Losone sorge a poca distanza dal Lago Maggiore, al quale ha accesso tramite i comuni limitrofi di Locarno e Ascona, ed è limitato da una parte dal fiume Maggia e dall'altra dal fiume Melezza che confluisce nel primo.
Storia
La Grotta dei Pagani, un rifugio di epoca preistorica, e le incisioni rupestri del Santuario preistorico di Arcegno, frazione di Losone da tempi immemori, dimostrano che la zona era abitata già nel periodo Neolitico[1].
Nel Medioevo Losone comprendeva, oltre alla già citata Arcegno, e alle tre frazioni della Bassa Losone (San Giorgio, San Rocco e San Lorenzo), anche il paesino di Vosa, un’exclave in Valle Onsernone[1].
Durante l'Ottocento il Comune iniziò a svilupparsi, grazie prima alla costruzione del ponte sulla Maggia nel 1815, che collegò Losone con l'attuale quartiere locarnese di Solduno, e successivamente per la realizzazione delle strade verso Ascona e Centovalli. L'opera più importante, però, che segnò il futuro del Comune, fu l'arginatura del letto del fiume alla fine del secolo che permise di bonificare le zone alluvionali dei Saleggi, Gerre e Arbigo. La presenza di questi vasti spazi pianeggianti, vicino al centro dell'agglomerato Locarnese e ben connessi, furono un fattore determinante per l'installazione di AGIE nel 1957, che fu seguita da altre aziende che favorirono lo sviluppo industriale del Comune, prima nella zona dei Saleggi e poi dello Zandone[1].
Nei decenni che hanno seguito il secondo dopoguerra, il Comune ha visto la sua popolazione aumentare drasticamente e quella che era la campagna di una Losone prettamente rurale si è rapidamente riempita di villette e altre abitazioni residenziali[2].
A Losone hanno sede le scuole dell'infanzia, le scuole elementari e le scuole medie. Queste ultime sono state progettate da Livio Vacchini e costruite nel 1976[2]; attualmente fanno parte del patrimonio culturale del Canton Ticino[6].
Geografia antropica
Losone sorge in un sito riparato e tranquillo. Grazie[senza fonte] al suo carattere residenziale[2]con edifici di esigue dimensioni, case monofamiliari e grandi aree verdi, Losone gode della prossimità del polo urbano di Locarno, conservando un nucleo a misura d'uomo[senza fonte].
Losone è tradizionalmente suddivisa in tre nuclei, che corrispondono alle tre antiche comunità che formavano la pieve di Losone, a cui si aggiunge la frazione di Arcegno (situata in collina). I tre nuclei della vecchia Losone prendono nome dalle rispettive chiese di San Lorenzo, San Giorgio e San Rocco[2].
Economia
Durante il Secondo dopoguerra Losone ha visto la creazione e lo sviluppo sul suo territorio di due zone industriali e artigianali: il polo economico ad alta tecnologia dei Saleggi si estende nei pressi del Ponte Maggia, mentre la zona industriale dello Zandone sorge sulle rive del fiume Melezza, avvolta dal bosco[2]. Tra le maggiori imprese insediate nel Comune si possono citare: la Diamond (leader nella componentistica per fibra ottica)[7], la Sensoptic (sensori e componenti di alta tecnologia) e la AGIE SA (macchine di elettroerosione)[2].
Losone ha conosciuto anche un incremento del settore turistico, grazie alle vaste aree di svago lungo i fiumi e alla sua posizione centrale tra i Comuni rivieraschi di Ascona e Locarno e le valli Onsernone, Maggia e le Centovalli.[2].
Amministrazione
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
Sport
Losone ospita una serie di impianti sportivi per la pratica di sport nella natura e all'aria aperta, tra cui: golf, equitazione, calcio, tennis, mini-golf e arrampicata[8].
Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
Giovanni Sarinelli, La Diocesi di Lugano. Guida del clero, La Buona Stampa, Lugano 1931, 189.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 386-388.
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969, 242.
Agostino Robertini et alii, Arcegno, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1978, 9-22.
Virgilio Gilardoni, I monumenti d'arte e di storia del Canton Ticino, Volume II L'alto Verbano - Il Circolo delle Isole (Ascona, Ronco, Losone e Brissago), Birkäuser Verlag, Basilea 1979, 22, 23, 40, 42, 53, 75, 162, 169, 170, 173, 176, 185, 187, 191, 192, 209, 283, 355, 425, 426, 428, 430, 433.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Lugano-Porza 1980, 159-161.
Romano Broggini, Pierangelo Frigerio, Pier Giacomo Pisoni, Strumenti e documenti per lo studio del passato della Svizzera italiana, 7 (1994), edizione Humilibus consentientes, Bellinzona 1994.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Elvezio Lorenzetti, Il patriziato di Losone: dal 1900 ai nostri giorni, Losone 1998.
Elfi Rüsch, Annegret Diethelm, Losone e Arcegno, Società di storia dell'arte in Svizzera, Berna 2000.
Elvezio Lorenzetti, Il patriziato di Losone. Statuti e Regolamenti della Vicinia di Losone 1558-1734-1858-1899, Losone 2000; Idem, Il patriziato di Losone: dall'indipendenza amministrativa dal Comune all'inizio del XX secolo.
Romano Broggini, Losone, Legato delle tre squadre, Losone 2003.
Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 58, 404.
Fausto Fornera, Losone, patrizi e patriziato nel contesto comunale, Armando Dadò, Locarno 2004.
Leonardo Broillet, Un pioniere d'industria nel Locarnese a cent'anni dalla scomparsa: Alessandro Broggini (1833-1910), in «Bollettino della Società Storica Locarnese», numero 14, Tipografia Pedrazzini, Locarno 2011, 34-50.