Secondo la Cronaca piniatense[6] Pietro era il quarto figlio maschio di Giacomo II il Giusto e Bianca di Napoli[7].
Conte di Ribagorza
Nel 1322, suo padre, re Giacomo II, lo elevò al rango di conte di Ribagorza, cedendogli il titolo[8]; gli concesse inoltre due baronie, le Signorie di Pego e Gandía[8].
Fidanzamento
In quello stesso periodo, Pietro fu fidanzato con Beatrice de la Cerda (Portogallo1311-ca. 1325), figlia di Giovanni Alfonso de la Cerda (Francia, 1295 - 7 agosto 1347)[9], Signore di Gibraleón, Huelva, Real de Manzanares e Deza e di Maria Alfonso del Portogallo, figlia illegittima del re Dionigi del Portogallo[2].
Alla morte del fratello (1336), Alfonso IV, fu il consigliere più ascoltato del nuovo re di Aragona, suo nipote, Pietro IV il Cerimonioso, ancora sedicenne, cercando di mediare nella contesa tra il re e la matrigna, Eleonora ed i fratellastri, Ferdinando e Giovanni[2].
Conte di Prades
Nel 1341, Pietro cambiò la contea di Empúries con quella di Prades, col fratello Raimondo Berengarioe, come ci viene confermato dalla Crónica de San Juan de la Peña[14].
In quegli anni, aveva partecipato alla spedizioni del nipote, Pietro IV il Cerimonioso in Sardegna e nel 1343, all'invasione del regno di Maiorca[2].
Pietro, poco dopo essere rimasto vedovo (1358 circa), si ritirò nel monastero francescano di Barcellona, dove prese i voti, dopo aver rinunciato alle sue contee, a favore dei figli[8].
Quando le circostanze lo richiesero, però partecipò anche sia alla vita politica che militare[8].
Nel 1364, secondo gli Anales de la Corona de Aragon (Zaragoza), Tome II, Pedro, assieme al fratello, Raimondo Berengario d'Aragona e ad altri nobili aragonesi rese omaggio al re di NavarraCarlo II, detto il Malvagio[15].
Tra il 1364 e il 1365, Pietro lasciò il convento e partecipò, assieme all'erede al trono, Giovanni, detto il Cacciatore, alla difesa dei territori di Valencia contro le truppe castigliane di Pietro il Crudele; alla corte papali di Avignone si adoperò per facilitare l'impiego delle Grandi Compagnie condotte da Bertrand du Guesclin[8], e durante la prigionia, dal 1367 al 1372 di suo figlio, Alfonso, catturato alla battaglia di Nájera, si prese cura dei domini del figlio[16].
Preoccupato per la pace della Chiesa, fu favorevole all'abbandono di Avignone per la sede di Roma, da parte del papa, e quando ci fu lo Scisma fu favorevole al papa di Roma, mentre il nipote, Pietro IV il Cerimonioso, si mantenne neutrale[8].
Pietro morì a Pisa, il 4 novembre 1381, mentre si stava recando a Roma, per incontrare il Papa Urbano VI e fu sepolto nel convento francescano della città, e, nel 1391, i resti mortali di Pietro furono portati a Valencia, dove furono tumulati, nel convento di San Francesco[8].