Nakano Seigō e Adachi Kenzo costituirono nel 1933 l'organizzazione politica di destra Kokumin Domei, che sosteneva una forma di socialismoantimarxista. Nel 1936, in disaccordo con Adachi su questioni di politica, Nakano ne uscì e formò un nuovo gruppo, che chiamò Tōhōkai.
Ispirato dagli scritti del filosofo ultranazionalistaKita Ikki, Nakano raccomandò il conseguimento delle riforme sociali attraverso mezzi parlamentari, piuttosto che attraverso un colpo di Stato militare. Nakano guardava al nazionalsocialistaAdolf Hitler ed al fascista Benito Mussolini come esempi di come movimenti radicali di destra corporativa potessero prendere con successo il potere in maniera legale tramite libere elezioni. Il Tōhōkai prese spunto da molte prassi dei movimenti europei, dai quali emulò molte cose, tra cui l'uso di camicie nere con bracciali (recante il giapponese carattere di 'Oriente') e lo svolgimento di manifestazioni di massa.
Il programma di Tōhōkai non fu però una copia completa dei modelli occidentali; tuttavia il gruppo fu guidato anche da una profonda ammirazione per Saigō Takamori e la rivolta di Satsuma.
Tuttavia nel mese di ottobre 1940 si fuse nel Taisei Yokusankai, sostenitore di Fumimaro Konoe negli sforzi per creare un partito unico di Stato. L'alleanza venne meno nel 1941, ed il partito fu praticamente annullato nelle elezioni politiche del 1942, in tempo di guerra. Nel mese di ottobre 1943, Nakano fu arrestato con l'accusa di tramare per rovesciare il regime di Tojo, e commise seppuku in circostanze misteriose dopo essere stato rilasciato.
Come per molti movimenti fascisti basati su un unico leader carismatico, il partito Tōhōkai venne sciolto dopo la morte di Nakano. Fu ufficialmente vietato nel 1945 dal comandante supremo delle forze alleate.
La rifondazione nel dopoguerra
Dopo la sconfitta del Giappone, la Tōhōkai è stata rifondata da ex membri, ed è ora un piccolo gruppo ultranazionalista con sede a Kurume, Prefettura di Fukuoka.