Share to: share facebook share twitter share wa share telegram print page

De virtute morali

De virtute morali
Titolo originaleΠερὶ ἠθικῆς ἀρετῆς
Altri titoliLa virtù etica
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea.
AutorePlutarco
PeriodoI-II secolo
Generesaggio
Sottogenerefilosofia
Lingua originalegreco antico
SerieMoralia

De virtute morali è il titolo latino dato a un trattato etico (Περὶ ἠθικῆς ἀρετῆς) di Plutarco, incluso nei suoi Moralia[1].

Struttura

L’opuscolo[2] è diviso in due parti: nella prima, seguendo da vicino le tesi aristoteliche, Plutarco esamina le diversità intercorrenti tra virtù teoretica (o contemplativa) e virtù etica, nella seconda analizza la dottrina delle passioni.

La virtù etica è il giusto mezzo tra due estremi, che eviti, come in campo musicale, le note troppo acute e quelle troppo gravi. Una certa originalità appare nella distinzione plutarchea tra autocontrollo (ἐγκράτεια) e temperanza (σωφροσύνη), quest’ultima considerata come la virtù suprema, cui spetta il compito di coordinare l’agire etico dell’uomo.

Note

  1. ^ 440D-452D.
  2. ^ N. 72 del Catalogo di Lampria.

Bibliografia

  • Plutarco, La virtù etica, a cura di Francesco Becchi, Napoli, D'Auria, 2003, ISBN 88-7092-221-9.
  • Plutarco, Tutti i Moralia, a cura di E. Lelli e G. Pisani, Milano, Bompiani, 2017 - ISBNː 978-88-4529-281-1.

Voci correlate

Controllo di autoritàVIAF (EN1170161514237870750004 · BAV 492/10855 · LCCN (ENn97002130 · GND (DE4405336-8 · BNF (FRcb178617436 (data)
Kembali kehalaman sebelumnya