Il nome Giavera è chiaramente legato all'omonimo corso d'acqua. A sua volta, l'idronimo deriverebbe dal latinoglaber "liscio" o altrimenti "mondo", in riferimento alle terre attraversate o alle sue acque[5].
Storia
I primi insediamenti umani nel territorio di Giavera risalgono ai tempi dell'Uomo di Neanderthal, come testimoniano reperti litici e uno scheletro umano risalente a 40.000 anni fa sepolto nella grotta del Bo' de Pavei. La zona fu poi abitata dai sapiens sapiens, con arrivi di popolazioni da est, che si sono miscelati con i residenti cacciatori-raccoglitori, che arrivarono in Italia ad ondate nei secoli e millenni, apportando nuove migliorie di conoscenze tecniche e di linguaggio, visto che l'evoluzione arrivò sempre dal medio oriente ed Africa del nord-est, che da sempre è stato il fulcro dei miglioramenti, in quanto la fascia climatica lo permetteva.
Poi, dopo il periodo del neolitico, gli antichi veneti erano presenti in tutto il Triveneto, anche se con le differenze dovute all'orografia e clima relativo. Villaggi erano molto rari e molto piccoli. Un aumento della popolazione si ebbe attorno al 1600 a.C., come lo fu per il medio oriente. La via dell'ambra, con i commerci dagli stati del nord, ne certifica gli scambi e quindi i passaggi fra i sentieri principali, anche se la popolazione era ancora molto rada. In pianura successivamente si sviluppò la civiltà delle Terremare e dei palafitticoli, dove alcuni villaggi raggiungevano più di 1.000 abitanti e dove si sono trovate alcune ceramiche di epoca micenea, se non minoica.
Questa popolazione ebbe una crisi numerica molto forte, con un periodo climatico freddo e piovoso-umido, che determinò il trasferimento della popolazione di pianura, verso le alture. I fiumi più importanti subirono tutti deviazioni degli alvei.
Dalla fine del X secolo avanti Cristo, con un'altra delle tante migrazioni da est, arrivati dai passi del Friuli, si formò la popolazione dei Veneti, oggi denominati Venetkens, che per la prima volta si diffusero in tutto il territorio, che era totalmente forestato, formando piccoli villaggi, a diversa tipologia abitativa, a seconda dell'orografia del territorio. Tutti comunque erano lungo il corso di un fiume o torrente, dove l'acqua era il bene primario.
Attorno al 270/250 a.C. il mondo latino cominciò ad affacciarsi con i primi commerci che arrivano dal mare, visto che i territori venetici furono invasi dai celto-galli, distruggendo l'avanzamento culturale portato dagli Etruschi che venivano dal sud padano, come dagli empori commerciali greci, etruschi e venetici insieme di Spina ed Adria, con le cittadine di Padova, Este, Oderzo, Mantova, Verona, Vicenza, Treviso, e altri centri minori, fra cui Aquileja, da cui iniziò la costruzione della prima grande centuriazione agraria romana nel 181 a.C., e da cui partì la prima strada consolare Postumia e che aveva direzione Genova, passando fra la strada de Veneti che era pedemontana e la pianura media troppo adacquata, del 143 a.C.
Nel medioevo fu feudo dei Collalto per poi passare definitivamente alla Serenissima sul finire del XIV secolo. L'area fu particolarmente importante per la Repubblica in quanto dal bosco del Montello provenivano i pregiati roveri che rifornivano l'Arsenale.
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 5 luglio 1964.[7]
«D'azzurro, al volo di tre rondini in fascia su un dosso di verde, caricato da una fonte d'azzurro e da due timoni affrontati; sul fianco destro del dosso, che è sormontato a sinistra dal Leone di San Marco illeonito d'oro, è radicata una quercia al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
Casa Serena sulla presa n° 10 del Montello, nel corso della Grande Guerra fu un caposaldo italiano all'estremità occidentale della 'Linea della Corda', sulla quale si infranse l'urto austriaco nelle prime giornate della Battaglia del Solstizio (15-23 giugno 1918).
Casa Cattai, prese nome dall’omonima famiglia che servì il parroco di Cusignana.
Giavera British Cemetery, il cimitero militare inglese, completato nel 1921, adiacente al cimitero comunale.
Ville venete
Di seguito è riportato un elenco delle ville venete presenti sul territorio comunale di Giavera:
Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti nel comune erano 414, ovvero il 8,1% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[10]:[11]
Si trova a sud del capoluogo comunale, oltre il rilevato della ferrovia Montebelluna – Susegana e San Rocco di Cusignana un tempo nota come Cusignana Bassa, il nome attuale si riferisce alla chiesetta di San Rocco, eretta nel 1868.
Santi Angeli
Si tratta di una piccola borgata sorta sul versante settentrionale del Montello, lungo la presa VIII. È condiviso tra i comuni di Nervesa della Battaglia e Volpago del Montello.
Economia
Il settore primario è specializzato nella produzione di funghi, miele e soprattutto vino (Prosecco Doc, Asolo Prosecco Docg, Pinot Grigio, Chardonnay, Merlot e Cabernet).
Attivo l'allevamento di bestiame destinato alla produzione di latte (Latteria Montello) e dei formaggi con un'azienda importante presente nel territorio la Nonno Nanni. Nel giardino dello stabilimento di Giavera del Montello è stata realizzata una statua che rappresentasse il lavoro della famiglia Lazzarin con l’immagine del latte in movimento, come una goccia che scende e poi risale su e nella primavera del 2012 venne acquistata la pietra bianca del Cansiglio sulla quale venne poi scolpita l’evoluzione del latte.[12]
Le altre attività industriali riguardano la produzione di mobili, calzature, abbigliamento sportivo e prodotti alimentari. Fiorente l'artigianato: oltre 170 aziende attive in vari settori (carpenteria, edilizia, lavorazione metallica). Assai presente anche la ristorazione.[13]
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 360.
^ Francesco Ferrarese, Elementi di toponomastica (PDF), su Montello, Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna, 2005, p. 102. URL consultato il 29 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2007).