Quando due simboli appaiono in coppia, quello a sinistra rappresenta una vocale non arrotondata, quello a destra una vocale arrotondata. Per quelli situati al centro, la posizione delle labbra non è specificata.
La sua posizione è anteriore; orizzontalmente la pronuncia avviene infatti con la lingua in posizione avanzata all'interno della cavità orale.
Il suo grado di apertura è semiaperto; rispetto alla semichiusa [e], la lingua prosegue il suo spostamento in giù verso la normale posizione di riposo; la pronuncia avviene aprendo la bocca meno di una vocale aperta e più di una vocale media.
È una vocale non-arrotondata; durante la pronuncia, infatti, le labbra non vengono portate in avanti.
Occorrenze
In italiano
In italiano tale fono è reso con la grafia ⟨e⟩ o ⟨è⟩ (con l'accento grave), ed è presente per esempio nelle parole letto[ˈlɛtːo], cioè[t͡ʃoˈɛ*]. È conosciuto come E aperta.
L’e aperta /ɛ/, in italiano, è un fonema distinto dall'e chiusa /e/: si pensi a coppie minime come e /e/ (congiunzione) e è /ɛ/ (voce del verboessere), légge /e/ (sostantivo, "norma") e lègge /ɛ/ (dal verbo leggere), pésca /e/ da pescare e pèsca /ɛ/ "frutto", mésto /e/ (voce di mestare) e mèsto /ɛ/ (aggettivo, "triste").
In francese
In francese tale fono è presente per esempio nella parola bête "animale" [bɛt].
In inglese
In inglese tale fono è presente per esempio nella parola bed "letto" [bɛd]. È conosciuto come short e ("e breve") in inglese.
In tedesco
In tedesco tale fono è presente per esempio nella parola Bett "letto" [bɛt].
In norvegese
In norvegese tale fono è presente come suono breve, come ad esempio nella parola penn "penna" [pʰɛnː]
In thailandese
In thailandese tale fono è reso con la grafia ⟨แ–ะ⟩ (il trattino corrisponde alla consonante che precede il fono) se il suono è tronco [ɛʔ] ed è presente per esempio nella parola และ "e" [lɛʔ].
Viene reso con la grafia ⟨แ–⟩ se il suono è lungo [ɛː] ed è presente per esempio nella parola แสง "luce" [sɛːŋ].
In ungherese
In ungherese tale fono è reso con la grafia ⟨e⟩ ed è presente per esempio nella parola nem "no" [nɛm].
Bibliografia
Pietro Maturi, Federico Albano Leoni, Manuale di Fonetica, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1995