Il cinquantatreesimo Festival di Sanremo si svolse al teatro Ariston di Sanremo dal 4 all'8 marzo 2003 con la conduzione, per la seconda volta consecutiva, di Pippo Baudo, affiancato dalle attrici Serena Autieri e Claudia Gerini. La direzione artistica venne offerta inizialmente a Lucio Dalla, il quale però, essendo impegnato in altri progetti, cortesemente rifiutò, e quindi fu curata dallo stesso Baudo.[1]
Polemiche furono causate dalla presenza, tra i Giovani, di Alina, in gara con la canzone Un piccolo amore, dovute all'età che lei aveva all'epoca, appena 12 anni (divenendo così la cantante in gara più giovane dell'intera storia della kermesse canora), da molti ritenuta troppo piccola per partecipare a una manifestazione di tale importanza e proporzioni. Dalle edizioni successive verrà introdotta nel regolamento del festival una disposizione per cui i partecipanti dovranno avere compiuto almeno 14 anni di età.[1]
Esibizione finale dei 16 Giovani con votazione della giuria demoscopica e della Giuria specializzata: venne infine resa nota la classifica e furono premiati i primi tre classificati. Inoltre, i 20 Campioni eseguirono il ritornello della propria canzone.
Esibizione finale dei 20 Campioni con votazione della Giuria Demoscopica e della Giuria Specializzata: venne infine resa nota la classifica e furono premiati i primi tre classificati.
La scenografia del festival, disegnata da Gaetano Castelli, era caratterizzata dall'orchestra posta a semicerchio su un palco candido, da un cielo nero stellato con una grande scritta "Sanremo" sullo sfondo e, come da tradizione, da varie decorazioni floreali.
Orchestra
L'orchestra, che da quest'edizione è composta dai musicisti dell'orchestra sinfonica di Sanremo[3], è stata diretta dal maestro Pippo Caruso. Durante le esibizioni dei cantanti è stata diretta da:
Il picco di share si è avuto alle ore 1:15 della serata finale con il 78,47%
Dopofestival
Il Dopofestival andò in onda dal teatro del Casinò di Sanremo. Fu designato inizialmente quale presentatore Vittorio Sgarbi che avrebbe voluto accanto a sé l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e l'attrice transgenderCristina Bugatty.[1] La Rai non approvò la presenza della Bugatty, causando le proteste delle associazioni LGBTQ, e l'incarico di conduttore passò a Pippo Baudo (non senza uno strascico di polemiche tra lui e Cossiga), con la partecipazione di Giancarlo Magalli, Simona Izzo, Pino Massara, Gianni Ippoliti, Gianfranco Vissani, Monica Setta, Marco Maccarini, Michelle Bonev e Adriano Aragozzini. La Bonev fu uno dei "casi" dell'edizione: totalmente sconosciuta all'epoca, annunciò la sua partecipazione come co-conduttrice del Dopofestival assieme a Baudo; l'affermazione, non smentita dalla Rai, destò non poche perplessità tra il pubblico e i giornalisti. Il ruolo dell'attrice bulgara alla fine risultò in realtà limitato a poche e piccole apparizioni.[1]
In quest'edizione ci furono Nino Frassica e il piccolo Alex Polidori come ospiti fissi nel ruolo delle parodie di TeleScasazza.
La Gialappa's Band in quest'edizione partecipò con il tormentone Situation, parola usata tante volte al Dopofestival e raffigurata su adesivi da alcuni cantanti al termine della serata finale.
Note
^abcdMarcello Giannotti, L'Enciclopedia di Sanremo 1951-2006, Tutto il festival dalla A alla Z, 2007, Gremese Editore
^Copia archiviata, su sinfonicasanremo.it. URL consultato il 22 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2013). Sanremo Festival Orchestra]