Conspiracy of One
Conspiracy of One è il sesto album in studio del gruppo musicale statunitense The Offspring, pubblicato il 14 novembre 2000 dalla Columbia Records[1][2][3][4].
Ha raggiunto la posizione numero 9 nella Billboard Hot 100[25].
La traccia bonus Huck It originariamente presente nella versione australiana dell'album[26], è stata successivamente eliminata e sostituita con alcuni videoclip del gruppo[27].
La terza traccia Original Prankster contiene parti di musica tratte dalla canzone Low Rider della band War, mentre l'ottava traccia Special Delivery contiene il coro "Ooga-Chaka", tratto dalla canzone Hooked on a Feeling della band Blue Swede.
Si tratta dell'ultimo album in studio con Ron Welty alla batteria (abbandonerà il gruppo per dedicarsi al suo progetto parallelo degli Steady Ground).
Tracce
Testi e musiche degli Offspring.
- Intro – 0:05
- Come Out Swinging – 2:47
- Original Prankster – 3:40
- Want You Bad – 3:22
- Million Miles Away – 3:39
- Dammit, I Changed Again – 2:48
- Living in Chaos – 3:28
- Special Delivery – 3:00
- One Fine Day – 2:45
- All Along – 1:38
- Denial, Revisited – 4:32
- Vultures – 3:34
- Conspiracy of One – 2:17
Traccia bonus
- Huck It – 2:40 – traccia fantasma
- Gruppo
- Altri musicisti
Classifiche
Note
- ^ a b Offspring.com Archiviato l'8 maggio 2009 in Internet Archive.
- ^ a b c Discogs.com
- ^ a b Mtv.com. URL consultato il 1º febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2008).
- ^ a b c d e Recensione su Allmusic.com
- ^ Allmusic.com
- ^ Rockol.it[collegamento interrotto]
- ^ Recensione su Rollingstone.com
- ^ Recensione su Sputnikmusic.com
- ^ Recensione su Popmatters.com
- ^ (DE) The Offspring - Conspiracy of One – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 2000, su Ultratop. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ (FI) Offspring, su ifpi.fi, Musiikkituottajat. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ (FR) Les Certifications, su snepmusique.com, Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato il 25 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2019).
- ^ (DE) The Offspring – Conspiracy Of One – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato l'11 dicembre 2022.
- ^ (SV) The Offspring – Sverigetopplistan, su Sverigetopplistan. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 2000 Albums, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ (EN) Conspiracy of One – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ (EN) IFPI Platinum Europe Awards – 2001, su ifpi.org, International Federation of the Phonographic Industry. URL consultato il 25 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2013).
- ^ (JA) ゴールド等認定作品一覧, su riaj.or.jp, Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ (EN) NZ Top 40 Albums Chart - 04 February 2001, su nztop40.co.nz, The Official NZ Music Charts. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ (EN) Conspiracy of One, su British Phonographic Industry. URL consultato il 19 novembre 2021.
- ^ (EN) Offspring - Conspiracy of One – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ a b (EN) Pagina su Conspiracy of One, su offspring-online.com. URL consultato il 6 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2009).
- ^ Billboard.com. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2009).
- ^ Sonymusic.com.au Archiviato il 3 marzo 2009 in Internet Archive.
- ^ Allmusic.com
- ^ Angelfire.com
- ^ a b c d e f g h i j k l m (NL) The Offspring - Conspiracy Of One, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ a b (EN) The Offspring – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 25 luglio 2019.
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- ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 19 November 2000 - 25 November 2000, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 25 luglio 2019.
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Collegamenti esterni
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