Alberto Rabagliati nacque a Milano nel quartiere di Porta Venezia, il 26 giugno 1906, da genitori piemontesi: il padre Leandro Valentino Rabagliati e la madre Delfina Besso erano entrambi originari di Casorzo, un comune sulle colline del Monferrato, in provincia di Asti. Suo padre Leandro era un commerciante di vini. Nel 1927 risultò vincitore del concorso indetto dalla Fox Film Corporation per la ricerca di un sosia che potesse sostituire Rodolfo Valentino scomparso l'anno precedente. Si trasferì quindi da Milano a Hollywood, entrando in un ambiente per lui sconosciuto: «Per uno come me che massimo massimo aveva visto il lago di Como e il Duomo di Monza ritrovarsi su un piroscafo di lusso, tre bauli zeppi, un mucchietto di dollari, e granduchesse e contesse che lo corteggiavano, fu una cosa strabiliante».[senza fonte]
Rabagliati qui con Marcella Castellini nel 1927: furono i due vincitori del concorso bandito dalla "Fox" dopo la morte di Rodolfo ValentinoLuisa Caselotti e Alberto Rabagliati nel film Sei tu l'amore? girato negli USA 1930
Rimase negli Stati Uniti quattro anni, ma la sua carriera di attore nel cinema americano non decollò mai e si interruppe bruscamente quando il suo produttore Fox lo licenziò in tronco per averlo trovato a letto con la sua amante. Durante la sua permanenza oltreoceano ebbe però la possibilità di familiarizzare con i nuovi generi musicali che stavano prendendo piede in America: il jazz, lo swing, lo scat.
Rientrato in Europa, intraprese la carriera di cantante. Dopo una breve e positiva esperienza con l'orchestra Blue Star di Pippo Barzizza, lavorò con l'orchestra cubana Lecuona Cuban Boys, esibendosi con il volto tinto di nero e portando al successo la canzone Maria la O.
Divo della radio
Durante una serata con i Lecuona Cuban Boys, Rabagliati incontrò Giovanni D'Anzi, che gli propose di fare un'audizione per l'EIAR. Superò il provino, entrando a far parte dei cantanti dell'Orchestra Cetra diretta da Pippo Barzizza. In breve tempo divenne una celebrità della radio italiana, al punto da arrivare ad avere, nel 1941, una trasmissione tutta sua.
Ogni lunedì sera l'EIAR mandava in onda Canta Rabagliati, nel corso della quale trasmissione il cantante riproponeva i suoi pezzi più famosi, come Ma l'amore no, Mattinata fiorentina, Ba ba baciami piccina, Silenzioso slow, Bambina innamorata, Amigos vamos a baillar, Guarda un po', Ho perduto i tuoi baci. Divenne così famoso da essere addirittura citato nei testi delle canzoni La famiglia canterina, Quando canta Rabagliati, Quando la radio (scritta dal maestro Carlo Prato).
Il pubblico femminile andava in visibilio per lui e lo ricopriva di rose a ogni esibizione. In un'epoca in cui l'esterofilia era bandita, al divo Rabagliati fu concesso di mantenere uno stile americaneggiante e il regime fascista decise di sfruttare la sua popolarità, scegliendo una sua canzone, C'è una casetta piccina (sposi), come inno della campagna demografica. Benito Mussolini tuttavia disprezzava la musica di Rabagliati: una volta, vedendo che Claretta Petacci stava ascoltando un suo disco, lo prese e lo spaccò, urlando: «Mi hanno detto che questo Rabagliati è stato in America! Ci torni! In Italia possiamo benissimo fare a meno di Rabagliati e di Toscanini!»[3]
Rabagliati fu molto attivo anche in teatro fino a metà degli anni cinquanta, con la rivista e le commedie musicali di Garinei e Giovannini. La sua ultima apparizione pubblica fu nel 1974 al fianco di Mina e Raffaella Carrà nella prima puntata del programma televisivo Milleluci. L'8 marzo, poco dopo la registrazione, Rabagliati morì per una trombosi cerebrale. La puntata fu trasmessa il 16 marzo 1974. È sepolto nel cimitero Flaminio di Roma, accanto alla madre.
Vita privata
Rabagliati sposò Maria Antonietta Tonnini a Roma nel 1954.
Ricorrenza
A Casorzo nel paese di origine dei genitori di Rabagliati si svolge da quasi vent'anni ad agosto la manifestazione benefica Non Professional Festival organizzata dal comune di Casorzo, dalla proloco del paese e dall'associazione Arcobaleno. I partecipanti sono tutti giovani ballerini e cantanti non professionisti.