Ferdinando della Marra (o de Marra)[1], noto come Ferrante della Marra (Napoli, fine XVI secolo – post 1641), è stato un nobile e genealogista italiano, duca di Guardia Lombardi[2].
Biografia
Scarsissime sono le notizie sulla biografia del genealogista Ferrante della Marra[2]. Membro di una famiglia nobile di origine normanna, nacque a Napoli verso la fine del XVI secolo[2]. Nell'anno 1600 soggiornò a Firenze presso il granduca di Toscana Ferdinando I de' Medici[2]. Nel 1607 acquistò per 49 000 ducati da Francesca di Lannoy il feudo di Guardia Lombardi e nel 1611 ne divenne duca, da cui l'appellativo di "Duca della Guardia" con cui fu poi sempre identificato[2]. Il ducato a partire dal 1629 venne governato dal figlio Luigi († 1635), avuto dalla moglie Beatrice della Tolfa[2]. La sua opera più famosa è costituita dai Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non comprese ne' Seggi di Napoli, imparentate colla Casa della Marra, pubblicata postuma a Napoli da Camillo Tutini, nella quale ricostruisce le genealogie delle famiglie nobili del Regno di Napoli arricchendole di aneddoti[2]. Prosieguo dell'opera è Ruina di case napoletane del suo tempo, composta a Napoli tra il 1624 e il 1631, in cui illustra il destino delle famiglie di cui aveva scritto prima[2]. In essa l'autore mostra come le casate appaiano impotenti di fronte alla corruzione e ai tumulti del sistema politico dell'epoca e come, prese da un forte senso di disperazione, collassino inesorabilmente verso lo sterminio e l'autodistruzione[2]. Camillo Tutini fece inoltre pubblicare nel 1649, sempre nella città partenopea e su volontà dello stesso autore, in forma non tipografica le Memorie della fameglia della Marra, opera prima di Ferrante, che intendeva darla alle stampe proprio in tale anno[1]. Ferrante della Marra morì dopo il 1641[2].
Opere
- Ruina di case napoletane del suo tempo, Napoli, Giuseppe De Blasiis, 1631.
- Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non comprese ne' Seggi di Napoli, imparentate colla Casa della Marra, Napoli, Ottavio Beltrano, 1641 (postumo).
- Memorie della fameglia della Marra, Napoli, 1649 (postumo e inedito).
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni