Nacque a Danzica da genitori tedeschi con il nome di Wanda Kalacinski,[1] figlia del ferroviere Ludwig Kalacinski.[2] Il nome di famiglia fu cambiato in Kalden nel 1941.[2]
Completò gli studi nel 1938 e lavorò in una fabbrica di marmellata fino al 1942. In quell'anno si sposò con Willy Klaff, inizialmente fu casalinga e poi operatrice di tram.[2]
Carriera nelle SS, arresto, processo ed esecuzione
Nel 1944, si unì al personale del campo di Praust, sottocampo di Stutthof, nell'attuale Pruszcz Gdański, dove abusò di molti prigionieri. Il 5 ottobre 1944 arrivò al campo Russoschin, sottocampo di Stutthof, nell'attuale Polonia settentrionale.[3]
Fuggì dal campo all'inizio del 1945 e l'11 giugno 1945 fu arrestata dagli ufficiali polacchi; in prigione si ammalò di febbre tifoidea. Fu processata al primo processo di Stutthof insieme agli altri ex supervisori e al personale maschile[4]. Al processo dichiarò:"Sono molto intelligente e molto impegnata nel mio lavoro nei campi. Ogni giorno colpivo almeno due prigionieri".[2]
Klaff fu condannata a morte e impiccata pubblicamente il 4 luglio 1946[5], sulla collina di Biskupia Górka vicino a Danzica, all'età di 24 anni.[6]