Fondata come Società Polisportiva Sancataldese nel 1949, venne rifondata nel 1957 come Unione Sportiva Sancataldese, che nella stagione 1995-96 approdò per la prima volta al Campionato Nazionale Dilettanti. Divenuta Associazione Sportiva Sancataldese nel 2005, dopo la fusione con l'Associazione Sportiva Sommatino Calcio del 2008, ha assunto l'attuale denominazione societaria, e dopo il declino dei primi anni duemila che l'ha vista precipitare nei tornei dilettantistici più bassi, è successivamente risalita ai livelli più alti.
Il 19 agosto 1949[2], un gruppo di appassionati di calcio, formato dall'avvocato Calogero Cammarata - detto Lilli - dal fratello di questi il professor Nunzio Cammarata, dal professor Nicolò Asaro - che negli anni sessanta diverrà senatore della Repubblica - dal professor Antonino Casubolo, dall'ingegner Salvatore Sardo, e dal signor Antonino Provenzano, diede vita alla Società Polisportiva Sancataldese.[2] Della neocostituita società l'avvocato Cammarata e il professor Asaro, assunsero rispettivamente i ruoli di presidente e segretario, e la squadra, composta in prevalenza da giovani sancataldesi e nisseni, debuttò nel girone A di Seconda Divisione, in cui vinse 16 delle 18 partite disputate, e si piazzò in testa alla classifica ottenendo così l'accesso alla Prima Divisione.[1]
Le attività della Polisportiva durarono fino al 1957, quando venne messa in liquidazione per problemi economici[3], che si aggiungevano alla crisi della squadra che precipitò nelle categorie inferiori. A decretarne la scomparsa fu un episodio curioso: durante una partita fu smarrito un intero blocchetto di biglietti e la mancanza dei denaro per poter pagare i diritti SIAE costrinse la dirigenza a far fallire la società.[2] Nel mese di gennaio di quello stesso anno, su iniziativa dell'ingegner Sardo - tra i soci fondatori della Polisportiva di cui fu anche vicepresidente - venne costituita l'Unione Sportiva Sancataldese, che ne raccolse così il testimone.[4]
L'US Sancataldese iniziò la propria attività agonistica a livello federale nella stagione 1960-61, in Prima Divisione, in cui si piazzò al secondo posto nel girone C, alle spalle del Delia capolista.[5] Nella stagione seguente, il 1961-62, la compagine verdeamaranto si piazzò in testa alla classifica del girone D di Seconda Categoria (ex Prima Divisione), ma pur avendo diritto alla promozione in Prima Categoria, dovette rinunciare alla partecipazione al torneo per motivi finanziari, ed il suo posto venne occupato dal Terranova Gela, che venne ripescato.[6] La permanenza in Seconda Categoria durò fino alla stagione 1969-70, in cui la Sancataldese si piazzò quarta nel girone D, ma venne ripescata in Prima Categoria per la stagione 1970-71.[7]
Nella stagione 1973-74, la Sancataldese, al cui timone della società vi era Ignazio Mauro, alla guida tecnica della squadra Vittorio Vullo, e nella quale il giocatore più rappresentativo era il centravanti Giuseppe Porrovecchio, vinse il girone D di Prima Categoria, dopo una lunga lotta per il primato con il Favara, e determinante fu la vittoria in casa ottenuta all'ultima giornata contro il Gattopardo per 4-2.[8] La compagine di San Cataldo dopo oltre venti anni tornava a disputare la massima competizione regionale, e la sua permanenza nel campionato di Promozione durò tra le stagioni 1974-75 e 1975-76, e tra le stagioni 1977-78 e 1978-79.
Negli anni ottanta ebbe inizio il declino della Sancataldese, che per l'intero decennio militò quasi stabilmente in Prima Categoria. Nel 1989, la società amaranto venne rilevata da una cordata di imprenditori locali guidata da Michele Marcenò, che ne divenne il presidente: l'epoca Marcenò - che durò fino al 2000 - fu la più importante della storia del club di San Cataldo sotto il profilo dei risultati.[9] Al termine della stagione 1991-92, la Sancataldese partecipò al "Torneo Acqua Vera", formato da 16 squadre dilettantistiche, organizzato dall'omonima azienda veneta produttrice di acqua minerale in bottiglia, e svoltosi a Roma. La formazione siciliana, nuovamente allenata da Vullo, arrivò fino alla finale, dove fu sconfitta per 4-1 da quella emiliana del Castel San Pietro Terme. Alla finale, disputata allo Stadio dei Marmi, erano presenti circa 200 tifosi venuti da San Cataldo.[10] A partire dalla stagione 1989-90, la Sancataldese iniziò un importante cammino che la condusse dalla Seconda Categoria fino allo storico approdo al Campionato Nazionale Dilettanti: nella stagione 1994-95, arrivò seconda nel girone A di Eccellenza e vinse gli spareggi contro Licata, Giarre e la formazione sarda dell'Iglesias.[9] La sua permanenza nel massimo torneo dilettantistico nazionale - divenuto Serie D - durò ininterrottamente per sette stagioni consecutive, dal 1995-96 al 2001-2002.
Dopo la prima retrocessione in Eccellenza, il club verdeamaranto disputò dei campionati con modesti piazzamenti di classifica. Nel 2005, assunse la denominazione di Associazione Sportiva Dilettantistica Sancataldese[11], e militò in Eccellenza fino alla stagione 2006-2007, in cui retrocedette in Promozione. Fece seguito un'altra retrocessione in Prima Categoria la stagione successiva: al termine della stagione 2007-2008, la formazione verdeamaranto allenata da Torregrossa si piazzò al tredicesimo posto nel girone D di Promozione, e fu costretta allo spareggio, che si disputò in campo neutro a Bagheria contro il Marsala, conclusosi per 1-1, risultato che premiò i lilibetani in virtù del miglior piazzamento in classifica nella stagione regolare.[12]
Nell'estate del 2008, al termine della deludente stagione che vide la retrocessione dei verdeamaranto in Prima Categoria, i due presidenti dell'ASD Sancataldese e dell'AS Sommatino Calcio, Geraci e Spallino, si accordarono per un progetto di fusione tra i due sodalizi della provincia nissena, che portò alla nascita dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Sancataldese Calcio.[13] Il titolo sportivo venne trasferito da Sommatino a San Cataldo, e i verdeamaranto presero il posto degli amaranto nel girone A del campionato di Promozione, che si erano piazzati all'ottavo posto la stagione precedente.[13] Nella stagione 2008-2009, la Sancataldese, allenata nuovamente da Lirio Torregrossa, vinse il proprio girone ed approdò direttamente in Eccellenza, in cui militò per sette stagioni consecutive.
Nella stagione 2018-19, in Serie D, la guida tecnica della squadra è stata affidata all'ex fantasista e capitano del Catania in Serie A, Giuseppe Mascara, il quale poi si è dimesso dopo 15 giornate.[14][15] Dopo le dimissioni rassegnate da Mascara, sulla panchina verdeamaranto si succedono due allenatori, l'argentino Juan Manuel Milanesio e Antonio Alacqua[16], ma la situazione in classifica è precaria e la squadra, che a fine stagione si piazza al tredicesimo posto, è costretta a disputare lo spareggio-salvezza per la permanenza in Serie D: il 12 maggio 2019, la Sancataldese gioca nel suo stadio contro i calabresi del Roccella, contro cui perde per 2-3 dopo i tempi supplementari, e la sconfitta causa la retrocessione in Eccellenza.[17]
Nella stagione 2020-21 riconquista la promozione in Serie D, vincendo la finale play-off sul neutro di Mazara del Vallo contro l'Akragas con il risultato di 3-0. Nella stagione 2021-22, dopo un inizio negativo di campionato con 7 sconfitte consecutive e le dimissioni dell'allenatore Alessandro Settineri, la guida tecnica della squadra viene affidata a Giovanni Campanella, che riesce a risollevare la squadra conducendola ad una tranquilla salvezza.
La stagione 2022-23 inizia con un nuovo allenatore, Matteo Vullo. La squadra ottiene una storica vittoria nel turno preliminare di Coppa Italia Serie D ai calci di rigore contro il Catania, tuttavia in campionato l'inizio è ancora una volta negativo, arrivano le dimissioni dell'allenatore Vullo e la squadra viene affidata a Pietro Infantino. Sotto la sua guida la squadra risale dal fondo della classifica fino ad ottenere il record storico di 52 punti in un campionato di Serie D a 18 squadre e mancando per un solo punto l'accesso per la prima volta ai Play-Off di categoria. La stagione verrà anche ricordata per l'imbattibilità che la Sancataldese manterrà nelle tre sfide ufficiali disputate contro il Catania. Terminano infatti in parità entrambe le sfide in campionato, con il 3-3 dell'Angelo Massimino destinato a entrare nella storia della società verdeamaranto e unico passo falso casalingo del Catania nell'intera stagione.
Cronistoria
Cronistoria dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Sancataldese Calcio
1949 - Fondazione della Società Polisportiva Sancataldese.
1949-1950 - 1ª nel girone A di Seconda Divisione Sicilia.
1950-1951 - 14ª nel girone A di Prima Divisione Sicilia.
1951-1952 - 10ª nel girone A di Prima Divisione Sicilia.
1952-1953 - 3ª nel girone A di Prima Divisione Sicilia.
1953-1954 - 2ª nel girone A di Prima Divisione Sicilia. Promossa in Promozione.
1954-1955 - 15ª in Promozione Sicilia. Retrocessa in Prima Divisione.
1955-1956 - 11ª nel girone B di Prima Divisione Sicilia. Retrocessa in Seconda Divisione.
1956-1957 - Inattiva.
1957 - Rifondazione della società con la denominazione Unione Sportiva Sancataldese.
1957-1958 - Inattiva.
1958-1959 - Inattiva.
1959-1960 - Inattiva.
1960-1961 - 2ª nel girone C di Prima Divisione Sicilia
1961-1962 - 1ª nel girone D di Seconda Categoria Sicilia.
1962-1963 - 5ª nel girone D di Seconda Categoria Sicilia.
1963-1964 - 10ª nel girone D di Seconda Categoria Sicilia.
1964-1965 - 9ª nel girone D di Seconda Categoria Sicilia.
1965-1966 - 11ª nel girone D di Seconda Categoria Sicilia.
1966-1967 - 7ª nel girone D di Seconda Categoria Sicilia.
1967-1968 - 8ª nel girone D di Seconda Categoria Sicilia.
1968-1969 - 8ª nel girone D di Seconda Categoria Sicilia.
1969-1970 - 4ª nel girone D di Seconda Categoria Sicilia.
1970-1971 - 2ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia.
1971-1972 - 6ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia.
1972-1973 - 7ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia.
1973-1974 - 1ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia. Promossa in Promozione.
1974-1975 - 11ª nel girone A di Promozione Sicilia.
1975-1976 - 14ª nel girone A di Promozione Sicilia. Retrocessa in Prima Categoria.
1976-1977 - 1ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia. Promossa in Promozione.
1977-1978 - 11ª nel girone A di Promozione Sicilia.
1978-1979 - 14ª nel girone A di Promozione Sicilia. Retrocessa in Prima Categoria.
1979-1980 - 7ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia.
1980-1981 - 12ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia.
1981-1982 - 13ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia.
1982-1983 - 15ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia. Retrocessa in Seconda Categoria.
1983-1984 - 1ª nel girone G di Seconda Categoria Sicilia dopo aver vinto lo spareggio. Promossa in Promozione.
1984-1985 - 3ª nel girone E di Prima Categoria Sicilia.
1985-1986 - 6ª nel girone E di Prima Categoria Sicilia.
1986-1987 - 13ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia.
1987-1988 - 12ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia.
1988-1989 - 14ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia dopo aver perso lo spareggio. Retrocessa in Seconda Categoria.
1989-1990 - 1ª nel girone H di Seconda Categoria Sicilia. Promossa in Prima Categoria.
1990-1991 - 1ª nel girone D di Prima Categoria Sicilia. Promossa in Promozione.
1991-1992 - 1ª nel girone B di Promozione Sicilia. Promossa in Eccellenza.
1992-1993 - 2ª nel girone B di Eccellenza Sicilia.
1993-1994 - 6ª nel girone B di Eccellenza Sicilia.
1994-1995 - 2ª nel girone B di Eccellenza Sicilia dopo aver vinto lo spareggio. Promossa nel Campionato Nazionale Dilettanti dopo aver vinto i play-off nazionali.
1995-1996 - 11ª nel girone I del Campionato Nazionale Dilettanti.
1996-1997 - 11ª nel girone I del Campionato Nazionale Dilettanti.
1997-1998 - 12ª nel girone I del Campionato Nazionale Dilettanti.
1998-1999 - 15ª nel girone I del Campionato Nazionale Dilettanti dopo aver perso lo spareggio. Retrocessa in Eccellenza e successivamente riammessa.
2001-2002 - 15ª nel girone I di Serie D dopo aver perso lo spareggio. Retrocessa in Eccellenza.
2002-2003 - 5ª nel girone A di Eccellenza Sicilia.
2003-2004 - 9ª nel girone A di Eccellenza Sicilia.
2004-2005 - 16ª nel girone A di Eccellenza Sicilia. Retrocessa in Promozione e successivamente rimmessa.
2005 - Cambio denominazione in Associazione Sportiva Dilettantistica Sancataldese.
2005-2006 - 7ª nel girone A di Eccellenza Sicilia.
2006-2007 - 14ª nel girone A di Eccellenza Sicilia. Retrocessa in Promozione.
2007-2008 - 13ª nel girone D di Promozione Sicilia. Retrocessa in Prima Categoria dopo aver perso i play-out.
2008 - Rifondazione sotto la denominazione Associazione Sportiva Dilettantistica Sancataldese Calcio attraverso la fusione tra l'Associazione Sportiva Dilettantistica Sancataldese e l'Associazione Sportiva Sommatino Calcio, di cui rileva il titolo sportivo e lo sostituisce nel campionato di Promozione.
2008-2009 - 1ª nel girone A di Promozione Sicilia. Promossa in Eccellenza.
2009-2010 - 9ª nel girone A di Eccellenza Sicilia.
2010-2011 - 9ª nel girone A di Eccellenza Sicilia.
2011-2012 - 9ª nel girone A di Eccellenza Sicilia.
2012-2013 - 12ª nel girone A di Eccellenza Sicilia. Vince i play-out.
2013-2014 - 10ª nel girone A di Eccellenza Sicilia.
2014-2015 - 3ª nel girone A di Eccellenza Sicilia. Perde la finale play-off.
2015-2016 - 3ª nel girone A di Eccellenza Sicilia. Perde finale play-off nazionali. Ammessa in Serie D per ripescaggio.
Dal 1957, il colori sociali della Sancataldese sono il verde e l'amaranto.[2] In precedenza furono usati diversi colori per le maglie, tra cui il biancoscudato.[2]
Simboli ufficiali
Stemma
Lo stemma della Sancataldese suddiviso in tre parti: il primo quarto riporta lo stemma del Comune di San Cataldo, di campo verde e croce d'oro; nel secondo quarto di colore amaranto la data del 1945 scritta di bianco, circondata da due spighe di grano; nel terzo, della metà dello stemma, sono raffigurate le strisce verticali verdeamaranto con un pallone di cuoio d'oro. Le due parti, superiore e inferiore dello stemma, sono separate da una striscia bianca che riporta la dicitura "SANCATALDESE CALCIO" in amaranto.
Strutture
Stadio
La Sancataldese disputa le proprie partite casalinghe e i propri allenamenti allo Stadio "Valentino Mazzola" di San Cataldo, situato in pieno centro. Sorto alla fine degli anni quaranta[2], le tribune furono costruite negli anni successivi. Nel 2010, l'impianto è stato oggetto di lavori di ristrutturazione, i quali hanno portato all'installazione del manto in erba sintetica sul terreno di gioco. La capienza massima di spettatori nelle tribune è di 3500 unità.[18]
Il tifo organizzato della Sancataldese è nato nel 1991.[21] Dal 2003, il gruppo ultrà organizzato più importante è quello denominato Commando Neuropatico, che segue le trasferte della squadra verdeamaranto.[22]
Gemellaggi e rivalità
La tifoseria organizzata sancataldese intrattiene gemellaggi di lunga data con la tifoseria del Canicattì (dal 1993) e dell'Enna (dal 2003). Altre sentite amicizie sono sostenute con le tifoserie di Pro Favara e Acireale.
Per quanto concerne le rivalità, spicca in primis quella con la tifoseria della Nissa. Quella con i nisseni è una rivalità extracalcistica, infatti essa trova origine nel forte campanilismo fra gli abitanti di Caltanissetta (capoluogo del libero consorzio comunale) e San Cataldo (uno tra i più importanti centri del territorio). A seguire, rapporti tesi anche con i tifosi di Licata, Caltagirone, Messina, Milazzo e Noto.[23]
^abcdefSancataldese, 50 anni, in La Sicilia, 19 agosto 1999, pp. 8-9.
^Va in liquidazione la Polisportiva Sancataldese, in La Sicilia, 24 maggio 1957, p. 11.
^Il comitato di reggenza dell'U.S. Sancataldese, in La Sicilia, 4 gennaio 1957, p. 10.
^Brevi Prima Divisione, in La Sicilia, 20 maggio 1961, p. 17.
^Il Terranova è stato riammesso in Prima Categoria, in La Sicilia, 23 settembre 1962, p. 18.
^Deliberazioni della Lega Sicula, in La Sicilia, 3 agosto 1970, p. 8.
^Pachino e Sancataldese ce l'hanno fatta, in La Sicilia, 14 maggio 1974, p. 9.
^ab A. Coniglio, «Che emozione quel salto in D e i successi contro le big» dibattito sulla solidarietà e l’accoglienza Politica penitenziaria e carceri: quale futuro?, in La Sicilia - Edizione di Caltanissetta, 30 marzo 2009, p. 42.
^E duecento tifosi:«Sancataldese grazie lo stesso», in La Sicilia - Edizione di Caltanissetta, 9 giugno 1992, p. 34.
^Respinto reclamo del Caltanissetta, in La Sicilia, 5 novembre 2005, p. 39.
^ A. Coniglio, Per la Sancataldese un’altra retrocessione, in La Sicilia - Edizione di Caltanissetta, 4 maggio 2008, p. 48.
^abLa Sancataldese fa sognare i tifosi, in La Sicilia, 21 luglio 2008, pp. 32,44.
^abLe informazioni relative agli allenatori e ai presidenti della Sancataldese Calcio sono state ricavate dagli articoli pubblicati sul quotidiano La Sicilia dal 1949
^Per la Sancataldese è nato il club di tifosi organizzati, in La Sicilia, 8 settembre 1991, p. 49.