La cucina turkmena, o turcomanna, comprende le abitudini culinarie del Turkmenistan. Essa si colloca tra le cucine dell'Asia centrale e possiede caratteristiche univoche pur avendo somiglianze con le cucine dei paesi limitrofi.[1]
Connotati principali
La cucina turkmena fonda le sue radici nella tradizione nomade del suo popolo. Essa si basa principalmente sul consumo di carne, in particolare quella di vitello, capra, cammello e agnello. La dieta turkmena comprende inoltre riso, fagioli, prodotti caseari e frutta.[2]
Il piatto a base di riso più noto è certamente il plov, composto da carne tagliata a cubetti, verdure o frutta secca e condito da olio di semi di cotone. Solitamente viene accompagnato dal churek, un tipo di pane basso cotto in un forno tandyr.[2][1] Altri piatti iconici del Turkmenistan sono gli šašlyk, degli spiedini di kebab, la kara-chorba, una zuppa a base di carne e peperoni, e i fitchi, dei tortini salati ripieni di carne. Tra i piatti vegetariani si possono trovare delle torte ripiene di erbe aromatiche e formaggio oppure diversi porridge fatti con zucca, farina di mais e fagioli mung.[2] Altri due piatti popolari sono il dorgama, un bollito di carne, cipolle e pane, e l'išlekli, un piatto fatti da due strati di pane contenenti zucca, carne o funghi e cotto nel tandyr.[3] Anche i prodotti caseari sono diffusi in Turkmenistan. Latte di mucca e di cammello sono estremamente popolari, ma si producono inoltre diversi tipi di burro, yogurt, creme e derivati del latte acido.[1]
La bevanda più amata dai turkmeni è sicuramente il tè (čaj). Lo si trova sia nella variante verde che nera ed è servito in ogni momento della giornata, soprattutto nelle sale da tè (čajchana). Il caffè è reperibile nei ristoranti e negli hotel, sebbene non sia ritenuto economicamente accessibile per la maggior parte della popolazione. Le bevande analcoliche sono reperibili nelle città, pur comunque vendute solitamente calde, in quanto è comune ritenere tra i turkmeni che le bevande fredde siano responsabili di raffreddori. Per quanto il Turkmenistan sia un paese islamico, esso è produttore di vino e di vodka, retaggio della dominazione russa. Nella cultura turkmena è permesso bere dell'alcol durante le feste, e di solito spetta agli uomini fare il brindisi. Per alcuni turkmeni il consumo di alcol da parte delle donne potrebbe essere ritenuto di mal costume.[4][1]
Tra la frutta si possono trovare meloni, mele, albicocche e uva, solitamente essiccati e conservati a lungo, mentre tra le verdure più usate in cucina troviamo cipolle, cetrioli, zucca, pomodori, patate e carote.[5]
Abitudini culinarie
Generalmente i turkmeni consumano tre pasti al giorno. La colazione presenta solitamente tè, prodotti caseari, pane e talvolta salumi. Il pranzo, solitamente fuori casa per i lavoratori, comprende pane, una zuppa e del tè. Inoltre, tra le strade delle città è facile trovare dei venditori che preparano gli šašlyk o i fitchi. La cena, che il pasto principale della giornata, presenta ancora tè e pane che accompagnano carne, zuppe, frutta e verdura. Per quanto i turkmeni mangino solitamente a casa, nella capitale sono diffusi ristoranti di cucina turca e italiana.[3][6]
L'ospitalità è una caratteristica importante del popolo turkmeno. Nelle città è solito sedersi a tavola, ma nelle aree rurali ci si siede a terra attorno ad una stuoia chiamata sačyk su cui è servito il pasto. Solitamente l'ospite o il capofamiglia si siede dalla parte opposta dell'uscio domestico.[3]