L'indene si trova in natura in frazioni di catrame di carbone bollente intorno a 175-185 °C. Esso può essere ottenuto riscaldando questa frazione con sodio per precipitare il solido "sodio-indene." Questo passaggio sfrutta l'acidità debole dell'indene dimostrata dalla sua deprotonazione da parte del sodio metallico per dare il derivato indenilico. Il sodio-indene viene riconvertito in indene per distillazione in corrente di vapore della miscela.[4]
Proprietà e reattività
L'indene è un composto endotermico, ΔHƒ° = +110,6 kJ/mol.[5] In condizioni ambiente si presenta come un liquido incolore se puro, di odore aromatico e infiammabile; praticamente insolubile in acqua ma solubile nei solventi organici. Il principale uso industriale dell'indene è nella produzione di resine termoplastiche indene/benzofurano.[6]
Nella molecola dell'indene l'anello benzenico è ovviamente aromatico (6 elettroni π), mentre l'altro, come accade per il ciclopentadiene, è solo potenzialmente tale: il C metilenico è ibridato sp3 e in tal modo impedisce la continuità di coniugazione nell'anello pentaatomico;[9] può divenire aromatico per semplice deprotonazione in ambiente sufficientemente basico a dare il suo anione (C9H7−), anione che è esattamente isoelettronico all'indolo, composto eterociclico aromatico.[10]
Per lo stesso motivo, l'indene è un idrocarburo relativamente acido (pKa ≈ 20),[11] sebbene parecchio meno del ciclopentadiene (pKa = 16),[12] di cui rappresenta il benzoderivato. Nell'anione che in tal modo si forma sono presenti 10 elettroni π, come nel naftalene, quindi con delocalizzazione più estesa che nell'idrocarburo neutro e maggiore stabilità. In conseguenza della sua maggiore acidità, per trattamento con reattivi organolitio, l'indene fornisce i corrispondenti composti litio-indenilici (una reazione di transmetallazione):
C9H8 + R-Li → LiC9H7 + R-H
Per la relativa acidità dei suoui idrogeni metilenici, l'indene è anche il precursore dell'anione indenile o indenuro (C9H7−), un ligando anionico correlato al ciclopentadienuro (Cp) e, come questo, usato in chimica organometallica, dando luogo a vari complessi metallici.[13]
^(EN) Franco Cataldo, Ransel Barzaga e D. Aníbal García-Hernández, A study on poly(indene), in Journal of Macromolecular Science, Part A, vol. 61, n. 7, 2 luglio 2024, pp. 454–464, DOI:10.1080/10601325.2024.2354406. URL consultato il 13 settembre 2024.
^ I. L. Finar, ORGANIC CHEMISTRY The fundamental principles, Fourth Edition, Longmans, 1963, p. 724.
^ R. O. C. Norman e J. M. Coxon, Principles of organic synthesis, 3rd ed, Blackie Academic & Professional, 1993, p. 223, ISBN978-0-7514-0126-4.
^ Michael Smith e Jerry March, March's advanced organic chemistry: reactions, mechanisms, and structure, Eighth edition, John Wiley, 2020, p. 64, ISBN978-1-119-37179-3.
^ John McMurry, Organic chemistry, 8e, Brooks/Cole, Cengage Learning, 2012, p. 544, ISBN978-0-8400-5444-9.