«... e la città ch'in mezzo alle piscose / paludi, del Po teme ambe le foci, / dove abitan le genti disiose / che 'l mar si turbi e sieno i venti atroci.»
Nata come città lagunare, l'insularità di Comacchio ha avuto fine nel 1821, quando venne costruito il terrapieno stradale che la collega ad Ostellato.
Nel territorio comunale sfociano nel mare adriatico due corsi d'acqua: il Migliarino a Porto Garibaldi e il Po di Volano a Lido di Volano, entrambi facenti parte dell'ex ramo deltizio del fiume Po.[7]
Insieme a Goro e Codigoro rappresenta uno dei tre soli comuni costieri della regione storica d'Emilia.
Origine del nome
L'etimologia del nome è incerta (greco-latino cumaculum ovvero "piccola onda"; "raggruppamento di dossi" in etrusco).
Storia
Antichità
Nell'Età del Ferro la linea di costa si trovava a circa 5 km ad ovest del luogo dove sorse il centro abitato. Il litorale non era molto distante dal sito della città etrusca di Spina. In età romana imperiale l'avanzamento della linea di costa verso est produsse un'ampia laguna. Inizialmente disabitata, fu colonizzata dagli abitanti dei dintorni come luogo di rifugio dalle pericolose incursioni dei popoli barbari. Furono colonizzate per prime tredici piccole isole (cordoni dunosi litoranei) formatesi dall'intersecarsi della foce dell'antico corso del Po col mare.
Il centro abitato vero e proprio ebbe quasi certamente origine da un castrum posto lungo l'antico corso del Po sorto tra il VII e l'VIII secolo[8]. Il cristianesimo vi si diffuse provenendo dalla vicina Ravenna. A testimonianza del periodo tardo-romano (V-VI secolo) restano i monasteri di Santa Maria in Padovetere (nella Valle Pega) e Santa Maria in Aula Regia. Successivamente fu fondata la diocesi. Il primo vescovo conosciuto di Comacchio fu Vincenzo, attestato all'inizio dell'VIII secolo.
In seguito all'invasione longobarda, iniziata nel 568, tutti i territori circostanti il Delta del Po vennero perduti dall'Impero romano. Ma non Comacchio, che fu saldamente difesa dai Bizantini. Unico centro commerciale dell'area deltizia, Comacchio continuò a ricevere i rifornimenti di olio e spezie dalle navi provenienti da Costantinopoli[9]. In questo periodo il centro abitato si sviluppò, sia sul piano dell'urbanistica sia su quello dell'economia, come città lagunare.
Tra il VII e l'VIII secolo il territorio di Comacchio venne donato ai monaci di san Colombano[10], che vi allestirono il porto fluviale. Inoltre migliorarono lo sfruttamento delle saline, il cui prezioso prodotto era venduto in tutto il nord d'Italia. Nel 715 la città concluse un trattato commerciale con i Longobardi. Nel capitolare vennero descritte le norme e le tasse a carico dei comacchiesi per poter esercitare il commercio del sale nelle regioni della Pianura padana sottomesse al potere longobardo. Re Liutprando († 744) la sottrasse per la prima volta ai Bizantini facendone un possedimento diretto. Nel 755 nel 756 il re franco Pipino il Breve sconfisse i Longobardi, imponendo loro la devoluzione alla Santa Sede (Promissio Carisiaca) di diverse città, tra cui Comacchio (Seconda pace di Pavia, giugno 756).
Nei secoli dal VII al IX Comacchio dispose di una delle più potenti flotte dell'Adriatico[11]. Le navi di Comacchio ottennero il monopolio dei commerci padani. Si trattava di imbarcazioni lunghe mediamente 15 metri e larghe 2,70 metri, a fondo piatto e con un pescaggio di circa 80 cm[12]. Nell'810Carlomanno prese in prestito le navi comacchiesi per portare il suo attacco a Venezia[13].
Venezia non accettò la presenza di un'avversaria nella sua stessa area geografica[14]. Nell'anno 866 i veneziani occuparono Comacchio e la saccheggiarono per la prima volta. Nell'875 Venezia stessa fu minacciata dalle incursioni dei saraceni i quali, non riuscendo a prenderla, si scagliarono contro Comacchio, incendiandola.
«Antichissima Città del Delta Padano, sopportò con animo intrepido i lunghi mesi di lotta che la videro insorgere contro l'occupazione nazifascista. Pur avendo il centro abitato e i fiorenti centri agricoli del territorio comunale subite violente devastazioni per bombardamenti, la sua indomita gente,minacciata di forzato esodo, sdegnosamente reagiva con strenua decisione alla tracotanza nazista, infliggendo, nelle immediate retrovie del fronte, gravi perdite alle forze armate nemiche con il risultato di attenuare nella zona la sua operatività. All'insurrezione popolare dell'aprile 1945 contribuiva fattivamente alla liberazione del proprio territorio, riconfermando il retaggio delle sue luminose tradizioni patriottiche. Comacchio, settembre 1943 - aprile 1945» — 7 aprile 1986[15]
Duomo di Comacchio, intitolato a San Cassiano, risalente all'VIII secolo d.C., comprendeva, in origine, tre navate, mentre oggi ha un'unica navata con dodici cappelle laterali. Al suo fianco si erge la torre campanaria.
Monastero di Santa Maria in Padovetere (nella Valle Pega)
I ponti sono l'elemento qualificante del centro storico di Comacchio, dato che il centro abitato antico sorgeva su piccole isole collegate le une alle altre.
Complesso architettonico dei Trepponti. Creato nel 1634 dall'architetto Luca Danesi, è costituito da cinque ampie scalinate (tre anteriori e due posteriori), culminanti in un piano in pietra d'Istria; è il simbolo di Comacchio;
Ponte degli Sbirri, XVII secolo;
Palazzo Bellini, XIX secolo, ospita la Galleria d'Arte Contemporanea, l'Archivio Storico, la biblioteca e gli uffici dell'assessorato alle istituzioni culturali;
Torre dell'Orologio (risalente al Trecento);
Loggia dei Mercanti o del Grano;
Ospedale degli infermi, imponente architettura neoclassica del XVIII secolo, realizzata da Antonio Foschini e Gaetano Genta. Ospita dal 2017 il Museo Delta Antico, che conserva una collezione di 2000 reperti che coprono l'ampio periodo dalla Protostoria al Medioevo. Vi è esposto anche il carico di una nave commerciale di epoca imperiale riemersa nel 1981, precedentemente visibile in un museo dedicato.[16] Al 2023, a 42 anni dal ritrovamento, il relitto risulta ancora in fase di "restauro" e "consolidamento" e la sua visione è interdetta al pubblico[17][18];
Loggiato dei Cappuccini, formato da 142 archi sostenuti da altrettante colonne di marmo e lungo oltre 400 metri.
Il Centro Visite del Parco del Delta del Po organizza escursioni nelle Valli di Comacchio, per mostrare le antiche pratiche di gestione della valle, pesca e marinatura delle anguille e delle acquardelle, e contrasto della pesca di frodo. All'interno della Manifattura dei Marinati sono visibili gli antichi camini, le friggitorie per le acquardelle, i locali e gli attrezzi per il trattamento e lo stoccaggio del pesce.
Il principale luogo di devozione mariana è il santuario di Santa Maria in Aula Regia, attestato fin dal X secolo. Celebri sono le riproduzioni della Vergine, eseguite nella prima metà del ventesimo secolo dallo scultore ferrarese Cleonte Chinarelli.
Cultura
Museo
Museo Delta Antico: allestito all'ex Ospedale degli infermi, espone oltre a molti altri reperti, il carico della nave romana Fortuna Maris, precedentemente esposto a Palazzo Bellini nel Museo della Nave Romana. Il relitto della nave era stato ritrovato nel 1981 nei pressi di Comacchio. In esso sono state rinvenute anfore, bicchieri, coppe e balsamari oltre ad attrezzi per la manutenzione della nave e per il commercio e oggetti per la preparazione del cibo a bordo.
Museo della Manifattura dei Marinati: museo dedicato al ciclo di lavorazione di anguille e acquadelle.
Eventi
Dal 2012 si tiene il «Carnevale sull'acqua», manifestazione carnevalesca dove barche, allestite come carri allegorici da associazioni del territorio, sfilano per i canali del centro storico. Negli anni la manifestazione è cresciuta costantemente, attirando sempre più visitatori.
Sagra dell'Anguilla, evento che dal 1999 richiama ogni anno a Comacchio numerosi visitatori.
Dal 2006 si tiene annualmente la Fiera Internazionale del birdwatching. In questa fiera si espongono le varie ricette dell'anguilla che viene pescata nelle Valli di Comacchio.
A vien la vacie, evento durante l'Epifania dove si dà fuoco alla Befana dinanzi ai Trepponti.
Gastronomia
L'anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio è presidio SlowFood
Focaccia alla zucca violina
Ciambellini comacchiesi (piccole ciambelle di pane ferrarese)
Topino d'ognissanti (un biscottino a forma di topo che viene preparato i primi due giorni di novembre, lo stesso impasto dei "buratelli dolci")
La più antica di queste località è Porto Garibaldi; quella di più recente costituzione il Lido di Volano.
Economia
Le principali attività sono attualmente connesse al turismo, soprattutto estivo nei suoi sette lidi, alla pesca commerciale, alla vallicoltura e, nel passato, della produzione del sale il cui commercio costituì motivo di aspre contese con la Serenissima Repubblica di Venezia.
Molto importante anche l'attività legata alla manifattura delle anguille marinate.
Comacchio è apprezzata, sul piano del turismo, per aver mantenute intatte nel tempo buona parte delle proprie caratteristiche architettoniche caratterizzate dalla presenza di canali, palazzi antichi e di ponti monumentali (il più caratteristico dei quali è quello di Trepponti) che le conferiscono l'aspetto tipico delle città lagunari che si trovano più a nord, ad esempio Chioggia e altre città della laguna veneta. Per questo motivo è nota anche come la Piccola Venezia.[22]
Infrastrutture e trasporti
Oltre che dalle vie d'acqua in virtù della collocazione all'interno del delta del Po, Comacchio è storicamente servita dalla strada oggi provinciale SP 1a/1b che collega Ostellato con Porto Garibaldi; nella seconda metà del Novecento ad essa si è aggiunto il Raccordo autostradale 8, che a Comacchio presenta un'uscita dedicata.
La formazione calcistica comacchiese, l'A.S.D. Comacchiese 2015, milita attualmente nel Campionato di Promozione disputando le partite casalinghe presso lo Stadio Raibosola, dotato di pista d'atletica.
La squadra di pallavolo maschile della città, la Trepponti Volley, disputa dalla stagione 2011/2012 il campionato di Serie D. Invece, la squadra di pallavolo femminile, Comacchio Volley, milita nel campionato provinciale di Prima Divisione.
Negli sport da combattimento, il Kick boxing ha una tradizione trentennale, legata alla famiglia Luciani ("Tiger Club") che ha conquistato numerosi titoli italiani ed europei.
Il Canoa Club Comacchio ogni anno organizza il Canoa Cross. Nel 2012 si è disputata la 25ª edizione.
Ogni anno si svolge il Gran Premio Internazionale Podistico "Undici Ponti".
Il percorso si snoda all'interno del centro storico passando per i ponti della cittadina con una lunghezza totale di 9,5 km.
Nel 2011 è stata corsa la 45ª edizione.
Per due volte, nel 1982 e nel 1983, Comacchio è stata sede di arrivo di una tappa del Giro d'Italia. Altre due volte (nel 1967 e nel 1973) il Giro ha posto il traguardo di tappa sul territorio comunale, con arrivo rispettivamente al Lido degli Estensi e al Lido delle Nazioni.
^Frederic C. Lane, Storia di Venezia, Edizioni Einaudi, 1978, Torino, pag. 29: «L'alto Adriatico e le acque che furono sempre di importanza vitale per Venezia possono essere delimitati da una linea collegante Pola, sulla punta meridionale dell'Istria, con la città di Ravenna. Entro questo golfo di Venezia non c'era posto per più di una potenza navale».
^San Cassiano (principale), Immacolata Concezione di Maria, Santa Maria in Aula Regia, San Carlo Borromeo, San Francesco d'Assisi, San Giacomo Apostolo, San Giovanni Bosco, San Giuseppe, San Guido, San Paolo e Santo Rosario.
Silvia Veneti, «La nostra piccola Venezia», La Voce di Romagna, 15 marzo 2010.
Sauro Gelichi, L'isola del vescovo. Gli scavi archeologici intorno alla Cattedrale di Comacchio. The Archaeological Excavations nearby the Comacchio Cathedral, Firenze, 2009, All'Insegna del Giglio (ISBN 978-88-7814-406-4)
Cesare Fogli, Degli uomini illustri della città di Comacchio, Bresciani, Ferrara, 1900 (Ristampa an. Forni, Bologna,1972);
Cesare Fogli, Comacchio nel Risorgimento Italiano, Nutini, Prato, 1915;
Giovan Francesco Bonaveri. Piccolo vocabolario di Comacchio, testo e commento linguistico a cura di Franca Strocchi, IBACN dell'Emilia-Romagna - Comune di Comacchio - Nuova Alfa Editoriale- Bologna, 1990.
Gustavo Cristi, Storia del Comune di Ariano Polesine - Padova, 1934; ristampa Ariano nel Polesine 2008, contiene riferimenti ai Comuni del Basso Ferrarese.