota di C. De Michelis, Venezia, Marsilio, 1975, ISBN88-317-8787-X.[19][20]
Carla Cerati, Un matrimonio perfetto, Milano, Frassinelli, 1991.
Carla Cerati, La perdita di Diego, Collana: Narrativa, Milano, Frassinelli, 1992, ISBN88-7684-205-5.[21]
Carla Cerati, La seconda occasione, Collana: Narrativa, Milano, Frassinelli, 2001, ISBN88-7684-647-6.
Carla Cerati, L'intruso, Collana: Romanzi e racconti, Venezia, Marsilio, dicembre 2004, ISBN88-317-8401-3.[26]
Carla Cerati, Una donna del nostro tempo: La condizione sentimentale - Il sogno della bambina (Uno e l'altro) - Un matrimonio perfetto, Collana: I tascabili Marsilio (Cofanetto di 3 volumi), Venezia, Marsilio, 2005, ISBN88-317-8790-X.
Carla Cerati, Un uovo... una frittatona. Dal quaderno di cucina del tempo di guerra 121 ricette antispreco e un racconto, Collana: La Tavola Rotonda, Torino, Blu Edizioni, 2008, ISBN978-88-7904-056-3.
Alù, Giorgia: ‘Interpretations of a loss: photography and life histories in Carla Cerati’s La perdita di Diego (1992)’, Italian Studies, 2017, Vol. 72, no. 1, pp. 106–119.
Bellesia, Giovanna: ‘La cattiva figlia di Carla Cerati e la riscoperta del passato’ (Italian Culture, 12.1, 1994, pp. 215–23)
Foot, John: ‘Photography and Radical Psychiatry in Italy in the 1960s. The Case of the Photobook Morire di Classe (1969)’ (History of Psychiatry, 26.1, 2015, pp. 19–35)
Gavioli, Davida: ‘In Search of the Mother’s Lost Voice’ in Gendered Contexts: New Perspectives in Italian Cultural Studies ed. by Laura Benedetti, Julia Hairston, and Silvia Ross (New York: Peter Lang, 1996, pp. 201–11)
Giorgio, Adalgisa: ‘The novel, 1965-2000’ in A History of Women’s Writing in Italy, ed. by Letizia Panizza and Sharon Wood (Cambridge: Cambridge University Press, 2000, pp. 218–37)
Maenza-Vanderboegh, Maria Teresa: ‘Madri, figlie, e maternità’ in Una donna di Sibilla Aleramo, Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci, e La cattiva figlia di Carla Cerati’ (PhD Dissertation, University of Illinois at Urbana-Champaign, 2002)
Marchais, Nathalie: ‘La figure maternelle dans la littérature féminine italienne des quarante dernières années’ (PhD Dissertation, Université Paris Ouest Nanterre La Défense, 2010)