La sua pittura assume come soggetto pressoché unico il suggestivo paesaggio della costa e del monte di Portofino, interpretato con un linguaggio di colore che ha indotto la critica ad avvicinare Merello ai grandi isolati europei, da Edvard Munch a Pierre Bonnard.
Parallelamente alla pittura conduce una vasta esperienza disegnativa con soggetti di carattere mitologico e simbolico.
Nel 1988 è il dedicatario dello studio per chitarra n.49, "Paesaggio ligure" (Sessanta Studi di Virtuosità e Trascendenza), scritto dal compositore Angelo Gilardino.