Fobello è un piccolo paese montano situato nella parte nord-orientale del Piemonte, in Valsesia. Il territorio del paese, il cui nucleo sorge lungo le sponde del torrente Mastallone, presenta delle variazioni di altitudine molto accentuate: da un minimo di 778 fino a un massimo di 2459 metri sul livello del mare.[4][5]
Origini del nome
Secondo un'antica leggenda l'origine del nome Fobello deriva da un imponente faggio che, in passato, sorgeva nei pressi del paese; tale teoria etimologica è confermata da una scritta incisa nel bronzo sulla fontana della piazza.[6] Tuttavia, alcuni studiosi sostengono che tale nome derivi invece dall'unione di due parole del dialetto valsesiano: fund ("fondo") a indicare un territorio ricco e coltivabile; bel, inteso come aggettivo "bello".[4]
Lo stemma del comune di Fobello è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica in data 26 dicembre 1963.[8]
«D'azzurro, a tre alberi
di faggio, il centrale più elevato, nodriti sulla campagna, il tutto al naturale; sotto lo scudo la scritta in caratteri di nero maiuscoli Eccoti il faggio che a Fobel diè nome. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il motto e gli alberi fanno riferimento al termine fó, che in dialetto significa "faggio", ed ha assonanza col nome del paese.
Il gonfalone municipale è costituito da un drappo azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma del Comune.
A Fobello sono tenute ancora vive diverse tradizioni di origine antica[4]:
L'ultima domenica di Carnevale, nella piazza principale viene distribuita la Paniccia: zuppa di verdure miste con trippa e salamini[4].
Il martedì grasso, gruppi mascherati vanno di frazione in frazione a fare rumore, per disturbare il sonno degli abitanti, con campanacci e latte vuote. Chi riceve la "visita" deve a sua volta "renderla" alla frazione da cui provengono i disturbatori, pena la presenza di topi nelle case per tutto l'anno. Questa usanza viene chiamata in dialetto "sunè i rait".[4]
Lo scambio dei pani: due volte l'anno, nei giorni dell'Ascensione e della Pentecoste, tra Fobello e Rimella (paese d'origine Walser) ci si scambia il pane benedetto.[4]
Il giorno dei Santi le associazioni locali organizzano davanti alla Parrocchiale un grande fuoco per arrostire le caldarroste.[4]
Artigianato
Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione del puncetto, un pizzo ad ago usato per impreziosire vari oggetti quali tovagliette, fazzoletti e anticamente paramenti sacri e tradizionali costumi locali. A Fobello sono presenti rinomate scuole artigiane che insegnano l'arte del puncetto.[10]
Ospitato in una casa d’epoca nel centro di Fobello, si trova il museo del puncetto: una trina millenaria eseguita esclusivamente in Valsesia, giunta con l'invasione saracena del X secolo[4].
^ Giovanni Tassoni, Dipartimento dell'Agogna - Novara, in Arti e tradizioni popolari - Arte e monumenti della Lombardia prealpina, vol. 9, Bellinzona, La Vesconta - Edizioni Casagrande, 1973, pp. 79-86, ISBN978-88-7713-135-5. URL consultato il 3 maggio 2022. Ospitato su Google Libri.
^ Comune di Fobello, Statuto comunale (PDF), su comuniecitta.it, Articolo 6 - Stemma e gonfalone.