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Principi di Salerno

Voce principale: Principato di Salerno.
Principe di Salerno
Stemma
Stemma
Stemma dei Borbone-Due Sicilie
Data di creazione840
Primo detentoreSiconolfo di Salerno
Ultimo detentoreLeopoldo di Borbone-Due Sicilie
TrasmissionePrimogenitura maschile
Trattamento d'onoreSua Altezza Reale
Il Principato di Salerno nel 1000 circa

Principe di Salerno era il titolo ereditario assunto da una serie di nobili che si susseguirono al governo del Principato di Salerno e della città omonima. Dal 1815 il titolo fu riservato ad alcuni membri della famiglia reale di Borbone-Due Sicilie.

Storia

Nell'839 il principe Sicardo di Benevento fu assassinato da Radelchi e il popolo di Salerno proclamò principe suo fratello Siconolfo, aprendo la strada a una lunga guerra fra i due pretendenti. A dirimere la controversia dinastica giunse l'imperatore Ludovico II il Germanico, che nell'851 confermò Siconolfo quale Principe di Salerno e suo feudatario. Le fonti storiche offrono dati piuttosto incerti e confusi sulla successione dei primi principi salernitani almeno fino all'assassinio di Ademaro, quando si assisté all'ascesa al trono di una nuova dinastia.

Principi di Salerno

Siconidi (840 - 853)

Non dinastici (853 - 861)

Dauferidi (861 - 978)

Landolfidi (978 - 981)

La massima espansione del Principato longobardo di Salerno avvenne con Guaimario IV, quando tutta l'Italia meridionale continentale ne faceva parte (anche il Duca di Napoli se ne dichiaró "vassallo")

Occupazione amalfitana (981 - 983)

Dinastia di Spoleto (983 - 1052)

Landolfidi (1052)

Dinastia di Spoleto (1052 - 1077)

L'avvento dei Normanni e fine del principato

Nel maggio 1076, Salerno fu assediata dalle truppe comandate da Roberto il Guiscardo, cognato di Gisulfo II, e da Riccardo di Aversa. La città capitolò dopo un'estenuante resistenza il 13 dicembre 1076. Il principe Gisulfo II si arrese agli invasori l'anno successivo e il Principato, ultima roccaforte longobarda in Italia, crollò. Salerno e i suoi domini furono inglobati nel nuovo stato normanno e la città divenne capitale del Ducato di Puglia e Calabria, retto dal Guiscardo. A succedergli alla guida del ducato fu prima il figlio e poi il nipote. Alla morte senza eredi di quest'ultimo, il feudo passò nelle mani di Ruggero II, re di Sicilia, che unificò tutto il territorio del sud Italia.

Principi del feudo di Salerno

Dopo la costituzione del Regno di Sicilia nel 1139, il Principato di Salerno fu ricostituito come feudo soggetto alla corona. Tale feudo per alcuni periodi fu parte del demanio del regno altre volte fu retto da importanti famiglie aristocratiche. Chi reggeva il feudo era insignito del titolo di "Principe di Salerno".

L'ultimo a fregiarsi del titolo di principe di Salerno fu Leopoldo di Borbone-Due Sicilie dal 1817 al 1851.

Casate derivate dai Principi sovrani longobardi

Gli studi dell'araldista prof. Guido Carrelli del Collegio Araldico hanno rilevato la discendenza dei principi longobardi Dauferidi in diverse famiglie. Le propaggini tuttora esistenti che hanno per stipite comune Alfano (secolo X), figlio di Landenolfo, discendente da Dauferio, primo Conte di Nocera, sono le seguenti in ordine di antichità di cognome: Di Nocera e Viscidi; mentre le estinte sono Alfano, De Acto (o Dactilo), Adimari (o Aldemari), Stincarello (o Scincarello), Marchese, de Laudi e Parente (o de Parente). Dai sovrani discende altresì la famiglia Giffone, la cui dinastia terminò nel 1127[4][5].

Note

  1. ^ Pandolfo Collenuccio e Mambrino Roseo, Del compendio dell'istoria del regno di Napoli: prima [-seconda] parte, appresso Barezzo Barezzi, 1º gennaio 1591. URL consultato il 12 settembre 2016.
  2. ^ Colónna, Antonio nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 12 settembre 2016.
  3. ^ a b Famiglia Orsini, su nobili-napoletani.it. URL consultato il 12 settembre 2016.
  4. ^ C A S E G I À S O V R A N E DI S T A T I IT A L I A N I (PDF), su mocterranordica.org.
  5. ^ Collegio araldico, Rivista, Presso il Collegio araldico., 1926. URL consultato il 30 marzo 2024.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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