Deve il proprio soprannome all'esclamazione sardatitia che significa "che freddo".[1][2]
Biografia
Giovanni Atzeni nasce a Nagold, in Germania, da padre sardo (emigrato per lavoro) e madre tedesca. Il papà Franco, impiegato come piastrellista in una azienda edile, dedicava i pomeriggi all'attività di allenamento di cavalli, che preparava per le corse. Nel 1996 la famiglia di Tittìa si trasferì a Nurri, in Sardegna.[3]
Carriera
Palio di Siena
Fu proprio in Sardegna che Atzeni disputò la sua prima corsa all'età di 12 anni, montando il cavallo "Vento del Nord" (acquistato nel 1990 in Germania dal padre) durante le batterie del Palio di Bitti. A 16 anni prese parte al Palio di Fonni, piazzandosi secondo. Due anni più tardi, venne notato da Luigi Bruschelli detto Trecciolino, che lo convinse a trasferirsi a Siena per allenarsi, con l'obiettivo di esordire al Palio di Siena.[3] Fu proprio a Siena che Atzeni, appena trasferitosi, era solito dire "titia" ("che freddo" in sardo) durante le mattine più fredde. È da questa espressione che deriva il suo soprannome di fantino.
Tittìa fa il suo esordio al Palio di Siena con i colori del Nicchio, il 2 luglio 2003, con la cavalla Alesandra. Colleziona altre tre presenze con la contrada dei Pispini fino al 2005, e prosegue la carriera senese vestendo i giubbetti di Civetta, Leocorno e Bruco. Centra la prima vittoria il 2 luglio 2007 per l'Oca con Fedora Saura, in una corsa incerta fino all'ultimo, riuscendo a prevalere solo per pochi centimetri su Andrea Mari detto Brio del Nicchio.[4]
Nei due Palii successivi ritorna sotto i colori del Bruco, senza tuttavia centrare la vittoria. Continua a correre in Piazza del Campo sotto i colori di Oca, Drago e Giraffa, dopo aver scontato anche un Palio di squalifica nel luglio 2010.[5]
Torna al successo il 2 luglio 2011, ancora una volta nell'Oca, montando Mississippi: dopo la prima curva del Casato, Tittìa approfitta della caduta di Giuseppe Zedde detto Gingillo nel Bruco, e rimane in testa fino alla fine della carriera.[6]
Per Tittìa seguono due Palii nell'Aquila e uno nella Tartuca, fino al 2013, anno in cui ottiene il suo primo personale "cappotto": il 2 luglio vince il Palio di Provenzano per l'Oca sul cavallo grigioGuess; conquista anche il Palio dell'Assunta (16 agosto), stavolta vestendo i colori dell'Onda e cavalcando Morosita Prima.
Nel 2014 corre entrambi i Palii nella Selva, a luglio sull'esordiente Quit Gold e ad agosto su Istriceddu, senza però raggiungere la vittoria.
Nel Palio del 2 luglio 2015 torna dopo 10 anni a vestire il giubbetto del Nicchio sul favorito Occolè (vincitore nella Civetta nel Palio precedente con Brio). Dopo una brutta partenza, viene disarcionato da cavallo da Veleno II, fantino del Valdimontone, avversaria del Nicchio.
Centra la quinta vittoria in Piazza del Campo in occasione del Palio dell'Assunta del 2015 (corso il 17 agosto per maltempo) nella Selva con il cavallo Polonski. Seguono quattro anni senza successi, montando nel Nicchio (due volte) su Quadrivia e Violenta da Clodia, nell'Aquila su Oppio, nell'Onda su Porto Alabe, nell'Istrice su Morosita Prima, nell'Oca ancora su Porto Alabe e nella Tartuca su Rodrigo Baio.
Il 2 luglio 2019 inanella la prima di cinque vittorie consecutive al Palio di Siena. Vince, infatti, per la sesta volta con i colori della Giraffa sul cavallo Tale e Quale. Nell'agosto dello stesso anno monta Remorex per i colori della Selva: Tittia si rende protagonista fino alla seconda curva di San Martino quando, a causa di una traiettoria troppo stretta, sbatte sul colonnino e cade sul tufo. Il barbero rimane "scosso" e dalla seconda posizione si ritrova quarto; tuttavia, si rende però protagonista di una rimonta e a pochi centimetri dal bandierino supera il cavallo del Bruco, regalando a Giovanni Atzeni la settima vittoria sull'anello di Piazza del Campo, nonché il secondo personale "cappotto" al Palio.[7]
Dopo la sospensione del Palio avvenuta nel 2020 e nel 2021 per la pandemia di Covid-19 in Italia, il 2 luglio 2022 Tittìa si conferma per la terza volta consecutiva vittorioso in Piazza del Campo (ottavo successo personale) sotto i colori del Drago, montando Zio Frac. In agosto monta nuovamente Violenta da Clodia per i colori del Leocorno e riesce a vincere il suo quarto Palio consecutivo.
Nel Palio del 2 luglio 2023 monta per la terza volta in Piazza del CampoViolenta da Clodia, vincendo per la quinta volta consecutiva il Palio di Siena (per la terza volta per la Selva).
Nel Palio del 16 agosto 2023 torna a vestire il giubbetto della Giraffa, montando la cavalla Abbasantesa. Dopo essere partito in testa, cade alla prima curva di San Martino, complice anche un infortunio della cavalla.
Statistiche
Nella storia plurisecolare del Palio di Siena, Tittìa è l'unico fantino ad aver vinto cinque volte consecutivamente il Palio. Anche Isidoro Bianchini detto Dorino può vantare questo record; tuttavia Dorino vinse consecutivamente 5 volte i Palii ai quali prese parte dal 2 luglio 1790 al 16 agosto 1792, non avendo però corso quelli del 17 aprile 1791 e del 2 luglio 1791.[8]
Giovanni Atzeni ha realizzato tre personali "cappotti". Come lui soltanto lo stesso Dorino e Niccolò Chiarini detto Caino. È il secondo fantino della storia a realizzare due cappotti personali consecutivi, dopo Giovanni Brandani detto Pipistrello.[9]
Con tre successi, è il fantino con più vittorie nella storia della Contrada della Selva.
Palio di Siena: 10 vittorie (2 luglio 2007, 2 luglio 2011, 2 luglio 2013, 16 agosto 2013, 17 agosto 2015, 2 luglio 2019, 16 agosto 2019, 2 luglio 2022, 17 agosto 2022, 2 luglio 2023)
^Pietro Casu, tittìa, su Istituto Superiore Etnografico della Sardegna. URL consultato il 22 aprile 2024 (archiviato il 2 agosto 2023).
«tittìa! esclam. di uno che ha freddo. Tittia! ite frittu! "titìa", che freddo!; sost.: Su tittia il freddo. Si ndh’es venzendhe su tittia se ne viene il freddo; Timire su tittia temere il freddo.»