Su richiesta di Cosimo de' Medici, duca di Firenze, fu nominato amministratore di Spoleto perché calmasse i violenti tumulti verificatisi in quella città il 22 marzo 1553.
Avendo avvisato suo fratello Ascanio della decisione di Paolo IV di arrestarlo perché in comunicazione segreta con gli agenti del reFilippo II di Spagna, lo stesso Papa lo fece arrestare mentre si recava al concistoro del 27 luglio 1556; lo privò del titolo cardinalizio e lo rinchiuse in Castel Sant'Angelo, ma quando gli spagnoli giunsero vicino a Roma, il pontefice dovette liberarlo e ripristinarlo nel suo rango.[2]
Fulvio divenne cardinale vescovo di Albano, essendo il più anziano dei porporati della curia romana il 5 maggio 1574. In tale momento rinunciò alla sede di Perugia a causa dei decreti del Concilio di Trento che proibivano l'accumulo delle cariche episcopali.
Fu lui che raccomandò lo scrittore Scipione Tolomei presso il futuro Sisto V, al fine di fargli ricoprire la carica di segretario, che il letterato perugino indi svolgerà per quasi 30 anni al servizio della famiglia della Corgna. Anche il poeta Cesare Caporali curò la cancelleria del cardinale della Corgna: non contento del trattamento che l'austero Fulvio gli riservò, in un suo poemetto lo criticò senza mezzi termini.[6]
D. O. M.
FVLVIVS CORNEVS
EPISCOPVS PORTVENSIS
CARDINALIS PERVSINVS SACELLVM
HOC
AB ANTONIO DE MONTE,
ET
A IVLIO III. PONT. MAX.
AVVNCVLO SVO EXORNATVM
IN SVI CORPORIS SEPVLTVRAM
ELIGENS ANNVO PERPETVO REDDITV
PRO ORNAMENTIS ALTARI SVBMINISTRANDIS
DVOBVSQUE ANNIVERSARIIS PRO SVA
ET
EIVSDEM. ANTONII DE MONTE
ANIMA CELEBRANDIS
OBIIT
DIE II. MARTII MDLXXXIII.
AETATIS. SVAE LXVI.
Conclave
Durante il suo cardinalato Fulvio Giulio della Corgna partecipò ai seguenti conclavi: