Una leggenda narra che una fanciulla indicò la sorgente d'acqua qui presente ai soldati armeni assetati. Da tale leggenda la fonte prese il nome di Aqua Virgo.
Il 9 giugno del 19 a.C., Marco Vipsanio Agrippa inaugurò l'acquedotto omonimo, fatto costruire per rifornire le sue terme in Campo Marzio.
Già villa del cardinale Trivulzi, progettata dell'architetto Baldassarre Peruzzi.
Torre presso le sorgenti dell'Acqua Vergine, su via Collatina. Torre medievale. 41.911238°N 12.633195°E41°54′40.46″N, 12°37′59.5″E
Torre piezometrica del Centro idrico di Salone, sulle sorgenti dell'Acqua Vergine. Torre del XX secolo. 41.910326°N 12.626877°E41°54′37.17″N, 12°37′36.76″E
Nel territorio di Acqua Vergine si estende l'omonima zona urbanistica 8D.
Suddivisioni storiche
Nel territorio di Acqua Vergine insistono il settore nord della frazione Colle Prenestino, tagliata in due dalla via Prenestina, l'area urbana Colli della Valentina[6], e una piccola parte di La Rustica.
^Separata dal fiume Aniene altezza GRA fino al ponte di Salone.
^Separata di via di Salone (ponte di Salone) fino a via Collatina, quindi da questa fino a via del Ponte di Nona e da quest'ultima fino a via Prenestina.
^Separata dalla via Prenestina, nel tratto da via del Ponte di Nona al GRA.
^Separata dal Grande Raccordo Anulare, nel tratto da via Prenestina alla Autostrada A24.
^Separata dal Grande Raccordo Anulare, nel tratto dalla Autostrada A24 al fiume Aniene.
Beniamino Colella, La tenuta di Salone nella documentazione archivistica di S. Maria Maggiore, in Il Lazio tra antichità e medioevo: studi in memoria di Jean Coste, Roma, Edizioni Quasar, 1999, pp. 215–222, ISBN978-88-7140-150-8.