Alcuni storici fanno risalire la sua fondazione agli anni tra il 1690 e il 1693, quando parte dei cittadini di Teana si sottrasse alle angherie del Marchese di Missanello e cercò la protezione del conte Carlo Maria Sanseverino, il quale consentì a questi cittadini di edificare un borgo nei pressi di Chiaromonte.
Il nome deriverebbe proprio dai "fardelli" portati dai fuggitivi. Un'altra leggenda lo fa discendere dal nome di una donna teanese, Fardella, appunto, che rifiutò di condividere con il Marchese la prima notte di nozze, come prevedeva il presunto ius primae noctis. Per una terza ipotesi, la più accreditata, trarrebbe origine dal nome della moglie del feudatario del vicino paese di Chiaromonte, Luigi Sanseverino, la principessa Maria Fardella[4] madre della poetessa arcade Aurora Sanseverino.
Fardella divenne comune nel 1808 e nel 1819 contava 1 004 abitanti. Partecipò ai moti antiborbonici nei quali si distinse in particolare Giovanni Costanza che nel 1860 guidò gli insorti di Fardella, aggregati alla VI colonna delle forze insurrezionali lucane comandata dal senisese Aquilante Persiani.
Agli inizi del '900 Fardella iniziò a subire il crescente fenomeno dell'emigrazione e nel 1928, in periodo fascista, fu aggregata a Chiaromonte, unitamente a Teana.
Nel dopoguerra Fardella acquisi' la sua autonomia, esattamente nell'anno 1947 [5].
Palazzo De Salvo (settecentesco) con la cappella dell'Assunta
Chiesa madre (1703), dedicata a Sant'Antonio di Padova.
Palazzo Donato (settecentesco), sede di incontri cinematografici, culturali, religiosi dei giovani studenti
Caprarizzo
Palazzo Costanza
Villa Costanza
Cappella di S. Onofrio
Serra Cerrosa
Parco Barbattavio-Guarino
Laghetto
Fontane Acqua Fredda e Don Francesco
Cultura
Fardella è inserita nel percorso del Cammino del mischiglio[7] che attraversa altri tre Comuni della valle del Serrapotamo (Calvera, Teana, Chiaromonte) e prende il nome dal mix di farine di grano, fave e cereali tipico di questo territorio.
La parola "mischiglio" vuole anche indicare l'intreccio dei diversi elementi paesaggistici che si possono ammirare lungo il percorso e dall'alto dell'ultima tappa, Chiaromonte: fiumi e torrenti (Sinni e Serropotamo), monti (Monte Raparo e Monte Pollino), laghi (Diga di Monte Cotugno).
^Maria Fardella era esponente della famiglia principesca trapanese dei Fardella, del ramo di Paceco. A Trapani c'è tuttora il palazzodei Sanseverino Paceco.[1]Archiviato il 13 agosto 2017 in Internet Archive.