L'etimologia del toponimo è incerta. Il termine Chies potrebbe derivare dal nome proprio dell'antico assegnatario del luogo - forse Clesium o Claisum - secondo una consuetudine riscontrabile anche in altre località limitrofe (Lamosano, Codenzano, Spert, Broz).[6]
Storia
I primi insediamenti nel territorio di Chies si fanno risalire all'età del ferro. La zona pianeggiante della conca dell'Alpago all'epoca era un palude, dunque i primi paesi furono fondati sulle alture: Clessum, Codenseanum, Lamosanum, Alpagos. In epoca longobarda nacque il sistema delle regole, una sorta di amministrazione del territorio, ancora oggi diffusa a Chies.
In età comunale tutto l'Alpago era governato da Belluno e nel 1324 fu eretto a contea sotto l'amministrazione di Endrighetto di Bongaio, che governava dal castello omonimo, vicino alla frazione di Alpaos[7]. Nel 1404, come tutto il bellunese, il territorio venne conquistato dalla Serenissima. Dopo la caduta di Venezia si insediò il governo napoleonico, che mantenne lo statuto delle regole.
Successivamente Chies subì le sorti di tutta l'area bellunese: dominio austriaco e annessione al Regno d'Italia. Durante la seconda guerra mondiale tutto il comune venne annesso direttamente al Reich da Hitler. A partire dal secondo dopoguerra il territorio subì fortemente il fenomeno dell'emigrazione, che ne dimezzò la popolazione nel giro di pochi anni.
Simboli
Lo stemma comunale è stato concesso con regio decreto del 10 ottobre 1941[8] e presenta sul campo di destra la torre del castello del Bongaio, dimora del conte d'Alpago Endrighetto, e sulla sinistra la pecora, emblema della pastorizia, principale sostentamento del paese, che ancora oggi viene largamente praticata.
Il gonfalone, concesso con DPR del 19 ottobre 1983[9], è un drappo partito di azzurro e di verde
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa di San Giuseppe: la parrocchiale di Chies venne edificata nel 1903, sulla base di una precedente chiesa settecentesca, che a sua volta traeva origine da un sacello più antico.
La località di Alpaos, secondo la tradizione, corrisponderebbe al luogo in cui sorgeva il castello del famigerato Endrighetto di Bongaio, signore d'Alpago.[10]
Nel mese di novembre del 2009 l'allora ministro alle Politiche agricole Luca Zaia ha fatto sì che una mandria di 25 capi di yak venisse importata dall'oriente e liberata in località Chies d'Alpago e ai piedi della foresta del Cansiglio: ciò al fine di contrastare l'avanzata dei boschi, vista la capacità degli yak di mangiare i giovani alberi, che pecore e mucche non gradiscono, e di pulire nel contempo il sottobosco, prevenendo la formazione di incendi. L'intento è di far fungere gli yak anche da attrazione turistica.
Geografia fisica
Il territorio di Chies d'Alpago è inserito lungo la valle del Tesa (immissario del Lago di Santa Croce) ai piedi del Monte Teverone (2347 m).
Il territorio, completamente montuoso, è alternato da pianori, dove sorgono i principali paesi: Chies, Lamosano, Molini, Codenzano, San Martino d'Alpago, Irrighe, Funes, Carpinetto e Palughetto.