Nel 1998 de Bortoli si scontra con l'allora presidente del consiglio Massimo D'Alema, che chiede all'ordine dei giornalisti sanzioni disciplinari contro il direttore del Corriere e i giornalisti Francesco Verderami e Felice Saulino per diversi scritti sul progetto di unificazione e di "ulivizzazione" del sindacato. A seguito dell'assoluzione dell'ordine della Calabria per Verderami, anche de Bortoli esce indenne dal procedimento.[2]
D'Alema aveva anche intentato causa civile per danni.[3]
Nel 1999 de Bortoli è stato tra i primi giornalisti a pubblicare il proprio indirizzo di posta elettronica in calce a un articolo[4].
De Bortoli lascia il quotidiano di via Solferino il 29 maggio 2003, ufficialmente per ragioni private; le dimissioni, però suscitarono scalpore[6].
Secondo Marco Travaglio e Peter Gomez le reali motivazioni delle sue dimissioni andrebbero ricercate nel sempre più conflittuale rapporto che lo avrebbe contrapposto a Silvio Berlusconi e ad alcuni suoi collaboratori, quali Cesare Previti e Niccolò Ghedini, e alla maggioranza di governo dell'epoca. Nell'autunno 2001, il cronista giudiziario Paolo Biondani aveva accusato dalle pagine del Corriere della Sera l'interesse di Forza Italia all'approvazione della legge sulle rogatorie internazionali, che avrebbe aiutato Cesare Previti nel processo SME. I rapporti tra via Solferino e la Casa delle Libertà peggiorarono dopo un lungo scambio epistolare tra de Bortoli, Ghedini e Previti. Altro punto di rottura fu la dura critica del direttore del Corsera sull'approvazione della legge Cirami ("onorevoli avvocaticchi") in un editoriale dal titolo "Sgradevoli sensazioni", che gli costò una querela da parte dei deputati Gaetano Pecorella e Niccolò Ghedini, legali del premier.[7]
Secondo Il Foglio, l'uscita di scena di de Bortoli fu piuttosto dovuta alla morte di Gianni Agnelli e al prevalere, tra gli azionisti del Corriere, del presidente RCS Cesare Romiti quale titolare della nomina del direttore di via Solferino.[8]
Manager RCS e direttore de Il Sole 24 ORE (2003-2009)
Successivamente, de Bortoli assume l'incarico di amministratore delegato di RCS Libri, divisione di RCS MediaGroup. Torna al giornalismo con la direzione de Il Sole 24 Ore, dal 10 gennaio 2005. La sua nomina è fortemente voluta dal presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo.
Durante la campagna elettorale 2006 è stato il moderatore del convegno biennale di Confindustria tenutosi a Vicenza ospitando i due candidati premier Romano Prodi e Silvio Berlusconi.
Seconda direzione del Corriere (2009-2015)
Il 9 marzo 2009 ha rifiutato la proposta di diventare presidente della Rai[9], anche per non ritrovarsi inquadrato in quota centrosinistra nella lottizzazione dell'azienda di Viale Mazzini.[8] Poco dopo, con la designazione da parte del consiglio d'amministrazione di RCS il 30 marzo 2009, rientra alla direzione del Corriere della Sera al posto nuovamente di Paolo Mieli (i due si erano già avvicendati in via Solferino nel maggio del 1997); si è reinsediato ufficialmente il 9 aprile 2009.
Il 31 luglio 2014 viene diffusa la notizia che a fine aprile 2015 il consiglio di amministrazione di RCS MediaGroup nominerà un nuovo direttore del Corriere[10]. Il 30 aprile 2015 de Bortoli lascia il Corrieredella Sera.[11][12][13][14] Gli subentra il condirettore Luciano Fontana.[15]
È anche presidente della "Fondazione Pier Lombardo - Teatro Franco Parenti", della "Fondazione Memoriale della Shoah di Milano Onlus"[21] e dell'Associazione Vidas di Milano. Dal 2020 è vicepresidente della Società Dante Alighieri.
Il 22 aprile 2012 al teatro "La Nuova Fenice" di Osimo è stato insignito del Premio Renato Benedetto Fabrizi in qualità di presidente della Fondazione Memoriale della Shoah.
Nel 2014 ha vinto il "Premio Buone Notizie" consegnato a Caserta nel gennaio dello stesso anno.[23]
Il 20 maggio 2015 ha ricevuto il "Premio Giano" consegnato a Milano da Confartigianato Imprese per l'impegno a sostegno delle piccole e medie imprese italiane[24].
Opere
L'informazione che cambia, intervista di Stefano Natoli, prefazione di Lorenzo Del Boca, Collana Interviste, Brescia, La Scuola, 2008, ISBN978-88-350-2327-2.
Consapevoli. Beati quelli che informeranno persone, Collana Fermenti n.216, San Paolo Edizioni, 2014, ISBN978-88-21-59162-4.
Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant'anni di giornalismo. Feltre, lettore Ezio Bianchi, Centro internazionale del Libro Parlato, 2017
Ci salveremo. Appunti per una riscossa civica, Collana Saggi, Milano, Garzanti, 2019, ISBN978-88-116-0862-2.
F. De Bortoli-Salvatore Rossi, La ragione e il buonsenso. Conversazione patriottica sull'Italia, Collana Contemporanea, Bologna, Il Mulino, 2020, ISBN978-88-152-8586-7.
Le cose che non ci diciamo (fino in fondo), Collana Saggi, Milano, Garzanti, 2020, ISBN978-88-118-1720-8.
Note
^Ferruccio De Bortoli, Poteri forti (o quasi), Rizzoli, Milano 2017, p. 48.