Storicamente conosciuta come Charcas, La Plata e Chuquisaca, è stata la capitale dell'Alto Perù. Nel 1991 l'UNESCO ha riconosciuto Sucre come patrimonio dell'umanità. La città attrae migliaia di turisti ogni anno grazie agli edifici coloniali ancora ben conservati.
Geografia
Sucre sorge a 2790 metri d'altezza in una zona montuosa della Bolivia centrale compresa tra gli altopiani andini ad ovest e le pianure del Gran Chaco ad est.
Storia
Inizialmente il luogo era chiamato Choke-Chaka ed era abitata dai Charca. Da qui il nome Charcas con cui era conosciuta dagli spagnoli.
Il 6 agosto 1825, l'Assemblea Costituente dichiarò in questa città l'indipendenza dell'Alto Perù. Un anno più tardi Charcas fu ufficialmente dichiarata capitale nazionale. Il 12 luglio 1839 per ordine di José Miguel de Velasco la città cambiò il nome in nome in La Ilustre y Heroica Sucre, in onore di Antonio José de Sucre, eroe della battaglia di Ayacucho. Sul finire del XIX secolo, con l'aumento dell'importanza dell'estrazione dello stagno nelle miniere di Oruro, di proprietà dell'aristocrazia di La Paz, e il declino delle miniere d'argento di Potosí, Sucre perse rapidamente la sua centralità. Nel 1898, in seguito alla vittoria della fazione liberale nella guerra civile boliviana il potere politico e legislativo boliviano venne così trasferito a La Paz.
È per lo più composta da edifici coloniali e presenta una disposizione urbanistica a griglia. La piazza principale è Plaza 25 de Mayo dove affacciano la Catedrale e la Casa de la Libertad, dove il 6 agosto 1825 fu firmata la dichiarazione di indipendenza della Bolivia.
Architetture civili
Palazzo Nazionale, costruito in stile neobarocco austriaco, fu sede della Presidenza della Repubblica sino al 1899.