Le mine sono minuscole gallerie scavate dalle larve di alcuni insetti all'interno delle foglie.
Descrizione
Dopo la schiusa delle uova le larvette penetrano nel mesofillo e rodono il parenchima lasciando integre le due epidermidi. Dall'esterno le mine appaiono traslucide e biancastre, se l'epidermide si secca possono diventare gialle o rossicce. Spesso hanno la forma di serpentine lunghe e sottili, talvolta invece appaiono più o meno ampie, di forma irregolare. In genere la metamorfosi avviene all'interno della mina in un bozzolo o in una capsula, in alcuni casi la larva matura esce per incrisalidarsi sulla superficie della foglia o nel terreno.
Alcune specie si comportano da minatrici solo in una delle due generazioni annuali oppure per una parte dello sviluppo larvale: nel lepidotteroGracillaria syringella le larve della prima generazione vivono all'interno delle gemme, mentre quelle della seconda generazione sono minatrici, ma dopo la penultima muta escono e arrotolano una parte del lembo della foglia, formando un involucro dove continuano a nutrirsi.
In alcuni gruppi, come le Nepticulidae, la forma delle mine, ben visibili per trasparenza, varia da specie a specie in modo tale da permetterne il riconoscimento più facilmente che esaminando le farfalle, che invece sono molto simili.
Le larve dei lepidotteri minatori sono modificate in relazione alla loro particolare ecologia, essendo apode oppure con zampe e pseudozampe fortemente ridotte. Altri adattamenti possono essere la forma appiattita e una riduzione del numero degli stadi larvali.
Raccogliere e distruggere le foglie minate. In caso di infestazioni massicce si può ricorrere alla somministrazione di insetticidi o alla lotta biologica.